mercoledì 14 marzo 2007

Tutti gli uomini di Ai

Visto e considerato che ho ricevuto delle “proteste” per il fatto che mi sto crogiolando un po’ troppo nella mia fase depressiva, farò quello che mi riesce meglio: accantonerò il problema, ignorandolo,  sperando che questo non porti a conseguenze…


 


Precisiamo, questo non è un elenco degli uomini (o ragazzi) con cui sono stata, o con cui ho fatto sesso o qualsivoglia attività ginnica stimolante, rassodante, o quant’altro…


Al di là di ciò, chissà perché, ci tengo a precisare che non credo nella teoria dell’uomo perfetto, cioè, possiamo immaginare e sognare fino alla nausea di come “dovrebbe essere” il ns uomo perfetto…ma prima o poi bisogna scendere dalle nuvole… Mi piace molto quello che si “dice” nel film “L’uomo Perfetto”: è colui che arriva a conoscerti, sa come parli, come ti vesti, cosa fai quando sei nervosa (bnon perché sia un maniaco), che ti fa essere spontanea, naturale, insomma te stessa, senza bisogno di maschere o artifici.


Questo vuole essere un elenco degli uomini che hanno influito me, Ai, per fare di me quello che sono, nel bene o nel male. Prinzipiamo:


 


-         Mio padre, ebbene sì, lui, il Marquis De Sade delle mie domeniche mattina. Da brava figlia con uno spauracchio di complesso di Elettra (per chi non lo sapesse è la versione al femminile di quello di Edipo), preferisco mio padre a mia madre (facile, se gli chiedo:”Posso prendere la macchina?” la risposta è sempre sì), generoso, sempre pronto a comprarmi l’ultimo aggeggetto elettronico (che naturalmente lui sfrutterà largamente). Al tempo stesso però a lui devo la mia paura dei movimenti bruschi ed improvvisi negli uomini alti e grossi (così giusto per farvi un esempio, sono stata spinta giù da uno sgabello senza spalliera da lui perché lo stavo irritando coi miei capricci); in più, pur essendo sempre presente, ha delegato ogni scelta a mia madre per quello che riguarda l’educazione di noi figlie, pur trovandosi spesso in disaccordo, lasciandoci, spesso e volentieri, in difficoltà, viste le difficoltà comunicative che si presentano con mia madre…(per rendervi l’idea, ricordate quella pubblicità progresso in cui la gente non riusciva a comunicare e si tappava le orecchie urlando lalalalalala? Ecco così…)


 


-         G., il mio ex, siamo stati 3 anni insieme. Si riteneva (e credo si ritenga tutt’ora) l’uomo perfetto sotto tutti i punti di vista, da qui il soprannome (di cui non è a conoscenza) di Mary Poppins (lascio a voi intuire perchè. Di 4 anni più grande, è stato quello delle prime volte, il primo bacio su una panchina in granito, la prima volta, la prima vacanza in due… Inizialmente sembrava volesse proteggermi dal mondo intero…sembrava… In realtà, alla fine si è rivelata una relazione autolesionistica. Con lui, io che avevo raggiunto un (seppur precario) equilibrio ho perso ogni fiducia in me stessa (parlava spesso al mio orecchio con quello che diceva fosse il mio ultimo neurone, da lui ribattezzato Erio – che nome orrendo!); ho scoperto il potere consolativo del cibo (divenni iperfagica, anni dopo aver rasentato l’anoressia) per mia fortuna all’epoca non scoprii l’alcool, di sicuro accentuai la mia dipendenza da cioccolata che ingurgitavo così, neanche più accorgendomene; in più comicia ad essere abulica ( da abulia, per spiegazioni, ecco qui Wikipedia in aiuto: http://it.wikipedia.org/wiki/Abulia). Quello che mi fa, tutt’ora male, era che veniva a riferirmi i commenti più cattivi e spietati dei suoi amici – cui non piacevo – così… Mi ha lasciata perché mi amava troppo…la sua frase al momento di separarci, proprio mentre stavo prendendo la metro, è stata: “Con te se ne sta andando un pezzo del mio cuore!” Ma vaff… Grazie a lui detesto, con tutto il cuore, la frase: “Dobbiamo parlare”, normalmente indicava cazziatone in arrivo, e che sarei stata rigirata come un calzino… Nonostante fossi devastata – diciamo che ero decisamente cerebrolesa – nonostante la gastrite nervosa – altro grazioso ricordino che mi trascino dietro – sono riuscita a scrivere la mia bella tesi e a laurearmi…non so bene come, pur sentendomi dire (da LUI) che per colpa della ns rottura non riusciva a completare gli esami…


 


-         X (censuro), 34 anni, e non sentirli, conosciuto qualche estate fa… Ho potuto appurare che è meglio evitare gli uomini che dicono di essere innamorati solo ed esclusivamente di sé stessi (medesimi aggiungerei). In questo caso l’idiota sono stata io, questa cosa è morta praticamente prima di cominciare, ma sai com’è sono troppo buona, una scopata (avete letto bene S C O P A T A, non si può definire altrimenti) gliel’ho concessa, ma effettivamente non è stato nemmeno galante, non dico che dovesse chiedere di casa etc., poteva evitare il commento sulle tette piccole… no? Quel giorno mi ha decisamente smontata quel “Cazzo mia madre!”, tornata improvvisamente al liceo? Ho troncato definitivamente con lui quando mi ha inviato il seguente messaggio: “Non ti fai sentire mai… Quando tornerai qui non copuleremo più.. Ora sono offeso…” Risp: “Potrei dire altrettanto. Non prevedevo un bis”…L’idiota sono stata io…ma mica voglio fare vita monastica, no?


 


-         X: in quello che è per me il mio “ideale”, rasenta la perfezione… Al di là di caratteristiche fisiche o altro (moro, occhi azzurri intensi) o abilità (cuoco sopraffino), è quello che è arrivato a conoscere la vera me stessa solo guardandomi, in grado di ricordarsi che, a causa di un problema alle ginocchia, ho bisogno di spazio per poter stendere le gambe; che si ricorda della mia passione per la cioccolata. Mi ha ricoperta di ogni attenzione possibile ed immaginabile (ancora mi chiedo perché) tranne che di una…sostanzialmente ero ai suoi piedi, le ho tentate tutte con lui, tranne una, l’essere diretta e dirgli: “Mi piaci da morire, ci vogliamo tentare?”, purtroppo sono come canta Anggun in “Amore immaginato” (but there are those things way too easy but are scary/ it scares the world out of me/ risking anything to follow all that I feel/ where everybody’s looking for the key to the one and only). Abbiamo condiviso molte cose...ma sempre rimanendo in un limbo nn ben definito, oppure non l'ho mai compreso...Mah, due tipi strani... Siamo rimasti amici, pur non vivendo più nella stessa città, ci sentiamo in modo discontinuo via mail o telefono, o qualsiasi altro mezzo… Ma prima o poi sarà mio! Cascasse il mondo, perché domani è un altro giorno! Ah, no quella era Rossella…


 


-         M., per la mia amica Monica ho perso un’occasione perché avevo il prosciutto sugli occhi a forza di sbavare (senza risultati concreti, tranne una certa dose di frustrazione) appresso a castelli in aria. Mi ha puntata alla festa del 02/06/2006 in Ambasciata a Stoccolma (all’epoca ero stagista in Consolato), e mi ha approcciata con una delle frasi più…assurde (và siamo buone) della storia “Scusate – ero con la mia amica Monica, mi ero giusto fiondata al buffet dopo aver lavorato per 2 ore all’ingresso ed essermi sorbita il discorso di 30 minuti dell’Ambasciatore, e cmq ero già sulla strada dell’ebbretà (se si dice così o è ebbrezza?) – voi che siete del luogo, siete diplomatiche no? Ci potreste fare da guida?” DIPLOMATICHE? Ma và se m’hai vista raccogliere inviti e cappotti!! In più quella sera Monica mi mollo da sola con lui l’amico… Così, io ho “dato scandalo” agli occhi di una buona parte dell’Ambasciata (in parte cosa vera, in parte venni presa per i fondelli da molte delle persone che conoscevo). A fine serata ‘mbriaca mostravo a lui ed all’amico la scarpa buona scollata ancora infilata nel piede (“Bel piede!”) E lui aveva già intuito il mio “amore” impossibile per A. e lo aveva già catalogato come imbecille. Dopo questo esordio abbiamo fatto lunghe e molto piacevoli passeggiate per il centro di Stoccolma, parlando di tutto…è stato molto piacevole. Una sera, ubriachi fradici mentre mi riaccompagnava a casa facendomi fare le piroette (e tentando di eliminarmi facendomi sbattere contro un pilone della metro) ci siamo seduti a parlare su una panchina (aha! Di nuovo! Questa volta però in legno e ferro) e, dopo aver incitato (lui) un coniglio maschio a darsi da fare ed aver detto (io) che non ci sapeva fare, l’ho baciato… Peccato che poi sia diventato tutto decisamente strano dopo quel bacio, anzi quei…Sarà stato perché nelle successive uscite solo uno di noi due era sobrio? Sono tutt’ora in contatto con lui, e m’invita spesso a raggiungerlo nell’angolo d’Europa dove si trova ora…


 


-         Il mio capo in Svezia, il Console, il Dr Felice Catozzi, che per i 3 mesi in cui ho lavorato alle sue dipendenze (il quarto è andato in pensione) mi ha adottata come sua “nipote”, aggiungendomi agli altri due “nipoti”. Lui ha cercato in tutti i modi di fare il mezzano, forse in questo modo, facendo più danni che altro… Però è stato molte volte la persona da cui andare per trovare rifugio, mi ha detto in tutti i modi ed in tutte le lingue che sono stupenda, che dipende sol dalla mia capa bacata, con un duro lavoro è riuscito ad iniziare il trasformazione da crisalide in farfalla, spero solo di non rovinare il tutto… Non so che altro dire, per descrivere questa persona scriverei un romanzo (seppur breve viste le mie capacità)… Lo sento ancora, e mi aspetta, ormai da mesi, che lo vada a trovare da lui in Campania…


 


-         Alessandro, il mio cuginastro (ne ho molti altri…ma ci vorrebbe un capitolo a parte), è lui il mio manuale di comprensione, nonché di traduzione, dell’universo maschile… E’ lui che, una volta tornata a Roma, mi portava fuori a bere in modo da sfogarmi… Dice che vede in me una scintilla, non so dove, ma spero di non deluderlo… Purtroppo per lavoro è stato trasferito a Milano, quindi non ha più tempo per me…inoltre, l’ultima volta che siamo usciti insieme ho pianto come una fontana a causa di un bel po’ di cose andate decisamente storte…naturalmente l’ho messo in difficoltà perché non sapeva più cosa fare…


 


-         X, questo ragazzo è una persona fantastica, non lo conosco molto bene, conosciuto tramite amici (il cosiddetto amico di amici) qualche mese fa. E’ il tipo di persona con cui si può parlare, ed  abbiamo esercitato molto questa sua facoltà…peccato che siamo riusciti a rovinare il tutto con un bacio (e successive frasi – reciproche - un po’ “fastidiose”), dato in un momento sbagliato, e questo cmq ha creato in me sensazioni che non stavo cercando, e voglie poi rimaste in sospeso... e questo mi ha "un po'" mandata in palla. In più, ho peggiorato le cose dando di matto dicendogli cose poco carine e mettendolo in difficolta, quando invece sarebbe bastato (credo, forse?)… un scusami, ma mi hai un po' ferita, stai diventando importante come amico e non voglio perderti in quanto tale, mi dai un po' di tempo e cerchi di avere pazienza con me? A questo punto non so se sperare di recuperare le cose così come erano prima…ma diamo tempo al tempo


 


Diciamo che, per il momento, that’s it… anche perché al momento l’unico uomo che “frequento” oltre a mio padre è il mio supervisore e non vedo cosa ci sia di stupendo in una persona che si gatta e tira le palle in continuazione (avrà problemi?), mi fuma in faccia con aria di sfida, ha come modello Lapo (Elkann, con cui dice di essere pappa e ciccia…uh che emozione!), e dice che le uniche donne normali sono sua madre, sua zia e sua cugina…Ho i brividi!!!

2 commenti:

  1. Una volta un ragazzo di mia conoscenza, quando gli ho detto che alle volte ho problemi a capire l'universo maschile, mi ha spiegato questo:
    "gli uomini hanno due cervelli; il trucco sta nel capire quello con maggiore affluenza di sangue in un dato momento!!".
    N.B. la gravità fa molto per indirizzare la situazione in un certo verso!!! :)
    Mi raccomando, non farti mettere giù da nessuno, e non attaccarti alle dipendenze da cioccolata (o da ragazzi) per tirarti su: nessuna delle due può aiutarti veramente (N.B. senti da che pulpito viene la predica!!!)
    Anna

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  2. Se scrivessi io un articolo del genere...ahuahauahu...ci sarebbe dal morire dal ridere eh...

    Dani

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