venerdì 23 gennaio 2009

da bambina ricordo che trottavo dietro mia nonna, facevo fatica a stare al suo passo, ma la sua mano non mi lasciava scappare, ed io mi affidavo totalmente a lei...


lei che, quando mi vedeva imbambolata a tavola, mi raccontava la favola del cane che, affascinato dal suo riflesso nell'acqua, perdeva il boccone di carne nel fiume, che cercava di farmi entrare in testa un po' di matematica...era sempre lì, presente, quasi indistruttibile...


poi sono passati gli anni, poco alla volta io sono cresciuta, lei si è incurvata, io l'ho superata. la prospettiva è cambiata, e non dovevo più faticare per stare al suo passo...ma è sempre stata una roccia, un punto di riferimento...


l'altra sera sono andata a prendere mia madre in ospedale da mia nonna, era da un po' che non andavo a trovarla, e sono riuscita ad arrivare nel momento in cui era nel pieno di un attacco, di quel non so cosa che neanche i medici sono riusciti a capire, almeno non del tutto...


sono entrata, ho salutato mia zia, e mi sono chinata oltre la spondina per baciare mia nonna, sdraiata su un fianco con gli occhi sbarrati, al mio bacio lei ha articolato dei suoni che al mio orecchio erano incomprensibili, lì per lì ho pensato che mi avesse scambiato per mio zio Aldo (mi era sembrato di sentire un nome per A), mia zia mi aveva rassicurata dicendomi che mi aveva riconosciuta (un anno fa era finita quasi in coma, e non riconosceva nessuno e non reagiva a quasi nulla) ma che faceva fatica a parlare, io guardavo le braccia, massacrate da flebo e da analisi, viola per i lividi, e mi chiedevo perchè erano stati dei macellai con una persona così piccola e fragile...


le ho allora preso la mano, e lei me l'ha stretta, in una stretta che non credevo possibile in una persona di quasi 92 anni malata da quasi un mese, a quel punto ha iniziato a respirare affannosamente, gli occhi girati tutti di lato, la presa era sempre stretta... lo ammetto, il panico si è impossessato di me, mia madre e mia zia si sono attivate, mia zia è corsa a chiamare i medici, mia madre continuava a chiamarla...


quando ha iniziato a smettere di ansimare, così bruscamente che mi è sembrato che smettesse di respirare, e la stretta si è allentata ho creduto al peggio, mia madre le scuoteva le gambe, ed allora lei di riflesso ha mosso le gambe... mia zia è rientrata dicendo che le infermiere avevano detto che dovevano aspettare il medico di turno per intervenire, ed io ho preferito uscire


lì, seduta nella "sala d'attesa" per i visitatori, una specie di rientranza nel corridoio, con mio padre seduto di fianco, ascoltavo mia madre chiamare sua madre con voce sempre più piena di ansia, fissavo la parete e cercavo di non pensare, di cacciare via le lacrime ed il senso di nausea che mi assaliva


fissavo la parete di fronte a me, poi il carrello con una cena non consumata dove faceva bella mostra una bella mela rossa e lucida, speravo che mio padre mi abbracciasse, ma mio padre era come in tranche...allora speravo che qualcuno mi chiamasse , che squillasse il cellulare... vedevo passare gli infermieri, passare il medico di turno che, così a guardare, mi è sembrata una studentessa alle prime armi...


mentre eravamo lì, a quel punto oltre a mia madre c'era pure la dottoressa che cercava di "attirare l'attenzione di mia nonna" (sbagliando anche il nome e chiamandola Giuseppa), nella saletta sono arrivati altri due pazienti, due signori ed io mi sono messa a fissarli per non dover pensare a cosa stava accadendo.


uno è entrato strascicando i piedi e si è seduto sulla sedia più vicina all'altarino con la madonna e si è messo a fissarlo, ed io mi chiedevo se stesse pregando o se lo stesse studiando per farsene uno uguale; l'altro è entrato, settimana enigmistica sotto braccio come se stesse per fare una ritirata in bagno con gli...strumenti del mestiere, è andato sino alla finestra, ha poggiato la settimana enigmistica e si è appoggiato con le mani, testa china, ed ha iniziato a rantolare... non sembrava stare male, ma era strano, sembrava quasi su di giri... uno in adorazione, e l'altro in iper ventilazione...ed io nel frattempo mi accorgevo delle lacrime che erano scese giù, e mi arrabbiavo con me stessa...


dopo un tempo che mi è sembrato interminabile, mia madre si affaccia, dicendo che nonna si era ripresa, che era un po' stanca, e di andarla a salutare (oltre a darmi il cellulare di mia zia a cui dovevo rimettere la suoneria)... entro in stanza, mia nonna mi vede s'illumina e mi dice "uh!! Astrid, ciao!!", il nodo allo stomaco si scioglie, ed anche la nausea passa...mannaggia a te nonna!! mi avvicino, mentre dico che in realtà ci eravamo già salutate, provo a salutarla nuovamente con un bacio, ma ora che è stata messa bene al centro del letto faccio un po' fatica, ed ho paura di rovesciare la flebo, camminare sul sacchetto delle urine o fare qualunque altro tipo di danno, faccio finta di brontolare e le dico "certo che un po' di collaborazione no, eh?"  e lei capisce che non le dò un bacio perchè sono raffreddata (!!) a quel punto mi allungo un altro po' e le schiocco un bacio in fronte, sono sollevata, anche se, a vederla lì con gli occhi spalancati come se vedesse tutto per la prima volta, mi sembrava una bambina (del resto le altre volte mi aveva ricordato il gufo di Merlino, Anacleto, occhi grandi e capelli/piume arruffati) aveva un'espressione incuriosita e curiosa...sarà pure che la batteria dell'apparecchio acustico si stava scaricando escludendola dalle nostre conversazioni


rientra la dottoressa, le chiede di farle la linguaccia (è un metodo per capire se si è ancora in preda dell'attacco o no), mia nonna ovviamente non sente "eh??" le chiedo di farmi la linguaccia, e la dottoressa "faccia la linguaccia a sua nipote!!" (cominciavo a credere che mia nonna - classe 1917, laurea in fisica, madre di 9 figli e prof di matematica e fisica fino al 1983, nonchè cavaliere del lavoro - ci prendesse per matti) si mette a ridere, ma alla fine mostra la lingua...


mentre la dottoressa parlava con mia madre e mia zia, mi sono avvicinata di nuovo al letto, chinata al livello spondina, e le porgo la mano, l'afferra, se è possibile questa volta la stretta è anche più forte della prima, la guardo... non mi guarda, del resto mi chiedo quanto ci veda ormai, dopo tutte le operazioni fatte per cercare di abbassare la pressione oculare, per la cataratta, i suoi occhi, una volta di un bellissimo azzurro (quanto avrei voluto aver eredittato quel bel colore) sono oramai indefinibili, mia nonna potrebbe tranquillamente recitare nel ruolo di una vamipra (almeno per gli occhi), un po' beige, rosati, spesso iniettati di sangue...


sarebbe ora di andare, ma la mia mano è ancora nella sua presa, lei non mi lascia andare ed io non ce la faccio a lasciarla...i miei, già incappottati (col caldo degli ospedali io mi vesto uscendo) mi guardano, mi chino ancora di più, la sua faccia è seria...i ruoli si sono invertiti, la guardo e sorrido: "vuoi che te la lascio la mano?" a quel punto si risveglia dai suoi pensieri mi sorride ed allenta poco a poco la presa fino a lasciarmi...


lo so che il senso di colpa in questi casi è fuori luogo, ma mi sento così impotente, e non so cosa fare... sto fuggendo da questa situazione perchè non so come gestirla, perchè ad essere io quella grande e forte è una responsabilità, perchè vorrei che lei fosse ancora quella "grande e forte" e non la "bambina"...


stasera mia madre ci ha annunciato che sta brontolando che s'è stufata di stare a letto, è una cosa positiva...quando brontola vuol dire che inizia a star bene!!!


queste nonne!!

giovedì 22 gennaio 2009

Ärtsoppa

 Ärtsoppa o zuppa di piselli è una ricetta classica svedese, qui da noi si va di gnocchi il giovedì in Svezia invece si va di  Ärtsoppa e pannkakor, mio padre sogna da una vita che una delle tre donne di casa il giovedì gli prepari quest'accoppiata, ma per ora si è dovuto accontentare di altro... quindi dedico la ricetta all'uomo di casa


Ingredienti    


0,5 kg di piselli giallli secchi


1,5 lt di acqua per la cottura


250 g pancetta a dadini 


 1 cipolla 


 1cuc.no di timo e di maggiorana


1 foglia di alloro 


Lasciate i piselli in ammollo per una notte. Scolatele e mettetele in una grossa pentola, aggiungete l'acqua ed iniziate la cottura. Tagliate la cipolla ed aggiungetela, aggiungete poi la pancetta e gli aromi. Fate cuocere per un'ora e mezza. Ripescate la pancetta e tagliatela a cubetti e rimettetela dentro. Assaggiate se va bene di sale e con gli aromi (ricordate dev'essere lagom ). Se la zuppa si addensa troppo aggiungete acqua. Si può aggiungere brodo di carne o di verdure, ma con moderazione (come dire "non esageriamo siamo svedesi!!"...mi ricorda un po' "niente sesso siamo inglesi" ma vabbè...)


Si serve con senape e knäckebröd (vedi anche qui). Bere: birra, se non si beve birra il ricettario suggerisce latte...ma per me è meglio la birra. Timo fresco, porro tagliato finemente o maggiorana possono essere usati come guarnizione.


porzioni: le quantità equivalgono a sette porzioni


e a seguire Pannkakor!

lunedì 19 gennaio 2009

Lagom

lagom (dal dizionario svedese italiano della Norstedts): adj o. adv giusto, a puntino(...); traduco letteralmente dal monolingue: "ad ogni giusta misura  nè troppo nè troppo poco(...)" anche Wikipediamonamour giunge in soccorso "enough, sufficient, adequate, just right". Lagom viene spesso tradotto come "moderatamente", "in equilibrio", "ottimale", "nella media" e "adatto". Ma se parole come"sufficente" e "nella media" suggeriscono una negatività: scarsezza, sconfitta o quant'altro, lagom ha in sè una caratteristica di perfezione ed appropriatezza. Il tipico (ed archetipo) proverbio svedese  "Lagom är bäst", letteralmente (in inglese) "Lagom is best" "Lagom è meglio" (italiano, ma è meglio in inglese per riprodurre il gioco di parole dovrei usare "è bene"), è tradotto (sempre in inglese) "Enough is as good as a feast" (cfr il dizionario Lexin, traducendo in ita: "Abbastanza è buono come una festa"...OVVOVE!!). Lo stesso proverbio è tradotto così "C'è virtù nella moderazione" nel Prismas Stora Engelska Ordbok (1995). 


Un'unica parola, lagom, o così si dice in giro, descrive le basi della psiche svedese, che consta di uguaglianza e consenso generale/accordo.  Soltanto negli ultimi tempi la Svezia ha sviluppato una maggiore "tolleranza" per il rischio ed il fallimento. Ma, nonostante ciò, è ancora uso comune pensare che sia meglio essere modesti ed evitare gli estremi: è l'idea che per ogni cosa ci sia il quantitativo perfetto, la perfetta, e migliore, quantità di cibo, spazio, risate e tristezza.


ma 'ndo stai andando a parare?? chiederete voi, e qui vi volevo!!


io, nel mio essere bizzarra e strampalata sono la regina degli eccessi, ho un rifiuto del LAGOM in quanto tale, ed allo stesso tempo, vuoi per DNA ,vuoi perchè i miei di base sono piuttosto tranquilli (pur avendo loro almeno una figlia con tendenze un po' squilibrate) e lagomizzati e lagomizzanti; m'inchino pur non volendo, e pur non coscientemente alle sue regole, così spesso mi trovo a trattenere i miei eccessi, per quanto possibile, arrivando a volte al limite dell'esplosione, se non all'esplosione stessa...


a volte, anzi spesso, ho come l'impressione di cercare un equilibrio tra le due culture che vivono in me. assolutamente sempre ho un rifiuto per le etichette appostemi (ed impostemi) come ad indicare che che una "cultura" o una caratteristica (fisica o altro) sia predominante sull'altra... perchè anche questo sono "lagom svenskt" ed "a puntino italiana"


che ci crediate o no


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=nqE8Um9t8CU&hl=it&fs=1]


Vandraren har ingen stans att gå, när han kommit fram till slutet.
Månen färgar alla skuggor blå, han är ensam kvar där ute.
Långt där borta från en enslig gård, lyser värmen ut i natten.
Väcker hungern i hans frusna kropp, som har levt på luft och vatten.

Det gör ont, men gå ändå, du kan alltid vända om.
Det gör ont, men gå ända, du är här och kom hit som en vandrare.

Klockan ringer för en ensam själ, den har lånat röst av döden.
Vill den illa eller vill den väl, när den räknar våra öden.
Sluta tänka det är svårt ändå, du får ta en dag i taget.
Vandraren har ingen stans att gå, om han går vid sista slaget.

Det gör ont, men gå ändå, du kan alltid vända om.
Det gör ont, men gå ända, du är här och kom hit som en vandrare.

Det gör ont, men gå ändå, du kan alltid vända om.
Det gör ont, men gå ända, du är här och kom hit som en vandrare


traduco alla buona:


L'errante non ha nessun posto dove andare, quando è arrivato alla fine.

La luna tinge tutte le ombre di blu, lui è solo lì fuori.

Lontano da un giardino isolato, il calore illumina nella notte.

Sveglia la fame nel suo corpo gelato, che ha vissuto di aria ed acqua.

 

Fa male, ma continua ad andare, puoi sempre tornare indietro.

Fa male, ma continua ad andare, tu sei qui e sei venuto qui come un errante.

 

L’orologio suona per un’anima sola, ha preso in prestito la voce dalla morte.

Che voglia (farci) del bene o del male, quando conta il nostro destino.

Smettere di pensare è comunque difficile, devi prendere un giorno alla volta.

L’errante non ha nessun posto dove andare, se va con l’ultimo rintocco (o battito qui mi sento un po' incerta sulla traduzione).

 

Fa male, ma continua ad andare, puoi sempre tornare indietro.

Fa male, ma continua ad andare, tu sei qui e sei venuto qui come un errante.

 

Fa male, ma continua ad andare, puoi sempre tornare indietro.

Fa male, ma continua ad andare, tu sei qui e sei venuto qui come un errante.

domenica 18 gennaio 2009

ma il tentativo di rimorchio col fustino del detersivo è considerabile pubblicità?

venerdì notte (quindi sabato all'alba), mentre rientravo a casa dopo essere stata all'inaugurazione di un locale con un'amica, sono stata abbordata a piazza Cavour da due tipi in una mini, quello sul sedile del passeggero si è sporto fuori dal finestrino tenendo in mano un bottiglione da 5kg di un noto detersivo per il bucato...il Dixan (non faccio pubblicità...ma se ai signori del suddetto marchio gli avanzassero un po' di soldini...no? niente? ok...) e ci fa: "scambiereste questo per due fustini??"


a quel punto io ero piegata in due dal ridere, la mia amica, che non aveva capito, si è fatta ripetere la frase...


li ho trovati geniali, e gli auguro di aver trovato due tipe un po' meno difficili di noi che abbiano preferito scambiare il detersivo coi due fustini... mi viene da pensare che oramai tocca inventarsi un po' di tutto per poter rimorchiare un po'; lo stesso Dado, il comico, ieri al locale in cui sono stata, diceva che lui è voluto diventare famoso per un motivo ingenuo (a suo dire), in parole povere per trombà più facilmente, ma ha scoperto che deve COMUNQUE corteggiare le donne, portarle fuori a cena, chiamarle...


poveretti voi uomini...vi rendiamo sempre la vita difficile...


...non so se vi può consolare, ma  vi dico che, dal canto mio, apprezzo ogni vostro sforzo, e vi ringrazio del fatto che mi fate sempre sentire un po' speciale!!


 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=qhDuqN6_muI&hl=en&fs=1]

mercoledì 14 gennaio 2009

"mi sposo!!"

no, non mi sposo...ma è quanto ho scritto su fb oggi (ieri cioè) dopo 6 giorni di silenzio...è stato come una sorta di test sociologico, dettato da una sensazione di straniamento sempre più forte


mi rendo sempre più conto di quanto la vita stia diventando virtuale, ci succede un qualche cosa ed abbiamo la necessità di comunicarlo, giusto, ma lo facciamo su internet... nel corso dei mesi ho letto lo status relazionale di amici cambiare almeno 4 o 5 volte nel corso di una settimana: "single", "in una relazione", "in una relazione aperta", "è complicato", "fidanzato/a"... tutte definizioni che hanno un significato, forse, ma che ai miei occhi ne diventano prive


di certo io dovrei essere l'ultima a poter/dover parlare, io che "vivo" di facebook, che comunico via msn e che ho un blog... mi manca solo myspace e poi ho tutto. ma, mi sono resa conto che, in questi tempi da tutto e subito, è più "facile" mantenere dei rapporti virtuali che non reali, così c'è "l'emozione" iniziale dell'aver ritrovato persone perdute nel tempo, che poi non so in cosa si trasformi, rimane lì...ferma...


la cosa divertente è che tutto oramai si svolge tramite social network, msn, sms, skype... non un contatto (a volte ce ne sono ma sono rari), ci si può lasciare tramite sms, si può dire a qualcuno che non si desidera più vederlo senza doverlo così vedere, preferiamo non affrontare la realtà ma piuttosto filtrarla. ho assistito a battibecchi fra fidanzati che minacciavano di lasciarsi, e poi di riprendersi; c'è chi comunica solo tramite il pc con persone che magari si trovano solo alla distanza di una parete


ed io sono la prima, ho inseguito ed atteso per mesi qualcuno che ha preferito andare avanti, ancora oggi mi rendo conto che in parte ancora l'attendo, ma oramai non so più il perchè... forse per paura di guardare avanti, di rimettermi in gioco? o forse per quella piccola e stupida speranza che mi viene data dal fatto di aver lasciato una porticina virtuale (!!!) aperta? ed ammetto che mi sento stupida a farlo


qualche giorno fa ripensavo alla poesia di Neruda che mi regalò mia zia qualche anno fa, e mi sono resa conto che io mi sono "congelata" in un mondo virtuale perchè la realtà mi sembrava troppo difficile da gestire, speravo di trovare consolazione dalle piccole noie e dai dispiaceri quotidiani tramite un qualcosa che concreto non è...ma alla fine in me è scattato qualcosa che chiedeva se non ci fosse un qualcosa di meglio oltre il virtuale...ed alla fine ha vinto Neruda:


"(...)Muore lentamente chi fa della televisione (o di internet aggiungerei io) il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.(...)


(...)Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità."


non so se tutto questo discorso suonerà ipocrito...ma è quanto sento... tra qualche ora "annullerò" il matrimonio...

venerdì 9 gennaio 2009


è ufficiale...io no riesco a stare senza blog, senza applicazioni...col social network sto riuscendo a gestire la situazione...in parte... vediamo se riesco a disintossicarmi, chissà... di certo non aiuta ricevere messaggi dalle amiche che dicono: "che brutto msn senza di te!!" o che al telefono ti confessano: "oggi ti stavo per mandare un sms per dirti che mi mancavi!!"... caspita!! in inglese si direbbe che: "I'm flattered" (se mi ricordo bene...sennò ci sarà chi mi cazzia) ad oggi vinceva l'astinenza da splinder: 2 giorni, seguita da fb 1, msn...mezza giornata... poi gli sms disperati di Cate mi hanno trascinata di nuovo nel girone dei drogati...


nel frattempo ho deciso di essere un po' meno assidua, almeno su splinder e fb, di rallentare un po' anche con msn, che mi deconcentra (anche se così mantengo i contatti con i miei amici più lontani: oggi ho avuto un invito ad andare a Londra!!! Mario non mi odia dalla mia ultima visita, ma anzi ha detto che sono la benvenuta al suo compleanno a fine mese...quasi quasi...tornare a Ldn...) in compenso, con la mia solita faccia da, ho chiesto a Jar di darmi una mano col template, per renderlo più mio... ovviamente lui dovrà rendere realistiche le mie idee (se mai me ne verranno di sensate)...tanto quello che gli ho detto è che mi dovrà rappresentare, quindi è probabile che lui opterà per immagini di manicomi ed asylum (manicomi in inglese) in stile Batman... in cambio ho promesso che gli preparerò una cena, o quante ce ne vorranno per sdebitarmi...


voglio cominciare bene (ma si potrà dire al 9 di gennaio???) questo 2009, archiviare quanto di possibile che mi zavorra la vita... a new me, sarà possibile? lo scoprirò solo vivendomi, e questa sfida mi garba...perchè mi voglio vivere...


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=qkONn8tadp4&hl=en&fs=1]


 If yer always tryin' to get to the top
You don't get to the bottom of nothin'!
Then you're gone before you know it;
You'd better stop! (STOP!)
Learn a little givin' and lovin'

It's been done before
C'mon, do it again!
Coz if it's good
Then you should share it round
What's the use of keeping
all the good things that you've found to yourself?

Learn a little, learn a little
Learn a little givin'
Learn a little, learn a little
Learn a little givin' and lovin'

You don't gotta keep no other man down
For you to get up
There's no need to worry
Just don't give away your self-respect
Coz if it's all you've got left
The rest don't really matter now anyway honey!

But give away love (GIVE IT!)
And give it for free
No strings attached
Just don't ask for it back

Learn a little, learn a little
Learn a little givin'
Learn a little, learn a little
Learn a little givin' and stop!

Givin! Learn a little givin'
It's been done before
C'mon do it again!
Learn a little, learn a little
Learn a little givin' and lovin'

mercoledì 7 gennaio 2009

L'amico è...

chi non ha un amico vero, quello sincero...insomma...sembro appena uscita da uno spot pubblicitario un po' troppo melenso, eppure voglio parlare di un qualcosa, anzi di un qualcuno a cui tengo...


insomma, ma voi non avete un'amicizia speciale? qualcuno che, anche se a km di distanza, sarà sempre con voi, qualcuno con cui basta uno sguardo e ci s'è capiti al volo? beh, se non avete questa fortuna mi spiace tanto per voi, io ce l'ho... ed è un'amicizia che dura da otto anni, che ha superato la gelosia di un ragazzo (il mio ex...maronn...ma proprio a me l'idiota??) che era talmente infastidito che cercò di farci litigare (che co...ops!!), che blaterava di amanti...beh...ma iniziamo dall'inizio...


in principio era il... no, non così indietro...


Saia, questo è il (sopran)nome della mia amica, ed io ci siamo conosciute durante l'università, alla festa di compleanno di una mia ex compagna di liceo, che frequentava la nostra stessa facoltà e che, ovviamente, era sua amica prima di me...sennò mica ci conoscevamo alla festa, no? la cosa buffa è che la prima impressione l'una dell'altra è stata la stessa, ci siamo guardate ed abbiamo pensato: "questa qui è proprio un pesce fuor d'acqua qua, non c'entra proprio nulla in questo contesto!!"... ed era vero!! per entrambe...


da quel momento abbiamo iniziato a salutarci quando c'incontravamo per i corridoi, e poi a parlare al piscinone/vasca antincendio della facoltà... ad unirci forse il fatto che comunque eravamo sempre un po' "pesci fuor d'acqua"...


noi che siamo due gitane in pantofole, sempre inquiete ed alla ricerca del nostro spazio ma che ogni viaggio ci riporta verso una "casa" qualunque posto a cui noi attribuiamo questo significato... affamate di viaggi, incuriosite ed affascinate da ogni novità... abbiamo condiviso sogni e desideri... Saia era lì quando la ginecologa mi disse che c'era qualcosa che non andava al mio seno, e chiamò dall'Inghilterra (con tono minaccioso, che non ammetteva brutte notizie) per sapere l'esito dell'ecografia. dall'Inghilterra ricevevo richieste di aiuto sotto forma di richieste di ricette (spedire la ricetta della pastafrolla e prepararle i biscotti di "sostegno" perchè rientrava per fare un esame e poi tornava nella fredda Albione, portarle il pane da Roma...) o bizzarre richieste (come se portare del pane non fosse abbastanza strambo) come l'invio di foto di Fabio Volo (aveva fatto un sogno in cui c'eravamo sia lui che io... l'invio dei "santini" portò fortuna...)


con lei non c'è bisogno di grandi organizzazioni, butti qualcosa in borsa e sei pronta a partire, una telefonata e sei fuori dal cinema senza troppe discussioni sul film da vedere... questa sera, non ultimo esempio, mi chiama mentre sono in ufficio: "che fai, come stai? com'è andato il rientro alla scrivania? mi piacerebbe vederti prima di partire per Ginevra" "(io) stasera sono dalle tue parti per andare al cine....posso passare..." "a vedere che?" "l'ospite inatteso... ho deciso di andarlo a vedere, senza aspettare che qualcuno si decida a venire a vederlo con me, e prima che lo tolgano..." "mmm...vengo io!"... senza troppi se o ma...ed eccoci lì sedute nella sala, a ridacchiare perchè si vede il microfono in buona parte delle scene, e lei che mi chiede: "ma ci saresti andata davvero da sola?" "certo!! sennò me li perdo i film! mica posso stare sempre ad aspettare!!" "...è vero, anche io lo faccio..."


del resto a volte ci parliamo con le frasi dei film che abbiamo visto: "Baciami Hardy!!" (da Lucky Break) "Puccettina" (da Travaux)... e non importa quanto siamo fuse (stasera ho chiesto: "due biglietti per Artù - = il nome del cane di un'amica comune di cui le stavo parlando -" ed aggiungo meno male che non ho chiesto "due biglietti per 'Milva'!" mio tormentone odierno con cui le ho sfracassato l'anima oggi) capiamo al volo cosa l'altra vuole dire...


non abbiamo bisogno d'indagare troppo per capire  dov'è il problema, due domande e siamo già al nocciolo...e bastano pochi minuti prriassumere avventure e diavventure di mesi, gioie e dolori...


sinceramente vorrei partire anche io per Ginevra, o per qualunque altro posto, e...chissà...


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Wdt5QwssWY4&hl=en&fs=1]


...per ora mi accontenterò di rendere meno virtuale la mia vita, mi rendo conto di iniziare a dipendere un po' troppo da applicazioni e social network, e che quindi manco di vita vissuta, ed anche di spunti, e mi sembra un po' appiattita, ma sento di essere fatta di carne e sangue, non di bit e byte...quindi per il momento saluto, poi chissà...

martedì 6 gennaio 2009

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=M7CBU0cl0w0&hl=en&fs=1]

domenica 4 gennaio 2009

this is me

per mia fortuna la femminilità non si misura, almeno non SOLO, da cosucce tipo trucco, smalti etc...


...no perchè io su quel piano sono un disastro, mi salvo perchè madre natura, e mia mamma, mi hanno regalato un fisico magro e slanciato...ma non avessi questa fortuna mi sa che sarei nei casini...forse...


volete un esempio? lo smalto, me lo metto e già 10 minuti dopo o si è tolto,  o si è scheggiato, o qualunque altro incidente, se mi va bene riesco a farlo arrivare a 3 giorni massimo, ma è tutto scheggiato e sembra smangiucchiato...


ricordo un pomeriggio passato a provare a mettermi uno smalto che la Dani mi aveva convinta a comprare, ne avevo più sui batuffoli pieni di acetone che sulle unghie o nella boccetta... alla fine della serata si contavano tra i danni la mia adorata poltrona cui avevo rovinato un bracciolo (danno che ho in parte riparato ultimamente con il balsamo cera per mobili in legno non trattati) con l'acetone, mi ero bruciata le unghie e sprecato acetone e smalto che sarebbero bastati (ad una che li sa usare) per più di un mese... ah, ed ovviamente c'era dello smalto anche a terra...insomma non ero riuscita a smaltarmi ma avrei potuto smaltare o bruciare qualunque cosa nel raggio di qualche metro (nb la cosa divertente è che io sono bravissima a smaltare e trattare gli oggetti)


altro esempio è il trucco, io non mi lancio in grandi esperimenti o trattamenti (tranne quando ho un evento speciale e riesco a convincere la mia sorellina a darmi una mano - ovviamente dopo averle promesso che starò ferma immobile...promessa che non manterrò, ovviamente) preferisco limitarmi a truccare gli occhi, perchè ritengo che siano il mio punto di forza (anche se non proprio di vista), e lascio perdere cose come il rossetto, visto che già due minuti dopo l'applicazione già me lo sono mangiato (è per questo che mi sono comprata un rossetto che sa di fragola? forse...); il fondotinta mi sembra che non faccia respirare la pelle quindi lo metto solo rarissimamente...


ma, già con la sola matita, sono in grado di combinare comunque pasticci... io sono una che si tocca spesso la zona intorno agli occhi quindi...beh...quindi ovviamente passo il dito sul kajal, o sulla matita, creando quel bellissimo effetto panda che io tanto adoro; ricordo una delle primissime volte che mi sono truccata, festa di compleanno di una compagna del liceo, per la stanchezza inizio a strusciarmi il dito sull'occhio sinistro e mi ricordo del trucco (arrivando a sacramentare, al momento del ricordo, per la prima volta) quando oramai sull'occhio sinistro  - ma non sotto, purtroppo!! - non c'era più nulla, mentre il destro era rimasto invariato, trovandomi così costretta a fare altrettanto sull'occhio destro...


altre volte, se non sono io a fare il danno, ci pensano gli occhi stessi, lacrimando...non potete immaginare quanto possano lacrimare i miei occhi, pur avendo problemi di idratazione che mi hanno portata ad avere qualche problemino, e quindi mi ritrovo COMUNQUE col trucco sfatto...


e torno sempre a chiedermi... ma come fanno tutte quelle ragazze che vedo in giro: col trucco perfetto, il capello sempre a posto, le unghie sempre impeccabili, qual'è il loro trucco? a che ora si alzeranno mai??


... io le guardo, mi guardo... e sembro appena uscita da una scampagnata in cui, manco a dire, mi sono andata a rotolare nel prato...


ah beh a quel punto... spero almeno di essermi divertita!!


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=OfaBZvvL_7M&hl=en&fs=1]


Hello world
This is me
Life should be
Fun for everyone
Every now and then
I'm insecure
Let me show you life
Can be so pure
Seize the day
Wear a big happy smile
On your face
In every life
A little rain will fall
That won't change
My attitude at all
You are you
I am me
We'll be free
Hello world
This is me
Life should be
Mm mm yeah
Fun for everyone
Hello world
Come and see
Life should be
Fun for everyone
Life is easy if
You wear a smile
Just be yourself
Don't ever
Change your style
I like you
You like me
Let's have fun be happy
Look into my eyes and
Tell me straight
For you I'll
Make the whole world wait
Let me know
If it's so
Let it show
Hello world
This is me
Life should be
Mm mm yeah
Fun for everyone
Hello world
Come and see
This is me
Come on baby
Don't be afraid
Come on baby
It's not too late
Say you do
Won't you open up the door
And let me in?
Dee dee dee yeah
Dee dee yeah yeah yeah
Open up the door
For me yeah yeah yeah
Mm mm yeah
Hello world
This is me
Life should be
Mm mm yeah
Fun for everyone
Hello world
Come and see
Life should be
Fun for everyone
Hello world
This is me
Life should be
Fun for you
Just fun for me yeah
Fun for everyone
Fun for everyone

sabato 3 gennaio 2009

botti e bòtti di capodanno...

ed anche quest'anno ho passato indenne la fine e l'inizio, forse più indenne dell'anno scorso...anzi sicuramente... e mi rendo conto di aver fatto tutto il possibile per non pensarci, ed almeno una parte di me c'è riuscita, il resto è stato soffocato...


quest'anno avevamo optato di evitare il freddo di Leonessa (dove eravamo stati lo scorso anno) e ci siamo dirottati a Zagarolo, ridentissima località della campagna romana, mi dicono, perchè non l'ho girata... ed in più invece di 7 come l'anno scorso saremmo stati 22... c'era il gruppo che si doveva occupare delle bevande, che era degli alcolisti famosi, e chi si occupava delle cibarie... e chi metteva i soldi... non rientrando nelle prime due categorie (non so perchè non mi hanno voluto far cucinare, cosa ancor più strana visto che poi ho dovuto counque cucinare per il cenone dei miei...) sono rientrata in quella dei soldi... ed ho quindi sganciato la mia quota (sperando che non me ne vengano chieste altre)...


mi ero organizzata giorni prima con un amico per poter andare e tornare visto che è proprio durante le festività che no ho la macchina, e, visto che abita qui in zona, sarebbe venuta in macchina con noi un'altra amica...quindi il 31 mi sono affannata a lavarmi e sistemarmi il capello ('un sia mai che valga realmente la cosa del "tutto l'anno" no volevo essere lercia e spetinata per tutto il 2009) perchè alle 18.00 dovevo essere fuori di casa armi (=il portafogli) e bagagli (=pigiamino, beauty ed il cambio per il giorno dopo)... ovviamente i due si erano dimenticati di avvisarmi che l'appuntamento era stato posticipato di 15 minuti, così io nella fretta ho lasciato un ginocchio sullo spigolo di una sedia ed altre piccole cosette come le pantofole...


nel viaggio in macchina, lungo quell'ingorgo che è la Casilina (=ridente strada sempre ingolfata e bloccata anche se ci si chiede il perchè visto che in giro non c'è un'anima) ci siamo chiesti se non avessimo sbagliato strada e fossimo finiti sulla strada per Kabul, a bordo strada erano tutti intenti a sparare botti e quant'altro...ad altezza macchina!!!


arrivati a destinazione con solo 2 ore di tempo (!!!) ci siamo accinti a prendere possesso delle stanze, visto che eravamo i primi, a nostra disposizione ed a vedere di dare una mano ai padroni di casa, che in realtà avevano già fatto tutto; quindi ci siamo messi ad aspettare gli altri che avrebbero portato: beveraggi e musica, ed altri sfizi tipo: lasagne, pizze rustiche etc... visto che c'era un biliardino i ragazzi si sono subito messi a giocare nell'attesa...ed ovviamente abbiamo dato una grossa botta al buffet degli stuzzichini: mortadella, salame, patatine, tartine al salmone e tante altre cose erano già sparite prima dell'arrivo degli altri...


ho scattato un paio di foto, poi si sono scaricate le batterie della macchinetta...le ho cambiate con quelle cariche che mi ero portata, ma è successo qualcosa di strano, la macchinetta si è accesa per un attimo e si è subito rispenta, rimanendo con l'obiettivo aperto... a quel punto la mia testa contorta e maliziosa ha pensato ad un paragone...che mi sono limitata a pensare, ma visto che qui posso più o meno parlare lo metterò qui... ho pensato che la macchinetta mi s'era bloccata in "erezione"...e non sapevo a chi chiedere spiegazioni e/o aiuto...mi sono quindi limitata a poggiarla da una parte, augurandomi che nessuno ci rovesciasse nulla sopra... ovviamente la mattina dopo ho fatto un ultimo tentativo prendendo l'ultima coppia di batterie rimastami e si è risbloccata!!!


la festa ha preso una vera piega quando è arrivato il gruppo più grande, quello degli alcolisti, anche perchè, oltre alle bevande, hanno messo su l'impianto (=portatile ed una cassa) e fatto partire la musica... a questo punto...beh...non chiedetemi il perchè ma il mio bicchiere era sempre pieno, un po' perchè c'era chi s'era messo d'impegno a farmi prendere una ciucca (illusi) un po' per sganciarmi da situazioni e persone un po' appiccicose... quindi, giusto per dovere di cronaca, nel mio bicchiere sono passati: bellini (almeno 3 passaggi), birra (2), martini rosso (1 solo non m'è piaciuto), sangria (2), rhum e pera (1), spumante... il mio scopo non era perdere conoscenza, o rotolarmi a terra, o qualunque altra cosa simile...volevo divertirmi...quindi ad un certo punto ho rallentato con l'ingestione di alcolici preferendo invece godere della musica e ballare...


davanti ai miei occhi, inoltre, il chiaro esempio della serata  che prendeva la piega sbagliata, una ragazza del gruppo aa, che conosco un po' rispetto al resto del gruppo, era già andata prima ancora della mezzanotte, verso le 23.00 già biscicava, quando mi si è avvicinata per offrirmi del fumo (r:"no grazie mi basta il bellini!") le ho detto "abbiamo bevuto eh?" e lei mi ha detto (cioè l'ho interpretato) che il suo capodanno era iniziato alle 18 (!!)...da quel momento è stato un susseguirsi di cadute,  è caduta svariate volte dentro casa, fuori in giardino finendo quasi sotto le macchine parcheggiate, rischiando ogni volta di sbattere la testa... è riuscita a resistere fino alla mezzanotte, aggirandosi per casa come una che..beh...riconoscevo lo sguardo di chi sta cercando di capire se vomitare o meno, poi...beh...è arrivata a quello che io considero l'epilogo: ha collassato in bagno...a questo punto so che suono come moralista bacchettona, ma non credo che lo scopo della sereata (di quella ma anche in generale) fosse arrivare sino al punto di stare male...


io dal canto mio ero impegnata a cercare di far rimanere sveglia la mia amica Simona (che ha la tendenza ad addormentarsi - ovunque si trovi - verso le 22.30) quindi l'ho fatta ballare (riuscendo così a tenerla sveglia sino alle 4.30!!) ed in più controllavo il mio livello di sobrietà facendo conversazione con lei in  inglese, francese e spagnolo...devo dire che me la sono cavata piuttosto bene...


intorno a noi l'alcol scorreva a fiumi e finiva in larghissima parte... a terra!!! tra chi era un bel po' brillo e non era più capace di tenere bicchiere e bottiglia su, e chi non era capace a stappare lo spumante (lo stesso che l'anno scorso non era riuscito a stapparlo alla mezzanotte) e l'ha versato a terra... il paviemento era diventato un campo di battaglia dove le scarpe s'incollavano al suolo...


alla mezzanotte sono riuscita a pedere la chiamata di mia madre e l'ho dovuta quindi richiamare...le sue prime parole, dopo il mio "AUGURI!!", sono state: "Quanto hai bevuto???"...dice che m'ha sentita troppo euforica...^^...non si può neanche essere allegri...mah...


sono rientrata dentro (ero uscita senza rimettermi il maglione...quindi mi stavo un po' gelando) e sono stata subito trascinata nel trenino...col cellulare ed il bicchiere in mano...andando così ad aggiungee altri liquidi in terra ed altra zuzzimm appiccicosa...


devo dire che il gruppo degli aa è rimasto in disparte durante gran parte della serata, fatta eccezzione durante il trenino...quindi i miei amici (la Simo, Ugo, Sergio, Cristina, Evelina, Valeria - se non era impegnata ad evitare che le distruggessero casa - Stefano...) ed io avevamo tutto il salone/pista da ballo per noi, a ballare sulle musiche degli anni 70-80-90...infatti è da capodanno che ho in testa le bangles con walk like an egyptian!!!


alle 4.30 siamo riusciti a buttare fuori il gruppone, abbiamo tolto la maggioranza dei bicchieri sparsi in giro per casa, iresti delle cibarie e siamo andati a dormire...


ovviamente ero intenzionata a dormire appena messa la testa sul cuscino, m ovviamente Cristina, con cui dividevo la camera, non era della stessa opinione doveva assolutamente risolvere dei problemi prima di dormire: la corrente della camera veniva staccata appena si chiudeva l'interruttore dell'illuminazione della camera, e lei doveva caricare il cellulare; il mezzo oblò avrebbe dato sicuramente noie la mattina (=sarebbe entrata luce); la maglietta del mio pigiama (che recitava Wilde con: "so resistere a tutto tranne che alle tentazioni") era a maniche corte e lei sentiva freddo... io a quel punto volevo solo dormire, anche perchè avessimo aspettato ancora un po' la luce dall'oblò ci avrebbe trovate più che sveglie!!!


alla fine per le 5 sono riuscita a chiudere occhio...e l'ho riaperto alle 8...quando è entrata la luce in camera dal dannato oblò!!! e quindi alle 9.30 ero già "sveglia" (si fa per dire) e vestita, alle 11 avevamo già finito di grattare via l'alcol dal pavimento ed alle 12.45 eravamo diretti a Marino per mangiare...


...la sera del primo sono arrivata a casa e...mi sono sdraiata sul letto, dopo aver tentato inutilmente di resistere al sonno!!!


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