venerdì 31 ottobre 2008

la belle dame sans merci - John Keats

O, what can ail thee, Knight-at-arms,
Alone and' palely loitering?
The sedge is wither'd from the lake,
And no birds sing.

O, what can ail thee, knight-at-arms,
So haggard and so woe-begone?
The squirrel's granary is full,
And the harvest 's done.

I see a Lily on thy brow
With anguish moist and fever dew,
And on thy cheeks a fading rose
Fast withereth too.

I met a lady in the Meads,
Full beautiful—a faery's child,
Her hair was long, her foot was light,
And her eyes were wild.

I made a Garland for her head,
And bracelets too, and fragrant Zone;
She look'd at me as she did love,
And made sweet moan.

I set her on my pacing steed
And nothing else saw all day long;
For sidelong would she bend, and sing
A faery's song.

She found me roots of relish sweet,
And honey wild and manna dew,
And sure in language strange she said,
'I love thee true!'

She took me to her elfin grot,
And there she wept and sigh'd full sore,
And there I shut her wild wild eyes
With kisses four.

And there she lullèd me asleep,
And there I dream'd—Ah! Woe betide!
The latest dream I ever dream'd
On the cold hill's side.

I saw pale Kings and Princes too,
Pale warriors, death-pale were they all;
They cried —'La belle Dame sans Merci
Hath thee in thrall!'

I saw their starved lips in the gloam
With horrid warning gapèd wide,
And I awoke and found me here,
On the cold hill's side.

And this is why I sojourn here
Alone and palely loitering,
Though the sedge is wither'd from the Lake,
And no birds sing.'


Cosa ti tormenta, o Cavaliere,
Che indugi pallido e Solo?
Giace prostrato il giunco in riva al lago,
né uccello canta.

Cosa ti tormenta, o Cavaliere,
così smunto e addolorato?
Lo scoiattolo ha colmo il suo granaio,
E la mietitura è fatta.

Vedo (il pallore di) un Giglio sulla tua fronte
Madida d'angoscia e di sudore febbricitante,,
e sulla tua guancia una rosa appassita
rapidamente muore.

Nei prati una dama incontrai
Piena di bellezza -  figlia delle fate,
lunghi i suoi capelli, ed il passo suo leggero,
E gli occhi suoi selvaggi.

Composi una ghirlanda per il suo capo,
e braccialetti, ed una profumata cintura;
Mi guardava come innamorata,
E faceva dolci lamenti.

Sul mio destriero al passo la posai,
né altro vidi quel giorno;
poichè ella si piegava sul fianco, e cantava
una canzone fatata.

Prese per me radici dal dolce sapore,
E milele selvatico, e rugiadosa manna;
E nel suo ignoto linguaggio disse:
“Amo te solo”.

Mi condusse nella grotta fatata,
là pianse disperata e sospirò piena di dolore,
là io le chiusi i folli folli occhi
con quattro baci.

Mi cullò fino al sonno,
e lì sognai - Ah! mal me ne incolse!
l’ultimo sogno da me sognato mai
lungo il pendio della fredda collina.

Vidi pallidi re, e principi
guerrieri , tutti dal mortale pallore
gridavano - “La belle Dame sans merci
ti ha reso suo schiavo”.

Nel crepuscolo vidi le loro labbra affamate
spalancate nel loro terribile ammonimento,
e mi svegliai e mi ritrovai qui
Lungo il pendio della fredda collina.

Per questo io qui soggiorno
solo e pallido errante,
benché il giunco è prostrato in riva al lago,
né uccello canta.

giovedì 30 ottobre 2008

20anni...

tramite quella trappola mortale di facebook (mortale perchè risucchia la tua vita e catalizza tutta la tua attenzione in una spira mortale in cui tutti sanno che la mattina ti sei messa le mutande col gufetto o roba del genere) ho ritrovato il mio fidanzatino delle elementari...


ovviamente è l'unico ex che non mi crei problemi a ricontrare, e che non ha problemi a rivedermi...così, forse sulla scia del film "mamma mia" ho provato ad imaginare me stessa, di mezza età che mi trovo davanti a me i "grandi" amori della mia vita...


...di certo non ballerei come Meryl Streep...però...so che, per almeno uno, avrei un tuffo al cuore... chissà tra 20 anni come sarò, come saranno... io non riesco a mantenere i contatti con chi mi è stato "sentimentalmente importante", mi è doloroso...anche se spesso mi chiedo come stiano, cosa facciano...qualcuno mi ha detto che se si riesce a mantenere dei buoni contatti con un ex vuol dire che in realtà non c'è stato vero sentimento, che quindi si era più amici che altro, ma questa mi pare un'esagerazione, visto che conosco ex (non miei ovvio) che riescono a mantenere rapporti civili ed a volte anche affettuosi (dopo magari un iniziale fatica forse) senza dover ricorrere al fucile a canne mozze...


chissà tra vent'anni...


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=TGNtimrtGiI&hl=it&fs=1&color1=0x402061&color2=0x9461ca]

mercoledì 29 ottobre 2008

stop that cryin'

Stop, you breathe you lie
Loops got ya lost I can't hear ya
Treason took a try
Desperate drown in dirty things
Juvenile Jazz you hide
Can't loose no love from day I shared
Faint twinkle in your eyes
Weary from how you earn your things
You slip from sliding
Slowly, slither, sneaky
Simple for a snake
Poser in pursuit of passion
Can't rush my quiver fake a quake
Betrayer, disarrayer,
Leave a soft one frying in the pain
Deceitful, full of that
Couldn't care less if you're crying in the rain


Stop that crying
Stop that lying
It's boring me
I don't wanna spend my time with you
Stop to think
That once you brought me to exctasy
I want the loving that I really need

Wooh, oh, hoh

Stop that crying in the rain now
No more crying in the rain
Who said that crying in the rain
Could ever wash away a lover's pain
Wooh, oh, hoh

Stop that crying in the rain now
No more crying in the rain
Who said that crying in the rain
Could ever wash away a lover's pain
Wooh, oh, hoh

Fake, no truth, no real
Trapped in your toss
Can't shake aching
Fictions all you feel
Make up to hide, make up of self
Wicked with step ahead of skills
Menial madness molds your making
Plot to place for prize
Weak known wonders for wealth
You dig the dirt well deep in darkness
Dare to deal on the down low
Tripping for treasures, plastic pleasures
Headline in some kid side show
A taste of a thrill got to have glitter
Serpents seem to savor show
Fool can't afford
To feign alone you're crying in the rain


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=HmxvWmffxSY&hl=it&fs=1]


ieri diluviava...e mi è venuta in mente questa canzone...

martedì 28 ottobre 2008

the doctor is in...

ultimamente mi capita di pensare a quanto io sia fortunata ad avere persone che mi prestano spalla ed orecchio per ascoltare i miei sfoghi... devo ringraziare il cuginastro, Jar, il mio amico Giovanni tra i tanti per aver avuto la pazienza di starmi a sentire...


così, quando mi è capitato di ascoltare gli "sfoghi/confessioni" di un'amica di lunga data che non vedevo da secoli, che mi ha raccontato di avere una malattia debilitante che la costringe a limitare ed anche di molto la sua vita, o chi mi ha detto di avere un tumore e, giustamente, sta considerando ogni evenienza sul da farsi...mi sono resa conto che quello che queste due persone avevano bisogno di fare era parlare...nulla di più


ed ho capito la difficoltà che avevano nel farlo, che la mia reazione avrebbe comportato un loro chiudersi o altro, anche ascoltare è un'arte poco capita o apprezzata! e mi sono chiesta, inoltre, come mai io susciti questa fiducia al punto da ricevere confidenze, da persone anche inaspettate...


e, soprattutto ora che mi sento più stanca e vuota (a volte), mi chiedo se le mie spalle ce la faranno a reggere, perchè queste persone mi reputano in grado di farlo...


...five cents please!

domenica 26 ottobre 2008

ASPIVIK LJUSDAL

Ecco qui un altro ospite cui ho dato carta bianca Lian, il quale non si è tirato indietro (figuriamoci se lo faceva) ma, strano a dirsi, si è un po' autocensurato...per me il pezzo è fantastico in ogni sua "edizione"...ma lascio all'autore il diritto di scegliere, e lui ha scelto questa:


ASPVIK (soprannome che deriva da un pensile a giorno di IKEA) per oggi mi lascia vandalizzare il suo blog come fosse Nonciclopedia, senza che io debba phisharle la password o fare un attacco XSS, XSRF, ecc. Per sicurezza cambio l'indirizzo IP così sono irrintracciabile dalla polizia.

SVERVEGIA
Fonte: Vikipedia, l'enciclopedia vikinga. pure l'enciclopedia libera! Anvedi come vanno i svezi!

Introduzione.
Spesso la Svervegia è impropriamente chiamata "Svezia", in quanto i suoi abitanti si chiamano "i svezi".
Il motto nazionale è: "för Sverige i tiden", cioè "per la Svervegia i denti". L'origine di tale motto è incerta: si pensa che sia il motto dei castori ammaestrati da IKEA, oppure la leggenda metropolitana che il cibo da IKEA sia di legno. (Non è vero, è meglio del cinese!)
La città più popolosa della Svervegia è Stoccolma, come dice il nome stesso.

Energia, economia e uelfer (quella parola di cui abusa Uolter).
In Svervegia c'è uno stabilimento FIAT che produce la famosa FIAT IKEA.
Gli svezi sò ingegnerosi, non come qui dove un laureato con 110 e lode in ingegneria meccanica (triennale) sta scrivendo questo articolo, e il 50% del PIL è dovuto all'ingegneria.
La Svervegia punta sul rinnovabile (anvedi come vanno!), in particolare biomasse. Ve lo mandiamo volentieri qualche pezzo "grandezza persona o quasi" di pupù del nostrano (senza apostrofo). Gli svezi sò ecologici perché a IKEA riciclano tutto (qua da noi l'uniche cose che riciclano sò il denaro e le opere dell'intelletto) e perché ricavano energia dalle biomasse, non dai rifiuti indifferenziati come qui. Bossi Calderoli Castelli Maroni Tremonti fosse per loro farebbero pure la raccolta dei tricolori usati dopo il Mondiale. (non cantavano di bruciarlo?)
La Svervegia ha abbandonato il nucleare dopo un referendum scritto a quattro mani e rivisto a quattr'occhi da un parlamentare. "Due", direte voi. No no, uno. È nato vicino a una centrale.
In Svervegia hanno un tenore altissimo. Pavarottsvik. Alto come la sorella di ASPVIK, ANNARS (maniglia e pomello di IKEA). Tenore? Di certo nei cori non fa il basso (quello lo faceva Berluskonen quando "sui ponti delle crociere passava le sere a cantar La vie en rose". Più basso de così. Bud Spencer in quel film in cui canta "Bom bo bo bom" cor vocione, a confronto è un soprano pe' quanto è più alto).
Quanto al tenore di vita, invece, è molto migliore del nostro perché i svezi hanno il ponte in legno d'IKEA sullo stretto dell'Oresund. Noi, invece del ponte sullo stretto, abbiamo le strette per i ponti, e altre opere pubbliche incompiute.
La banca della Svervegia si chiama Riks-bank, e ce lo dicono pure co 'sta faccia da cuore che sò ricchi, 'ci loro! E la crisi a noi!
La moneta è la corona. In Svervegia sò talmente benestanti che se a un svezio gli fai "Scusa, c'hai una corona?" quello se la leva dalla testa e te la regala. Il denaro liquido di certo non gli manca. E grazie al cavolo, c'hanno la Corona. Sulle banconote invece c'è la foto di Corona.
I miglioramenti sanitari hanno causato un importante invecchiamento della popolazione. Quando si dice "cure ringiovanenti".
Nei decenni passati vi fu una cospicua emigrazione di lavoratori rimasti disoccupati, soprattutto operai impiegati nel montaggio mobili (indovina perché?), ma il calo demografico fu compensato perché quelli rimasti in patria ci davano dentro, tra una festa di mezza estate e l'altra (hai capito gli antenati...).

Geografia.
In Svervegia il termine "fiordo" indica non solo il fiordo propriamente detto, ma in generale gli specchi d'acqua, compresi i laghi. In Svervegia quindi hanno i fiordi. Fiordi quattrini.
"La Svervegia si estende per una lunghezza di oltre 1500 chilometri in linea d'aria da nord a sud. Percorrendo la stessa distanza continuando verso sud si arriverebbe fino a Roma" (Vikipedia). ASPVIK si fa Roma-Svervegia-Roma a ogni ferie. Solo per vedere se quello che dice Vikipedia è vero.
A est la Svervegia è bagnata dal golfo di Botnia. Una volta a est c'era la pianura, poi Ratko Mladic ha confuso Botnia con Bosnia (come Verdone "no perché ho confuso Verona co Vicenza") e l'ha bombardata, e si è creato il golfo. Anche gli abitanti di Ragusa e Zara in Italia hanno il timore che ci possa essere confusione con le omonime città croate. La stessa Eva si è stufata di ripetere che lei si chiama Herzigova, NON Erzegovina. Sempre in tema di omonimie, l'Olanda fa parte della Svervegia: in lingua locale è chiamata "isola Oland". Quindi in Svervegia, come in Olanda, la maria e le cortigiane sono legali.
Per buona parte la Svervegia è occupata da foreste di alberi piantati da IKEA in collaborazione col WWF, e piantine da arredamento di IKEA. Non scarseggia la selvaggina (nota per i turisti sessuali: "selvaggina" con due "g"), soprattutto castori addestrati da IKEA in collaborazione col WWF.

Storia antica.
Gli antichi svezi praticavano la caccia lanciando contro i mammut il pomello di vetro della cassettiera KVIBY, un'arma micidiale, tant'è che IKEA li sta ritirando dopo qualche cliente lesionato. Poi piano piano IKEA evolverebbe (passato remoto) e inventette nuove armi letali, infatti ogni volta che vai sull'home page di IKEA leggi che stanno ritirando una merce diversa (almeno la ritirano!).
La Svervegia fu espugnata durante l'età del legno grazie al cavallo di Troia a dondolo per bambini di IKEA. Nel 1389, le tre popolazioni degli norvegi, gli danimarchi e i svezi erano unite sotto un'unica regina finlandezia: NOKIKEA I. L'Unione di Kalmar, fatta appunto per calmar, non riuscì nell'intento perché i svezi erano incazzati neri e si misero a lanciare pomelli di vetro contro gli finlandi gridando: "A finlindena... Che c'azzecca IKEA colla NOKIA? Vabbè che i piani dei cellulari costano come i piani dei tavoli, però... I mobili nostri si montano, i Nokia si smontano... sì, quanno cascano!". E gli finlandi rispondettero per telefono: "noi ciabbiamo i cellulari Java col maicroprocessore più veloce del mondo, tanto che dicono tutti: c'avevo un nokia, non ti dico come scorre Java. E poi perché se uno vuole comprare un Nokia smartfon (te danno pure na smart e un asciugacapelli in omaggio) con blutut (infatti è tutto blu) tacci scrin (imprechi quando si graffia) con sbrocco tasti, e l'apertura a conchiglia che senti il mare pe quanto fruscia... pe comprallo basta chiede un 3, mentre se uno deve comprare una cazzo di sedia deve chiedere una HENRIKSDAL NORDMYRA KAUSTBY?" e i svezi rispondettero: "e voi fate i menu dei cellulari come v'hanno imparato a Tor Vergata, che per fargli dire 'ciao' al cellulare dovete scrivere public class HelloWorld { public static void main(String[] args) { System.out.println("ciao"); } } mentre solo mo ve siete decisi a mettere Python che per fargli dire 'ciao' al cellulare basta che scrivi 'ciao'." E gli finlandi ribattettero: "Ma zitti che voi nella
festa di mezza estate ballate intorno a un palo de IKEA co du tondi in cima, che se lo rovescio non te dico che sembra... che giocate a kubb cogli scarti de ikea... Noi abbiamo inventato Linux!" (eh no mi spiace dopo questa 1 a 0 per gli finlandi).

Storia moderna.
Gli sfottò tra i svezi e gli finlandi continuarono per molti secoli, soprattutto nei derby. La Svervegia successivamente si separò nel 1523, quando Gustav Eriksson "Vasa", l'avo svezio di Totò Cuffaro "Vasa Vasa", più tardi conosciuto come "Sony Ericsson" o anche "Sven Goran Eriksson", ristabilì la separazione della Corona Svervegia dall'Unione di Romanen Prodsvik.
I gabinetti del Parlamento vennero reintrodotti nel 1917 da Gustavo V di Svervegia che li arredò da IKEA. Infatti prima del 1917 i parlamentari svezi se la facevano sempre addosso. Dopo i gabinetti ci fu il suffragio universale, che investì tutta la Svervegia (pure qui sta a diluvià) e da cui i svezi si salvarono grazie all'arca di Noè di IKEA. Il parlamentarismo fu sostenuto dal suo successore Adolfo di Svervegia (Adolfo?). L'autorità suprema in Svervegia è il Parlamento o Riksdag (prima Adolfo, mò pure il Reichstag?) e le ultime elezioni sono state vinte dal centrodestra (te pareva) sconfiggendo il partito SS, Socialdemocratici di Sinistra, che era al governo (Adolfo, Reichstag, destra, mo pure SS? Anche la sinistra sotto sotto tutti uguali). Prima però la Svervegia era di sinistra. Poi è girata voce che Berluskonen volesse comprare IKEA. (Non si capisce se "IKEA" o "da IKEA". Gli serviva pure una HENRIKSDAL NORDMYRA KAUSTBY con tre-quattro cuscini alti.)
Oggi la Svervegia è "membro" dell'Unione Europea. E i "maroni" quale paese è? Siamo proprio sicuri che noi siamo lo stivale?
La difesa svezia è composta da 33.900 unità. L'attacco è Ibra da solo, non aiutato da nessuno (come quando gioca con l'Inter).

Etnie.
La Svervegia non possiede una lingua ufficiale. È ufficiale: non lo sanno manco loro che significano i nomi dei mobili di IKEA. La prima lingua in Svervegia è originaria della Tedeschia, perché è di origine germania. (Per chi non lo sapesse, la germania è una abitante della Tedeschia). L'hanno inventata la germania finta itala Dani e la svezia finta itala ASPVIK quel giorno che si sono ubriacate insieme al bar di IKEA (dove è noto che servono lo scotch, lo stesso dei pacchi), e si vede.
Il 90% della popolazione sono i svezi, il 5% finlandese (che possiede il 99,9% dei cellulari), e il resto è rappresentato da Làpponi, anche alcuni Pàpponi (v. cortigiane di prima). Nelle foreste svedesi si possono trovare anche alcuni Lamponi che crescono sulle piantine di arredamento di IKEA e sono usati per le marmellate nei ristoranti IKEA, che quando non lavi i piatti dopo pranzo diventano appiccicose e sono usate come colla per i mobili.
Religione. Il 70% dei svezi segue Lutèro, mentre le svezie seguono Lùtero (ragionare col cervello ogni tanto no?). Il 15% si dichiara ateo, se no gli fanno montare le panche della chiesa.

Arte e cultura.
Tra i personaggi storici ricordiamo Santa Astrid, che si festeggia il 27 novembre ed è festa nazionale (che te frega tanto ci credono pure).
(vabbè...ma non ci sono santi...ancora non mi hanno santificata poi!!)
Tra i personaggi celebri svezi c'è Astrid Lindgren, autrice realmente esistita di libri per bambini, da non confondere con ASPVIK LJUSDAL (LJUSDAL è uno scaffale di IKEA). Potrebbe generare confusione il fatto che questo blog lo legge la Dani. :-)
Né Astrid Lindgren né ASPVIK LJUSDAL sono da confondere con Fredrik Ljungberg, giocatore della Svervegia, o David Ljungberg, sceneggiatore della pubblicità di IKEA in Tedeschia (regia, mostra le immagini!).



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Lbh3uAZ4WUM&hl=it&fs=1&color1=0x402061&color2=0x9461ca]


Altra confusione si fa tra Ingmar Bergman, il regista, Ingrid in Bergman, la moglie, e Ingrid Bergman, l'attrice. Per distinguerli basta ricordare che Bergman è lui e Bergwoman è lei, un po' come Batman e CatWoman. In Tedeschia quest'ultima letteralmente è KatzeFrau e anche lì si fa confusione sul sesso.
Della Svervegia sono i Millencolin, un gruppo punk pop (il mio genere preferito, lo stesso degli Useless-ID e dei Blink-182). Anvedi come va la Svervegia!
Famosi ormai in tutto il mondo dopo l'articolo di ASPVIK sono i Magnus Uggla (grande ugola), con il loro cavallo di battaglia "Nu har pappa", versione italiana di "Viva la pappa" (regia mostra le immagini!).


 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=6x64hEyyTUE&hl=it&fs=1&color1=0x402061&color2=0x9461ca] 


(sorry non esiste il video originale! ^^)


Il ritornello fa: "Nu har pappa laddat bössan, För att mota bort en drös, P p pojkar som vill bara för att komma till, på var fjortis som går lös", e parla di una rissa tragica al supermercato tra indigenti (Nun ha pappa, là dà ressa, per un Motta botte in tres, po po po, chi cazz'è chillo? bara, bara, in coma chillo! po' più forti, sono tres").
E pensare che avevano scartato il cantante a un provino perché aveva mangiato da IKEA un piatto tipico svezio, le patate con cipolle.
Gli ABBA, il cui nome, oltre ad essere noto in molti settori della scienza come i gruppi sanguigni, la genetica, le permutazioni, ecc. è ispirato alla targa palindroma della vecchia Punto di un mio amico (AN *** NA). Il loro successo in patria è tale che AB, BA si trova scritto pure sulle targhe di Stoccolma (davvero). Il loro cavallo di battaglia è "BABBABIA" quando sono raffreddati.
Gli Europe. "The final countdown" era "final" mica pe scherzo, infatti non si sono più sentiti, forse esplosi al termine del conto alla rovescia (avrà contato Chuck Norris), o più probabilmente stanno ancora cercando l'uscita del negozio IKEA di Stoccolma. Oppure con il successo si sono montati la testa (pure quella si montano).
Roxette, in tutti i negozi di dischi e dal panettiere. O semplicemente da IKEA.
Cardigans, in tutti i negozi di dischi e di abbigliamento. O semplicemente da IKEA.
Gli Ark, il cui cantante (Ola Salo, palindromo anche lui come gli ABBA) è un bisessuale dichiarato, ma va'? C'ha talmente tante stole fucsia di pelliccia nell'armadio che in Svervegia si sono estinti gli animali da pelliccia.
Gli Hives, letteralmente "orticaria" perché mi fanno venire l'orticaria, oltre ad altri effetti fisiologici.


martedì 21 ottobre 2008

grigio

ecco...una volta che avevo uno spazio colorato, dove il mio occhio si poteva posare e godere dei colori, che spiccasse dal grigiume della città, per colpa di deficienti che non sanno apprezzare il decoro urbano quel che basta per RISPETTARLO quel che basta da non scrivere: "F. stronzo" "la dò a tutti chiama al n 333 xxxxxx" et similia, ora la mi astazione, la stazione di Monte Mario (di cui ho parlato qui) sta tornando al piatto grigiume...


via le farfalle che tanto mi piacevano, via gli alberi e lo skyline di Manhattan, tra un po' spariranno anche le api ed i restanti alberi...


...l'idea di tutto quel grgio m'intristisce...

venerdì 17 ottobre 2008

l'essenza della vita

lascio la parola ad altri pensieri amici dopo quelli di Anonimista; qualche giorno fa chiacchieravo con la mia amica Caterina, e nel corso della chiacchierata le ho chiesto: "vorresti scrivere qualcosa per me?" ecco quanto mi ha mandato...


Mi capita spesso di riconoscere le persone dal loro odore. Non un profumo, non un deodorante, ma il loro odore. Si dice che ti senti attratto in particolar modo proprio dalle persone che hanno un odore simile al tuo, come se questo fosse un segno di riconoscimento, come dire: “mi è familiare”.

Mi capita anche con le case. Quante volte sono entrata per la prima volta in una casa, senza imbattermi nell’odore tipico di quel posto? Beh, nessuna. Posso dire che quando entro per la prima volta a casa di qualcuno, la prima cosa che sento e l’ultima che mi rimane impressa, è l’odore che c’è…che mi investe sin dallo zerbino! Entro subito in contatto con un nuovo mondo, chiuso in sé ed estraneo a tutto, un mondo fatto delle sue tipicità, che ogni volta che ritorni sai riconoscere. E’ come se qualcuno ti dicesse: “Eccoti qui, e proprio qui ci siamo noi”…le persone che fanno parte della tua vita, o che hanno fatto parte di essa, anche solo per una volta.

Nella mente, nel ricordo, quell’odore, quella sensazione che ti parla di qualcuno e di qualcosa. Ti capiterà un giorno di sentire quell’odore altrove, forse sarà un attimo, ma ti porterà direttamente in quella casa, a quelle persone, a quei momenti. L’odore di buono, che ti abbraccia quando entri in un ingresso dove c’è profumo di pane, di cucina. L’odore di fumo, che ti ricorda la casa in campagna di qualcuno, o l’odore caldo di una casa d’inverno, quando fuori fa freddo e si prepara la cena. Mi piace pensare che questo è un bagaglio prezioso che la nostra memoria conserva, perché ci tornino in mente i bei momenti, e perché sia possibile riconoscere quali sono, tutto merito di un odore che sentiamo “familiare”.

giovedì 16 ottobre 2008

classi separate - cittadini di serie A e di serie B?

in teoria qui ci sarebe dovuto essere o il post in risposta a quello di Anonimista o un post che ha gentilmente scritto una mia amica (sì ci saranno un po' di guest stars ogni tanto d'ora in poi che a me i monologhi non son mai piaciuti e vogli altre voci qui sui e nei miei pensieri) solo che gli omini verdi ne hanno sparata un'altra delle loro...ed allora anche io sono diventata verde verde, ma tanto verde da essere così...


no forse un po' più così...


almeno è un pochino più femminile...


 


ad ogni modo, dopo quello che aveva sparato Pera qualche anno fa sui matrimoni misti (sorry ho trovato solo quest'articolo in rete, devo trovare quello che avevo conservato), che creavano bastardi e "rovinavano" la purezza della razza... (bastardo ci sarà lui, e la smettesse pure di farsi le Pere ogni tanto!!)


ora se ne escono con quest'altra cavolata delle classi distinte per i figli degli stranieri: "così apprendono meglio la lingua! imparano prima visto che a casa non parlano italiano"... allora io non sono un'esperta, noooo, non ho un diploma di laurea - che pare più il premio fedeltà dell'osteria sotto casa -, messo in una cartellina vicino alla mia scrivania,  che attesta che sono linguista,  e non mi hanno consegnato una medaglia pacchianissima con tanto di fiocco rosa (vabbè qui polemizzo con i gusti troppo trash della mia università), non sono un'insegnante e non aspiro a diventarlo, ed a casa mia uno solo dei miei genitori non era padrone della lingua italiana,, quindi non posso dire che non si parlava in casa...


ma quello che ho imparato è che una lingua, una qualsiasi lingua, s'impara meglio mescolandosi con quelli che quella lingua ce l'hanno come lingua natìa, insomma con gli autoctoni... e quindi gli omini di verde vestito, che tra l'altro ignorano l'uso del congiuntivo e di altri graziosissimi tempi verbali, e che spesso si esprimono più a rutti che altro, non mi venissero a scassare le balle con le classi distinte; così come con l'esame in lingua per gli stranieri, che allora lo dovremmo fare pure noantri (ed ora trovatemi l'errore grammaticale voluto da quello d'ignoranza) che facciamo tanto gli sboroni e poi finisce che i nostri svarioni diventano fonte e spunto per mail che gireranno per gli anni a venire, come questa:


ALMENO L'ITAGLIANO SALLO!!

- Quando muoio mi faccio cromare.

(Eccellente!)

- Di fronte a queste cose rimango putrefatto! (Che schifo!)

- Arriva il treno, hai blaterato il biglietto? (...)

- Come faccio a fare tutte queste cose simultaneamente? Dovrei avere il dono dell'obliquità!
(la torre di Pisa?)

- Basta! Vi state coagulando contro di me!
(trasfusione?)

- E' nel mio carattere: quando qualcosa non va, io sodomizzo!
(Stategli lontano!)

- Anche l'occhio va dalla sua parte...

(Si chiama strabismo...)

- Non so a che santo riavvolgermi.

(Una video cassetta devota...)


 - Avete i nuovi telefonini GPL?

(No, mi spiace solo benzina!)

- Il cadavere presentava evidenti segni di decesso. (Ma va?! Strano)

- Prima di operarmi mi fanno un' autopsia generale. (Auguri!)

- Abbiamo mangiato la trota salmonellata.
(Ancora auguri!)

- Vorrei un'aspirina in supposte effervescenti.
(Quando si dice faccia da culo....)

- Vorrei una maglia con il collo a volpino.

(Non era lupetto?...)

- Vorrei una pomata per l 'Irpef.

(Herpes è difficile...)

- Tu non sei proprio uno sterco di santo. (Menomale.)

- E' andata a lavorare negli evirati arabi. (Contenta lei...)

- A forza di andare di corpo mi sono quasi disintegrata.

(O disidratata?Alla faccia della diarrea!)

- Mia nonna ha il morbo di Pakistan. (...)

- La mia auto ha la marmitta paralitica.

(...e al posto dei cavalli ha le sedie a rotelle?)

- Verrà in ufficio una stragista per il tirocinio.

(Si salvi chi può!)

- Sono momentaneamente in stand-bike. (L'attesa in bicicletta...)

- Da vicino vedo bene, è da lontano che sono lesbica. (….per fortuna da lontano!)


- Mi sono fatta il Leasing al viso. (...pensavo un mutuo...)

- E' inutile piangere sul latte macchiato
. (Meglio farlo su un bel
cappuccino....)


inserisco qui il link al blog (dove tra l'altro l'argomento scuola viene trattato in maniera più approfondita e seriosa, nonchè informata) che ha suggerito TipTop ed il link al suo post... trovo importante far circolare queste cose, se siete d'accordo con me vi prego di fare altrettanto, grazie

mercoledì 15 ottobre 2008

(poi risponderò ad Anonimista ed al suo post)

Eh no eh e mo basta collo storpiare il mio nome, interno giorno corridoi dell’ufficio, passa una collega di fronte alla mia stanza: “ecco come ti chiamo!! GUTTALAX!!”... esco di corsa dalla stanza e dico: “eh no eh!! GUTTALAX proprio no!! un po’ di rispetto almeno!!” esce pure la segretaria di direzione: “daai su Guttalax proprio non si può sentire! In pratica le stai dicendo che fa cagare, guardala com’è bellel ‘sta ragazza!!”… mi appoggio a quest’ultima facendo finta di piangere...

nel frattempo è sopraggiunta anche la mia compagna di stanza, l’ideatrice del Gastrid, la prima collega continua: “com’è che ti ho chiamata fin’ora? Ah sì, Asterix (già le ho detto che è banale), Matrix...” la mia collega: “Matrix?? Ma non va bene! Lì sono tutti neri!! Non vedi com’è bionda?? Lo sai qual è un soprannome adatto?” la prima collega continua guardandomi: “Candy Candy pure andrebbe bene...” la disperazione si sta facendo largo in me... “Candy Candy??” dice la mia collega di stanza “no, assolutamente no! lei è “Ghiaccio Bollente! La vedi così calma e poi dentro ribolle!! Si vendica!!”, la segretaria di direzione: “certo che sta qui in mezzo senza dire nulla...”, un’altra collega “alternativamente va bene Miss Lemon, l’assistente di Poirot che organizza tutto, scheda, fa...oppure Signorina Rottenmaier o Rotveiler!!”  segr di direzione: “nooo rotveiler noooo!! Povera!!!” prima collega: “come si chiamava poi l’amica di Heidi, quella in carrozzella??” a quel punto mi siedo disperata sulle scale, la segretaria di direzione mi incita a grattarmi allegramente, e la prima collega mi si siede di fianco...

l’allegro, si fa per dire, siparietto s’interrompe, il direttore sta rientrando dal pranzo, la combriccola torna ai propri posti...io in bagno...Guttalax m’ha ispirato...

martedì 14 ottobre 2008

Della ziasuora e le troie mercenarie...


        ...che mi ha chiesto con tutta la preoccupazione falsa delle ziesuore, del perche' non ho la morosa... io con tutto il mio candore le ho risposto che le donne son tutte troie mercenarie...


        ...al di la del fatto che la ziasuora e' na parente con i conseguenti annessi e connessi e una risposta del genere se la meritava tutta, devo dire che comunque non era poi cosi' campata in aria... al tempo infatti ero uscito da una lunga relazione e il mondo era anche un po' cambiato... (non da ultimo magari il fatto che cmq da coetanee 20enni son passato a coetanee 30enni)... in effetti intavolare un approccio con na tipa e sentirsi fare ogni volta la solita fatidica domanda come prima domanda... "che lavoro fai?"... mi fa pensare che ho davanti na troia mercenaria...


        ...voglio dire... quanti di voi si sentono realizzati nel lavoro? o meglio quanti di voi si sentono il proprio lavoro nel senso proprio che vivono per il proprio lavoro?


        ...io sono un po' fortunato... di una passione sono riuscito a farci un lavoro... ma ben lungi che la mia vita sia il mio lavoro... anche se comunque ho visto sulla mia pelle come quando una passione diventa lavoro smette di essere passione e diventa appunto lavoro... e cio' vuol dire vita prostituita in cambio di denaro, ne' piu' ne' meno...


        ...quindi perche' io che mi si chiede di dire qualcosa di me devo cominciare dalla cosa piu' vile e spesso frustrante che faccio, ovvero lavorare per guadagnarmi du soldi... perche' invece non mi si chiede di parlare delle cose che mi piace fare o dei colori che preferisco o cazzoneso'... ma davvero non ne posso piu' di sentirmi chiedere che lavoro faccio...


        ...chissenefrega del lavoro che faccio, ma soprattutto, cazzovenefrega... che poi occupera' pure gran parte della mia giornata ma non e' di certo la parte piu' felice e interessante della mia vita...


        ...ecco perche' penso che chi comincia na prima chiacchera con una domanda del genere e' proprio na persona da poco... che instaurare un primo approccio partendo dal qualunquismo di bassa lega e' solo sintomo di mancanza di fantasia, di argomenti e non ultimo di un disinteresse a priori su chi c'e' davanti...


        ...non parliamo poi di quelle che come seconda domanda, dopo essersi interessate del lavoro continuano con un... "che macchina hai?"...


        ...voi vi e mi guardate magari con aria spersa mentre vi racconto ste cose, ma credetemi...


...sono in tante, sono tra di noi e ci spiano.

Kitchen stories

il cibo per me è un fattore sociale, si mangia in compagnia...io mangio in compagnia...e se la compagnia non mangia io non mangio, e se sono sola...mi stufo di mangiare... mi prende a noia, così come se sono in tensione per un qualche motivo faccio fatica a mangiare...


lo scorso luglio, durante la cena di lavoro ho conosciuto una donna, un'imprenditrice, che ha fatto un discorso a noi del tavolo che mi ha colpita, e pure molto, mi ha ricordato la me stessa di qualche anno fa, raccontava di quanto ci tenesse a preparare al suo uomo da mangiare... no, non voglio essere anacronistica, il discorso era proprio questo: preparare da mangiare per le persone a cui si vuole bene è un gesto d'amore, un rito quasi... inoltre, in cucina tristezza, rabbia e tutti i sentimenti negativi non devono entrare (suono un po' come la Yoshimoto di "Kitchen" ma io la vedevo così, e tutt'ora la vedo così...) quello che si sta preparando ne risente... tutt'ora, che cucino poco per mancanza del tempo necessario, se sono triste o arrabbiata, quello che cucino ha un sapore pessimo, e questo per me diviene inaccettabile... quello che faccio tra i fornelli è un atto di amore alla vita stessa, chi non ama la vita, chi non la sa gustare, non può capire...e forse io l'ho capito solo affrontando una serie di passaggi che per me erano inevitabili, e secondo altri erano evitabilissimi... riscoprire il cibo, gli ingredienti e gli odori mi hanno portato a vedere il mondo con altri occhi... la cucina ha assunto quasi una "sacralità" (quasi...anche perchè per me sacro e profano si toccano), è un posto dove tutto si può compiere, e che va rispettato, quante volte mi sono arrabbiata o sentita "male" per il disordine che ho trovato lì, dove avrei dovuto lavorare...


così mi sono ritrovata a cucinare per feste altrui (il mio ragazzo dell'epoca, mia sorella, per la festa di laurea o di inaugurazione della casa di un'amica) a gestire il lavoro in cucina, persino a dare ordini!! o semplicemente a preparare un qualcosa per dimostrare il mio amore ad una persona... qualche volta lo faccio ancora, ma mi manca il concetto del tempo, che scorre piano, per permettere ad ogni gesto, ad ogni ingrediente di trovare il giusto posto, il giusto ritmo... i ritmi sono diventati più intensi, il cucinare ed il mangiare sono diventati semplici gesti di mera sopravvivenza...


ed ho smesso di cucinare per quelli che amo...non so bene neanche il perchè ma ho deciso di limitare quest'aspetto...ed ora ne ho quasi nostalgia...ma sono sempre in tempo per condividere...coming soon la rubrica più amata da Anonimista!!



questa me l'ha "dedicata" la mia sorellina...ed io ve la dedico, e la ridedico anche a lei......ed a chi dice "prendo il succo d'ananas perchè fa dimagrire!!" (a volte la gente non sa che dice!!) ed a chi si mangia barrette che non darebbero manco al gatto o al cane - che a volte mangiano molto meglio di noi...


 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=zuBtH4ndvK4&color1=0xcc2550&color2=0xe87a9f&hl=it&fs=1]

Morgan - Altrove

un'amica mi ha inviato il link per questa canzone, l'ho ascoltata un po' distrattamente, ma mi piace lo stesso, ed allora condivido!!


 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=ta-v_MbYdnk&hl=it&fs=1]


Però, (cosa vuol dire però)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto

Forse Già lo sai
che a volte la follia
Sembra l'unica via
Per la felicità

C'era una volta un ragazzo
chiamato pazzo
e diceva sto meglio in un pozzo
che su un piedistallo

Oggi indosso
la giacca dell'anno scorso
che così mi riconosco
ed esco

Dopo i fiori piantati
quelli raccolti
quelli regalati
quelli appassiti

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove
non importa dove

Io, un tempo era semplice
ma ho sprecato tutta l'energia
per il ritorno

Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch'io

Sotto le coperte
che ci sono le bombe
è come un brutto sogno
che diventa realtà

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo

Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell'incosciente
non c'è negazione
un ultimo sguardo commosso all'arredamento
e chi si è visto, s'è visto

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Lascio che le cose
mi portino altrove
altrove
altrove

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

onde

lunedì 13 ottobre 2008

di storditi svampiti et similia

che io fossi un po' stordita ultimamente non è un mistero, perdere la carta d'identità in maniera così idiota ne è solo un esempio, così ieri sera, anzi stanotte, al rientro dopo cinemino e pub con gli amici ne è solo la riprova...


rientrando a casa, dopo aver riso in macchina sino alle lacrime, mi ritrovo a rovistare nella borsa, quasi a rovesciarne il contenuto sul...ma come cavolo si chiama quell'aggeggio dove ci puliamo le scarpe??? uhmmm vuoto di memoria...comunque sia, no keys, no llaves, inga nycklar, niente chiavi (posso continuare? mi sto divertendo!!)... corro, anzi zompetto ispirata dal film visto, verso la macchina, nada, nisba, nothing...niente chiavi...ero stata fin troppo fortunata ad aver trovato l'androne aperto, ora l'nica chance era riposta in mia sorella, o meglio, nel suo udito...


scendo i 10 gradini che separano il piano terra dove è l'appartamento dei miei con le cantine dove si trova lo studio di mio padre ed il divano letto di mia sorella... piena di speranze suono il campanello e...niente nessun movimento...già mi vedo a dormire appoggiata alla porta dell'ingresso, sperando anche di alzare qualche soldo, chissà qualcuno di passaggio mi avrebbe dato un 50cent, un cornetto...vabbè esagero... quando finalmente le mie lenti a contatto (figura poetica...la parte per il tutto) mettono a fuoco la serratura dove quell'altra stordita di mia sorella aveva dimenticato il mazzo con le chiavi dei due appartamenti...


salgo così i gradini a due a due, apro la porta di casa e vado a cercare febbrilmente le mie chiavi (oltre tutto mi sarebbe dispiaciuto perdere i due portachiavi che ho messo dopo anni in cui avevo tolto tutto) ed eccole lì, sul tavolo del pc...le afferro, scendo giù...mia sorella dormiva profondamente, entro, le poggio le chiavi sulla prima superficie in cui m'imbatto, ed esco chidendo la porta dietro di me...il mio letto mi attendeva...


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=OZvJR7kXVZU&hl=it&fs=1&color1=0x402061&color2=0x9461ca]

venerdì 10 ottobre 2008

lettera

questi giorni sono stata in preda alle emozioni più svariate e più sconclusionate, non ho più quella calma che avevo raggiuntyo ultimamente ma mi lascio trascinare dalla marea... tutto questo perchè? perchè, a meno che io non mi sbagli, mi sono innamorata... ma visto che sono stata capace di complicare, per paura, quanto poteva essere semplice, io mi trovo in una specie di limbo, sognando di riuscire ad andare in una qualunque direzione, o verso il paradiso (auspicabile) o l'inferno (non augurabile ma almeno non in una terra di mezzo...) e così sento dentro di me parole che temo non verranno mai ascoltate, ed allora le voglio fissare, o almeno provare a farlo...


questo post non vuole commenti...grazie


Ciao,


scusami se entro di nuovo nella tua vita così, ma non potendo parlarti negli occhi (e tu non sai quanto lo vorrei fare, e quanto io abbia paura di farlo...so che le parole mi morirebbero in bocca) almeno ti scrivo, e questa volta non t'invierò quanto ti scrivo...lo lascerò così nell'etere, perchè... beh perchè non ho la pretesa che tu legga, e perchè spero comunque che un giorno queste parole potranno uscire dalla mia bocca... sarà una speranza vana? chi lo sa...


Volevo dirti che sei il mio primo pensiero, e l'ultimo, ma anche, per non essere troppo banale, sei una miriade di pensieri in mezzo, pensieri che mi accompagnano nel corso della giornata, che mi fanno stare bene e male allo sresso tempo!!!


... vorrei dirti che la tua voce mi fa vibrare qualcosa dentro, qualcosa che avevo annegato e soffocato... la paura di lasciare entrare nuovamente qualcuno nella mia vita era stata tale che ho finito col congelare il mio muscolo, sì quello lì di cui tutti paralno quando si parla di sentimenti. sai, in realtà non era congelato, era posto sotto chiave, lontano, anche da laggiù si sentivano gli echi, ma erano distanti... ora si  è "liberato"...anzi, l'ho liberato, anche se a volte mi chiedo il perchè...ma so che quelle volte è la paura a parlare...


sulla punta della mia lingua, ma anche sulla punta delle mie dita, ho questo: non voglio dirti che senza di te non vivo, non sarebbe giusto, sarebbe caricarti di una responsabilità troppo grande, e vorrebbe dire che io non avrei più una vita... ma quello che voglio dirti è che senza quel tuo scossone non so dove sarei andata a finire. sei la prima persona a cui penso quando voglio condividere un qualcosa, che sia un luogo, un pensiero, un'emozione, ed il non poterlo fare mi rende triste...


non c'è solo questo, sai?  ti ho detto che tu sei un cavaliere nella sua splendente armatura, pronto a salvare ogni damigella in pericolo, e che io non voglio un cavaliere in armatura... l'armatura è un muro di perfezione che respinge...io voglio te senza armatura, perchè senza armatura non solo dai ma puoi ricevere, è vero così è come dire "il re è nudo!!" ci si scopre, ma così si accoglie quanto l'altro vuole dare... ed io ho da dare, caso ha voluto che (finalmente) scegliessi te...


mi cullo nel pensiero del tuo abbraccio, quando so che vorrei addormentarmi e svegliarmi accanto a te; sai non sono mai riuscita ad essere tranquilla dormendo vicino ad un ragazzo, la mia agitazione era tale da impedirmi di avere un sonno continuo...ma io vorrei comunque essere lì al tuo fianco, poterti guardare quando dormi e sentire il tuo respiro (non russerai mica??) per poi avvicinarmi e dormire appoggiata al tuo calore (forse estati escluse...)


non ti preoccupare, non ho solo voglia di dormire con te... ho voglia di scoprire te, in ogni tuo aspetto...ma questo lo dico solo in privata sede...


se devo pensare a te, lo faccio a quel te seduto su una spiaggia, mentre mi abbracciavi, a guardare le stelle... oppure quando, per attirare la mia attenzione, mi tiravi i capelli e toglievi l'elastico, e rubavi il mio cappello... il tuo sguardo su quel divano in quella hall così triste e squallida... ne ho di ricordi...


nella mia testa ho una miriade di canzoni che ti vorrei dare, che vorrei condividere con te... c'è un po' di me, un po' di te, ed un po' di noi in ognuna di queste... ed ogni canzone mi porta a pensare a nuove cose, nuove emozioni, vorrei solo riuscire a trasmettertele...


c'è una miriade di cose che vorrei poterti dire, e che temo finiranno soffocate lì, nello stomaco (oramai il cuore è libero e tocca allo stomaco raccogliere quanto non trova espressione) banalmente mi vengono in mente due cose, la frase di un film: "mi fai venire voglia di essere una persona migliore" (che guarda caso è tra i film preferiti di entrambi) e non lo dico solo così per dire, ma perchè è scattato in me un qualcosa che cerca di farmi essere migliore, che vuole esserlo... e spezzoni di un libro: "Hai detto che ti piacerebbe amare una persona, lasciarti andare, regalare fiori, scrivere poesie e tutto il resto, ma non lo fai perchè hai paura di coinvolgerla per cambiare idea... Io quelle cose, se tu desideri darmele, le voglio, e se desidero dartele voglio poterlo fare. (...) Lasciamo aperta ogni possibilità di esprimerci. (...) Noi non dobiamo costruire un rapporto, ma viverlo, nelle reciproche libertà. Proviamo a vedere se funziona, se riusciamo a bastarci e a prenderci in questo modo tutto quel che possiamo darci. (...)" "(...)Da quando l'ho incontrata non mi sono mai annoiato, con lei o pensando a lei sono sempre stato bene; sono anche stato male, come adesso, mi sono sentito fragile ed invincibile al tempo stesso, Ma sempre vivo.(...)" "(...) lei mi ha insegnato a credere neimiei sogni e nei miei desideri anche a rischio di diventare ridicolo, come in fondo sono anche adesso. Non è importante che lei venga. La cosa importante è ciò che mi ha insegnato. Lei non era e non è il mio tesoro ma gli strumenti per trovarlo. Lei è il cartello che indica la strada.(...)"...ovvio, al lei io sostituirei il lui, prenderei altri spezzoni, ma dovrei trascrivere quasi il libro al completo...


quando vuoi bene ad una persona, quando la ami, ti scopri e ti riveli molto più di quanto tu non voglia fare, sai che la tua fragilità è nelle mani di un altro e questo è un pensiero che blocca...io sono stata fin troppo ferma, fin troppo bloccata... qualcuno mi ha detto di cavalcarla quest'onda, ed io ci sto provando, anche se a volte temo di non farcela e di non avere la forza, non ho rinunciato, anche se la rinuncia è il cammino più semplice...non posso vivere di rimpianti, non più, non voglio vivere guardando al passato, rischierei di andare a sbattere e non posso vivere con la mente fissa al futuro, rischierei di non vedere il presente... io ora sono qui, e voglio vivermi questa cosa...nel bene o nel male...e voglio uscire da questo limbo...


per ora questo mio ti voglio bene è all'etere...ma voglio potertelo dire guardandoti negli occhi...


un bacio

mercoledì 8 ottobre 2008

"where do the children play?" C. Stevens

spesso mi capita d'incontrare dei bambini nel mio tragitto per e da il lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi sono lì sul treno (o sulla metro) perchè le madri (e qualche volta anche i padri) li stanno portando a scuola...


venerdì scorso, ad esempio, c'era sul trenino una bambina, probabilmente di origine sudamericana, che guardava la madre giocare col nintendo ds, quello per calcolare l'età mentale, e stav lì tranquilla tranquilla... al momento di scendere mi guarda, io le sorrido, e, come in tranche, mi dice: "che bei capelli che hai...", le ho fatto un altro bel sorriso e le ho detto: "grazie!! anche i tuoi sono belli!!"


ieri, invece, sul treno è salito un bambino, max 5 anni, dell'est Europa, non sono stata in rado di capire la lingua, che era affascinato dalle cuffiette del mio lettore mp3, ed anche un pochino agitato... l'uomo che era con lui (non so se fosse il padre ma mi auguro di no) ha iniziato a dargli una prima sberla per farlo mettere a sedere, senza guardarlo o altro ma continuando a parlare ad alta voce al cellulare. il bambino aveva una sveglia in mano, dopo averci smanettato un po' l'ha appoggiata a terra, altra sberla ed intimazioni (queste le ho capite senza capire) di raccoglierla da terra, il bambino allora, con le lacrime agli occhi, gliel'ha poggiata in grembo, altra sberla, l'uomo l'ha poi passata alla donna (la madre del bambino? boh...in tutta questa storia non ha mosso un dito o altro) al suo fianco... il bambino allora ha allungato ua mano verso le mie cuffiette... sberla sul braccio, così forte che il braccino m'è finito sul polso ed anch'io ho sentito dolore... a quel punto (io non sapevo che fare) il bambino con gli occhi pieni di lacrime ha fatto per alzarsi per andarsene... è stato afferrato per l'orecchio (mai visto prima d'ora un adulto farlo, solo letto nei romanzi, tipo quelli come "Oliver Twist"), e messo a sedere, si è rialzato ed allontanato per 5 cm... afferrato e sollevato per la collottola...


mi sentivo malissimo, avrei voluto reagire, avrei voluto fermare quel...mostro...sono rimasta immobile, purtroppo, per paura di prenderle anche io... ma, come me, tutti gli altri presenti nel vagone sono stati fermi a trattenere il fiato...


ed adesso mi chiedo, come crescerà quel bambino? come diventerà? farà lo stesso con i suoi di bambini? ho tanta rabbia in corpo...


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