martedì 4 agosto 2009

l'inglese creativo

lavoro con molte aziende che hanno a che farer con l'estero, e, più passa il tempo, e più m'accorgo che per loro l'inglese è optional, per fare affari all'estero, per vendersi in terra straniera ritengono ininfluente il conoscere almeno un poco, o almeno in maniera decente la lingua della terra d'Albione....


...altre voltre s'affidano ad un inglese che definire creativo è una cortesia non da poco....


la mail che è arrivata oggi ne è un esempio:


Dear Sirs,

With the present one (con il presente uno) we inform you that the offices of Xxxxplus will close for the Holiday Summery (non dico nullafrom 10 August to 21 comprised August (questo è un genio dell'ordine delle parole, in più ha usato un verbo che ha tra i suoi significati: compreso, ma non viene poi usato in questo caso!!!).
Our activities will start 24 Mondays (??? quanti lunedì 24 ha Agosto? letta così sembra che siano 24 totali) August.



da quel poco di ricordo tra linguistica e lo studio dell'inglese si sono semplicemente limitati a tradurre dall'italiano (cosa sbagliatissima perchè si finisce con l'imitare la lingua madre...)


adesso scendo dalla cattedra prima di essere abbattuta....

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=xdEAccE7BMs&hl=it&fs=1&color1=0x402061&color2=0x9461ca&border=1]


 


« L'uomo nel cui cuore la musica è senza eco, che non si commuove ad un bell'accordo di suoni, è capace di tutto, di ferire, di tradire di rubare. [...] Non fidarti di lui, ascolta la musica! »

(William Shakespeare, Mercante di Venezia)


 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=W45HL7Dj0BI&hl=it&fs=1&color1=0x402061&color2=0x9461ca&border=1]

lunedì 3 agosto 2009

Elianto

il desiderio di fare questa recensione nasce dalla lettura di un articolo che uno dei miei contatti ha condiviso su fb (che se riesco copierò ed incollerò qui sotto dopo la recensione) quindi approfitto della pausa pranzo (attualmente il pc a casa è stato staccato perchè siamo in piena foga imbiancatura)


Elianto 


Autore: Stefano Benni (uno tra i miei preferiti nb)


anno di pubblicazione: 1996 (fonte internet quindi potrebbe essere inesatto)


casa editrice: Feltrinelli


Trama


Più che un romanzo "Elianto" è un insieme di storie fantastiche che s'intrecciano tra di loro per dar vita a una vicenda piena di trovate e invenzioni esilaranti.


Il paese di Tristalia, che, come si intuisce dal nome, è ispirato all'Italia ed è particolarmente triste, un paese in cui vige una sorta di federalismo per cui sono al potere venti presidenti (tutte parodie di noti personaggi italiani della politica e dello spettacolo), i quali però governano solo in teoria, e si contrappongono ad altrettante contee; n.b. il paese viene chiamato anche Nova Repubblica (in riferimento alla cosiddetta Seconda Repubblica e qui potrei fare una piccola polemica ma eviterò...).  Il vero potere, però, è esercitato dal Zentrum, un supercomputer situato in un grattacielo oscillante a forma di chiodo (detto "grattasmog" perché Tristalia è talmente inquinata che si vede solo smog, mai il cielo), il Zentrum da lì controlla tutto, dalle tv alla distribuzione dei beni di prima necessità come acqua, corrente etc, tanto che, ogni mattina, tutti gli abitanti vengono sottoposti ad un quiz cui devono cercare di rispondere indovinando la risposta della maggioranza, se non daranno la risposta "giusta" rimarranno per tutto il giorno senza corrente, gas ed elettricità; il computer rileva, inoltre, il livello di paura della popolazione, e l'alza e lo abbassa a seconda delle necessità.


L'unica speranza di una vita migliore per le Contee è staccarsi dal Governo centrale, e per farlo è necessario vincere una "sfida" tra un campione scelto dalla Contea e uno scelto dal Governo. La Contea Otto (dove vivono i protagonisti della storia) dovrà affrontare un quiz, ma lo sfidante prescelto, il tredicenne e intelligentissimo Elianto, si è gravemente ammalato del misterioso "morbo dolce" ed è "recluso" in una clinica privata dal poco rassicurante nome di Villa Bacilla.


Il suo amico infermiere, Talete Fuschini, lo intrattiene raccontandogli le strane teorie di M.C. Noon, un immaginario scienziato-filosofo del XIX secolo: tra esse spicca quella della mappa nootica, che permette di viaggiare in dimensioni parallele chiamate Mondi Alterei. Una notte la luce della luna, attraversando i rami di un castagno, proietta sul muro della camera di Elianto proprio una mappa nootica, e proprio su questa, il ragazzo segue le avventure di tre distinti gruppi di personaggi che sono partiti all'avventura per scopi tra di loro non dissimili:


- Boccadimiele, Rangio e Iri: detti "i ragazzi intrepidi", sono tre amici di Elianto. Armati solo di una telecamera, di una chitarra elettrica (che si scoprirà magica) e soprattutto di una mappa nootica apparsa su una scatola di sardine, vanno in cerca degli ingredienti di un elisir che possa salvare il loro amico in modo che possa prendere parte alla sfida contro l'avversario governativo.


- Fuku Occhio di Tigre, Visa e Pat: il primo è un adepto della scuola dei Guerrieri-nuvola, gli altri due sono due saggi yogi talmente appassionati di bonsai da essersi a loro volta miniaturizzati (la loro versione della mappa nootica è talmente minuscola che solo loro possono leggerla). I tre - che fanno parte della Contea della Montagna, anch'essa impegnata nella sfida contro il Zentrum - sono alla ricerca di Tigre Triste, il più forte campione di arti marziali del mondo, il cui compito sarà affrontare il prescelto dal Governo, il terribile Rollo Napalm.


- Ebenezer, Carmilla e Brot: sono tre diavoli venuti dall'Inferno. Il Diavolo in persona ha affidato loro la missione di distruggere il Zentrum, che, regolando ogni minimo aspetto della vita a Tristalia, impedisce di fatto il libero arbitrio, impedendo così agli inferi di fare il loro mestiere. L'arma definitiva per sconfiggere il computer si trova nei Mondi Alterei, dove i tre viaggeranno grazie ad una mappa nootica rubata agli Angeli e ricopiata sulle natiche del grasso e rozzo Brot.


Le vicende dei tre "equipaggi" si svolgono in modo indipendente, ma sono destinate a "confluire" nel finale, in cui tutti si uniranno per fare fronte comune contro il nemico...


Benni, nel suo libro, ci avverte che questa è l'unica democrazia possibile a Tristalia, dov'è avvenuta una grande battaglia di idee, al termine della quale non ci sono stati nè vincitori, nè vinti, nè idee.


Elianto non va considerato soltanto come un buon romanzo di satira. Bisogna leggerlo come un insieme di racconti brevi pieni delle esilaranti invenzioni fantastiche a cui ci ha abituati il Benni nostrano, la fantasia di Benni è fervida e scoppiettante, piena di illuminazioni e invenzioni imprevedibili che lasciano davvero senza fiato. Non c'entra molto con il romanzo in questione ma è una riflessione sull'autore in geneerale questo romanzo, come la maggior parte dei primi romanzi, si chiude con una nota positiva, la speranza di un futuro migliore possibile, cosa cui nei romanzi più recenti come "Achille Piè veloce" e "Margherita Dolce Vita" è venuta a mancare, sarà venuto a mancare l'ottimismo innato dell'autore? Ad ogni modo, si ride riflettendo, tra le risate si vede quanto c'è di vero, e, nonostante il libro sia di una decina d'anni fa, è tutto molto attuale.


la frase: "SIATE MAGGIORANZA!" - le trasmissioni televisive incitavano gli spettatori ad adeguarsi alla massa -


segue l'articolo ispiratorio:






"Non credo che i governi intendono fare qualcosa per porre fine alla paura, La paura è un capitale tremendo per i politici ed i mercati commerciali." - Z. Bauman 2008

Abbiamo già visto molte delle tecniche conosciute in sociologia, marketing e statistica per controllare le masse nei sistemi democratici moderni, ora approfondiremo un aspetto fondamentale che è presente in tutte le forme conosciute di controllo politico ed economico: LA PAURA.

repressione Nei regimi democratici, al contrario delle dittature totalitarie, si ha bisogno della “accondiscendenza” delle masse verso i provvedimenti e i modelli imposti dal regime. Ma come si fa ad ottenere che la massa stessa chieda di venire controllata con la forza? Come si può fare in maniera che la massa accetti che vengano represse le forme organizzate di


dissenso dal modello imposto del regime, tenendo isolate le ideologie dannose all’immagine del leader? Presentata in questi termini non si può! Infatti nessun individuo, neppure nelle dinamiche degli impulsi elementari delle masse, vuole essere soggiogato. Ma c’è un istinto più forte di quello della libertà, di fronte al quale, ogni altro desiderio diventa secondario: La Paura per la propria Sicurezza. Accettiamo di buon grado una limitazione della libertà di fronte ad una emergenza per la nostra vita.

Vediamo in che maniera un regime democratico che già controlla parte della politica, dell’economia e dei media, può accentrare, con gli anni, anche il potere di imporsi con la forza.



SIAMO IN PERICOLO, AIUTO!





La massa, per essere manipolata, deve percepire costantemente una situazione di minaccia fino a reagire in cerca di maggiore protezione. Quindi i media devono promuovere, negli anni, un massiccio bombardamento di notizie che diffondono un senso comune di insicurezza. Il paese deve essere vissuto come un luogo pieno di pericoli: gang giovanili, bullismo, ladri, assassini e stupratori vanno sempre bene.

Più la massa è impaurita, più saranno gestibili le sue reazioni istintive. Il terrore di venire aggrediti o derubati, di diventare poveri e l’incertezza per il futuro accentuano la reazione di isolamento dall’”altro” e ci aizzano verso politiche repressive e di sicurezza. Il Leader, dopo qualche mese, farà la parte del nostro salvatore in nome della concretezza e dell’efficienza. Accetteremo di aumentare il potere del leader, di promuovere le forze dell’ordine e militari, anche rivalutando la loro immagine tramite la televisione e i media.





Ecco il nocciolo: Una volta che deleghiamo al leader sempre più potere di controllare e reprimere con la forza, non abbiamo più la facoltà di diversificare la delinquenza, dal dissenso verso il regime. Così il potere che abbiamo tanto voluto accentrare nelle mani di chi ci comanda, viene usato per forzarci a non generare proteste né idee dannose al regime.



PAURA DI PENSARE

Esempio di come può venire presentata una protesta

http://www.youtube.com/watch?v=_t89sCNJnlQ

Le manifestazioni vengono presentate da “inutili carnevalate” fino a “strumenti di guerriglia”. In TV vengono fatti vedere i danni causati dalla violenza dei manifestanti, i passanti colpiti, il


bambino che piange, e spesso, i poliziotti feriti. La massa deve sentirsi spinta a chiedere maggiore forza dalle autorità competenti e deve concludere che manifestare non conviene ed è pericoloso, perché può trovarsi facilmente invischiata nella giusta reazione delle forze dell’ordine verso la violenza e l’inciviltà di chi manifesta. I motivi della manifestazione vengono presentati in secondo piano e alcune parole sostituite: Ad esempio “Disobbedienti” è più incisiva che “Pacifisti”.





Ogni possibile espressione di dissenso dai provvedimenti del regime viene rivista dai media e impacchettata come “negativa” o “minacciosa”. Si diffonde la paura di esprimere il proprio dissenso in pubblico, anche singolarmente. Chi esprime un’opinione che danneggia l’immagine di un potente, con un cartello o con un megafono, come sancito dalla costituzione, viene fermato ed allontanato dalle forze dell’ordine. I sindacati vengono indeboliti. Gli scioperi vengono resi virtuali o presentati come fonte di disagio per il paese, si evidenzia l’aspetto dannoso e stressante della mancanza del servizio piuttosto che spiegare le ragioni della protesta.



I Leader stessi, nei regimi dittatoriali, parlano con autorità e aggressività, spesso con minacce indirette o incutendo paure. Non è raro vedere un leader rivolgersi ad un giornalista o ad un magistrato fuori dal coro con frasi tipo: “né parlerò sicuramente in parlamento!”, “questa sua azione rimarrà una macchia nella sua carriera!”, “Vergogna!”, fino a far sentire ai giornalisti una mancanza di tranquillità nel proprio posto di lavoro.





In sostanza, un costante clima di terrore dove ognuno è sospettoso dell’altro e nessuno comunica è attualmente il modo più potente per perseguire obiettivi economici e politici. Il Potere di proteggere, viene usato da chi governa, come potere di reprimere il dissenso, e la guerra diventa la soluzione a tutti i nostri mali.





“Solamente le azioni coerenti all'ideologia sono buone. Tutte le 'impurità' sono viste come originate dall'"esterno" (il mondo). Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi dal peso della colpa è di denunciarle con grande ostilità. Alla fine questo porta all'epurazione degli eretici, all'odio di massa e alle guerre sante. Il gruppo punterà il dito contro gli errori di tutti gli altri impianti di credenze, mentre pubblicizzerà la sua propria purezza.” - Jan Groenveld

http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/06/repressione-paura-di-pensare.html