venerdì 8 ottobre 2010

ho una torta sotto al naso


titolo del cavolo, lo so... ma ho davvero una torta, non è proprio sotto al naso è sulla scrivania me l'ha portata una collega, non è tutta la torta è solo una fetta... ogni tanto ci butto giù un occhio, la guardo, sale l'acquolina... il mal di pancia mi ricorda che l'ho già affrontata e che basta così, il fatto che io veda più pancia che tette (mia affermazione dell'ultimo periodo che suscita in Igor risposte da prenderlo a padellate, non fosse che le padelle servono a casa) mi dovrebbe far astenere dal perpetrare il crimine di finire quella panna e quel cioccolato... e poi a me i liquori NEI dolci non piacciono, al lato sì dentro proprio no...

vabbè... poca ispirazione, non sono più quella di una volta che scriveva scriveva... ma che scrivevo? boh, chissà magari eran tutte stronzate, però a me piaceva scriverle...

anyway proviamo a scrivere

sono stata un 3 giorni in Turchia la scorsa settimana, da giovedì a sabato... come è stato? come non esserci stata... giovedì sera arrivo partenza sabato mattina (forse dire 3 giorni è esagerato)
quello che ho fatto di più, oltre a lavorare, è stato mettermi e togliermi cinta-orologio-stivali, mai passati così tanti controlli, anche per entrare in albergo (per uscire no però, potevi portarti via tutto), una volta che gli stivali non me li han fatti togliere hanno proceduto col controllo a tastoni, la tipa continuava a tastare tra polpaccio e stivale, volevo dirle che il polpaccio era quello senza lacci e lampo ma il turco non lo so...

la cosa figa è che mi è stata assegnata la suite presidenziale (o almeno io credo lo fosse, a me basta anche solo suite), alla reception il turco ha guardato gli altri 3 che erano con me (il capo, brontolo ed il prof, di cui vi parlerò) ed ha detto: "sorry, ladies first", essendo io l'unica lady del gruppo m'è toccata in sorte una camera che è più grande di casa, con tutta una bella vetrata (non sono riuscita mica a capire come si chiudevano le tende!!) che guardava su Ankara, la zona bagno (fatta eccezione per il gabinetto) era a vista, separata solo da un muro dalla zona letto e consisteva in un bel lavandino in marmo, doccia grande e vasca ad idromassaggio, avevo oltre alla scrivania d'ordinanza (che di suo pareva però ben più presidential delle solite scrivanie), una poltrona ed un divanetto chaise longue, una bella tv a schermo piatto il tutto su una superficie passeggiabile (in altre parole era così grande che potevo fare lunghe camminate in stile Jane Austen)

gli asciugamani morbidissimi e l'accappatoio "coccola" li cambiavano tutti i giorni, bastava solo guardarli che non c'erano più, futta fresca e secca... un vero peccato non averla sfruttata in maniera decente, la vasca l'ho solo guardata, non ho avuto il tempo di fare altro...

rientrata a casa ho dormito per 12 ore di fila, anche questo non mi era mai successo, Igor credo abbia pensato se doveva provare a fare come nella favola o se fare con una secchiata d'acqua. alla fine ha optato per andare a vedere la moto gp in pace, niente ragazza rompiballe attorno

seguirà descrizione del capo, brontolo e del proff

venerdì 3 settembre 2010

tu ed io... due cuori ed una capanna in affitto

dicembre 2009, compleanno di Igor, noi due al ristorante, mentre io insisto perchè guardi il regalo che gli ho fatto (due album di foto nostre) e lui (tra una portata mal riuscita, il proprietario nostalgico fascista che arriva con un manganello in mano - aiuto -) si lancia in una proposta a dir poco strabiliante (soprattutto per chi conosce il bradipo che è in lui)


ancor prima che aprisse bocca, non so perchè, sapevo già cosa avrebbe detto... inizio quindi a ridere, nervosamente, ed in maniera incontrollabile... si sta parlando del fatto di esser dovuto rientrare a casa dei suoi, della sua necessità di riottenere l'indipendenza e..."...ma è inutile che io adesso prendo una casa per uno quando fra pochi mesi so già che vorrò cercarne una per due..."


ecco a questo punto vorrei ridere, piangere, non so che altro... non è che sia proprio padrona di me... solo che quelli dietro ad Igor continuano a farsi gli affari nostri, il manganello e tutto il resto della roba nostalgica mi fanno pure sentire un po' a disagio, chiedo "tu e chi?" (lo so che è una domanda del cavolo) e la risposta è "scema"


da dicembre ad oggi siamo stati un po' discontinui, nel corso dei mesi però abbiamo visto case in vendita alcune da ristrutturare altre...pure, abbiamo visto appartamenti in affitto semi da arredare ed altri abbandonati all'ultimo secondo e pieni di formiche. siamo stati accompagnati in giro da caronti a volte onesti ed altre volte (molte volte) no, abbiamo persino imparato a decifrare gli annunci: "luminoso" = ci sono un po' di finestre, "delizioso"=un buco, "da ristrutturare"=non avete idea in che cosa vi state per cacciare, "a 100m dalla metro"=a circa 100m dal GRA ed a 2km dalla metro


non siamo stati continui però, e questo ha comportato: battute d'arresto, discussioni, tensioni, i genitori poi iniziavano a far trovare giornali con annunci ovunque...


il capitolo genitori, non so mamma e papà Igor, mia madre ha iniziato dicendo: "io preferirei vi sposaste. una volta che comprate casa perchè non fare tutto assieme?", successivamente, in uno slancio di generosità, ha aggiunto "vi do metà della mia liquidazione" salvo poi investirla tutta in altro... alla fine ha iniziato a dire: "ma quando te ne vai?", "che ti porti quando te ne vai?" (= desiderio di liberare casa dagli impicci),  "ma la casa in affitto la prendete da arreedare, VERO??""


alla fine, dopo che - da brava potenziale serial killer, che sono notoriamente abitudinari - ho tentato ripetutamente di dirottare la nostra ricerca verso zone a me conosciute (oltre che care), Igor si risveglia dalla sua narcolessia e... va a vedere un appartamento vicino al suo ufficio!!! ed ancora di più,  ne esce entusiasta!! PANICO  io non voglio finire laggiù nello sprofondo... non m'interessa il fatto di accorciare il viaggio fino all'ufficio a due sole fermate di metro ed una di autobus (No, no e no)


ma... per la pace famigliare, decido di andarlo a vedere...


l'appartamento è carino, piccolino ma con un giardinetto con posto auto, un salotto con angolo cottura (in muratura), sgabuzzino, un bagno, la camera da letto con bagno (con idromassaggio) e cabina armadio... insomma non sarebbe proprio da buttare, sì ma è lontano anni luce, l'affitto non è indifferente... alla fine bofonchio "si ma poi mi riporti nella civiltà"... i giorni seguenti il dramma e l'ansia mi assalgono, inizio ad avere lievissimi attacchi di panico (inoltre i miei erano già partiti per il Brasile e sentivo la necessità di potermi consigliare un po' con loro). seguono momenti in cui Igor si preoccupa un po' per il mio stato mentale... alla fine faccio pace col cervello, d'aiuto è anche la mail di risposta di mia madre: "mi fa' un po' strano che vai laggiù, però la prova una dovete pur fare...", insomma vuoi o non vuoi decido di lanciarmi


ad ogni modo... eccoci qua... le chiavi le daranno ad Igor la prossima settimana (io non posso perchè sono impegnata col matrimonio di mio cugino), siamo decisamente indietro con i preparativi tra trasloco, acquisto di lenzuola, asciugamani e quanto ci può servire... ma... ci siamo sul serio!!!!! ora non si scherza più...


ad ogni modo, nel contempo, mentre io m'imparanoiavo con l'ubicazione dell'appartamento, Igor si agitava per: la grandezza del frigo, la (forse) assenza dell'antenna, l'assenza di telefono, ed alle mie proposte di andare a vedere lenzuola ed asciugamani rispondeva in maniera evasiva...


adesso non ci resta che sperare bene per noi due e per la capanna

giovedì 8 luglio 2010

30 e poi???

Martedì ho fatto 30 anni...


... azz però... sembravano così lontani!!



improvvisamente le persone intorno a me si sono elettrizzate, mia sorella che cerca di svegliarsi all'alba per comprarmi la pizza da farmi trovare a colazione, i miei che s'organizzano per regalo e torta (mia madre che sacrifica un we per far sì che mia zia non mi "rovini" i programmi dei festeggiamenti), Igor che ancora non ha esaurito le sorprese ed i modi per festeggiarmi (dopo il concerto di Mika, l'avermi regalato un cavalletto... che altro vorrà mai fare??), i colleghi che si sbattono (fino all'una di notte) per prepararmi una festa a sorpresa in ufficio con tanto di dolci e regalo (un libro enorme)...

ricevere tanti messaggi d'auguri, sul cellulare e su fb... tra tutti evidenzierei quello della mia amica Cris: "(...) allora i fatidici30 sn arrivati ma mi raccomando niente paranoie o punti della situazione ke x quelli c'è sempre tempo!(...)" molto saggia la ragazza...ho persino ricevuto un messaggio da un'amica che credevo dispersa... o meglio s'è dispersa di suo ed adesso un po' mi chiedo perchè s'è fatta viva... vabbè it happens

pazzesco...

io di mio mi accingo a fare una festa, io che non festeggio mai (o quasi), ci sono momenti in cui mi dico "ma chi me lo fa fare" che penso di non riuscire a farcela, che sicuramente non ci sarà abbastanza da mangiare e bere.. altri in cui penso che ci sarà da divertirsi, ho chiamato ed invitato persone a cui tengo, che voglio che ci siano... persone che sono state con me nei momenti più disparati della mia vita...

ad ogni modo tutto è iniziato dalla sera prima, dal 5, con Igor, che ci teneva assolutamente ad essere il primo a farmi gli auguri, che è venuto a casa da me dopo cena, ed io che avevo tanto sonno (ultimamente è una cosa che mi accade troppo spesso) e così lui guardava un film con la Vitti ed io sonnecchiavo appoggiata alle sue gambe...

00.01 i suoi due cellulari iniziano a suonare all'impazzata... aveva messo le veglie di ambedue per essere sicuro di fare in tempo!! 00.05 ricevo un tubo ed un biglietto: sul biglietto c'è un messaggio criptico (forse lo era per il sonno) che dice di guardare il catalogo e di scegliere con molta, molta cura... ed apro il tubo è un poster con la vespa dagli inizia ad oggi ed una freccia: 2 biglietti per Mika a Rock in Roma!!

00.10 Igor è alla porta, chiudo e mi sbraco sul letto

06.30 mio padre bussa sulla spalla "svegliati sono le 6.30!!" mugugno... dopo un po' mi alzo...colgo la mia famiglia (padre, madre e sorella) di sorpresa, non si aspettavano che mi alzassi così preso (=non prima di 20 minuti), iniziamo a mangiare e dopo un po' mia sorella esce per andare all'alimentari... dopo che è rientrata mi vengono dati i regali: una sorta di camicia/tunica + pantaloni ed un battitore a manovella (che pare il polipo Paul) da mia sorella, ed un tele 55-250 con filtro UV dai miei e due tazze con gatto Silvestro e Titty... devo dire che con i regali di mezzanotte ci vado di lusso!! indossa i vestiti

07.30 visto che ho deciso di portare un po' di bevande per festeggiare in ufficio, la mia sorellina neo-patentata mi accompagna in stazione così da non portare pesi

08.15 faccio uno squillo alla collega che ho in stanza per ricordarle di passare in pasticceria a ritirare quanto ho ordinato, risponde con un "ok"

08.30 incontro alla fermata del bus una collega facciamo il tratto in bus fino al bar poi lei mi saluta dicendo che va a fare colazione, io proseguo perchè il peso è decisamente tanto... sulla porta della villa c'è un altro collega che si offre i aiutarmi a portare il tutto in stanza da me (10m più in là) ma poi, sentendo che andavano in cucina al piano di sotto mi lascia il tutto), mentre risalgo incrocio la collega del bus con due bottiglie di cocacola.

08.50-09.00: mi becco lo sfogo fiume della capa dell'amministrazione e personale nel frattempo mi canto "tanti auguri a me!" in mente pensando a quanto sono fortunata... nb lo sfogo si è svolto a porta chiusa...al termine si rende conto di aver esagerato e si ricorda che è il mio compleanno...

09.10 arriva la mia collega coi pasticcini, nel frattempo ricevo baci e sms... e finisco il credito!!!

11.00 la mia collega annuncia di aver fame e mi minaccia di fare gesti inconsulti se non apro pizzette e pasticcini

11.10-11.30 calata delle cavallette, le pizzette (sigh) finiscono subito, rimane un solo vassoio di pasticcini, mi viene suggerito di offrirne uno a "Sua Sanità", un pezzo grosso qui che si occupa di sanità privata, un signore distinto e molto discreto...

11.30 metto tutto in frigo

12.00 mi accorgo che i messaggi non partono più... "il suo credito è di 0,05cent" azz però

13.30 mentre sto mangiando fuori stranamente iniziano ad arrivare colleghi che di solito con me non mangiano... ovviamente mi si prende in giro per l'età avanzata... ad un cenno tirano fuori uno strudel di albicocche ed un ciambellone, nonchè un regalo enorme (mi era stato chiesto se mi venivano a prendere): un libro sulle foto di scena tratte dai film di Kubrick... peso circa 4kg

18.15 Igor passa a prendermi, gli chiedo gentilmente di accompagnarmi ad un banco posta per ricaricare

18.30 il primo banco posta, dopo avermi fatto inserire il tutto mi dice che il terminale è spento per assenza di linea!!!

18.40 trovo finalmente (era da sabato che ne cercavo uno) un bancoposta funzionante, nell'enfasi del momento digito il primo numero che mi viene in mente e... ovviamente ricarico mia madre - è iniziato il decadimento!! - mi approprio del cellulare di Igor e la chiamo: "mamma ti ho ricaricato di 30€!!" "davvero? grazie!!" "per favore mi puoi ricaricare tu?" "ora??"

19.00 a casa di Igor ricevo il cavalletto, un bel manfrotto, da Igor, ed un costume a fascia dalla mamma di Igor.

20.30 siamo a capannelle aspettando di vedere Mika, Igor in realtà fa parte di quel gruppo di maschi etero che sono lì solo per accompagnare, i restanti maschi presenti sono gay o under 16...

21.45 giusto un attimo dopo aver parlato con la mia amica Saia (ero accovacciata a terra per sentirla) Mika esce sul palco...

23.55 stanca, sfatta ma felice esco di lì, ho saltato, ballato, cantato ed urlato, la gola ed i piedi mi fanno malissimo, sono tutta appiccicosa... un disastro insomma... ma sono felice... in macchina ho il calo (l'età ormai è quella)

ieri mattina una collega, l'assistente di "Sua Sanità", si affaccia con un pacchettino: un regalo da "SS.à"!! è una tazza da thè di fine '800 con tanto di certificazione dell'antiquario... rimango basita, mentre la mia colllega brontola che anche lei gli ha offerto un pasticcino ma non ha avuto nessun regalo...

ieri sera invece mia madre ha cercato (lottando contro il caldo) di prepararmi una cena speciale, la quale si è conclusa con una magnifica torta fatta con pan di spagna, gelato alla panna, panna e ben 30 fragole (ne aveva surgelate apposta 30), parte delle fragole erano state frullate assieme al gelato e parte erano di decorazione... ovviamente la torta andava consumata subito, quindi mia madre ha fatto porzioni gigantesche, brontolando p
oi che mangiavamo poco...

sono andata a dormire che ero tutta fragolosa... se penso a quello che mi aspetta sabato poi!!!

se Cristina me lo concede, l'unica nota dolente è vedere quanto mia nonna si sia rattrappita, che non riesca a ricordare... mi rendo conto di quanto sia cambiato il mio mondo in questi anni, di chi non c'è più, o di quanto siano invecchiate le persone a cui voglio bene... è duro pensare che al mio crescere corrisponde il loro invecchiare, ed al mio invecchiare il loro decadere...
 

giovedì 17 giugno 2010

TAOGD+

 Buon giorno 7 Luglio,
a letto i miei pensieri sono già rivolti a te, mia amata immortale, ora lieti, ora di nuovo tristi, nell'attesa che il destino esaudisca i nostri desideri - posso vivere soltanto unito strettamente a te, non altrimenti, sì, ho deciso di errare lontano finché non potrò volare nelle tue braccia e sentirmi perfettamente a casa accanto a te e lasciando che la mia anima, circondata dal tuo essere, entri nel regno degli spiriti - purtroppo così deve essere - ti rassegnerai, tanto più conoscendo la mia fedeltà verso di te, nessuna altra donna potrà mai possedere il mio cuore, mai - mai - O Dio perché doversi allontanare dall'oggetto di tanto amore, la mia vita a V. è ora miserevole - il tuo amore ha fatto di me il più felice e nello stesso tempo il più infelice degli uomini - alla mia età avrei bisogno di vivere in modo uniforme senza scosse - ma è ciò possibile nella nostra situazione? - Angelo mio, mi dicono ora che la posta funziona tutti i giorni - quindi chiudo affinché tu possa ricevere la lettera al più presto - sii calma, solo contemplando con serenità la nostra esistenza potremo raggiungere il nostro scopo di vivere insieme - sii calma - amami - oggi - ieri - Quanta nostalgia, quanto rimpianto di te - di te - dite - mia vita - mio tutto - addio - ti prego continua ad amarmi - non smentire mai il cuore fedelissimo del tuo amato
L.
Eternamente tuo
Eternamente mia

Eternamente nostri”


questa qui sopra è una lettera scritta da Ludwig Van Beethoven ad una sua amata rimasta anonima, il caro Ludwig Van scrisse molte lettere d'amore ad una destinataria (o destinatarie) sconosciuta... attualmente mi sto cimentando nell'impresa (sono un po' arrugginita) della lettura del libro "Lettere d'Amore di Grandi Uomini e Donne" (regalo - decisamente pilotato - di Igor, la difficoltà non sta solo nel fatto che non divoro più libri come una volta ma anche dal mio inglese che è un po' arrugginito- sssigh!) è interessante leggere il "parlar d'amore" ovviamente non è sempre come lo pensiamo noi oggigiorno, a volte si parla anche di dote, di lenzuola e di vita quotidiana...

nonostante queste "cadute di stile", lo trovo comunque illuminante, è un'arte che si è andata a perdere col tempo, adesso ci sono sms (tanti), mms (a seconda del piano tariffario, io non posso finisco il credito), e mail (per i più chiaccheroni...), ma una bella lettera, quella con carta e penna, anche se la calligrafia lascia a desiderare, quella proprio no!!! ho una collega che ha scritto una lunga lettera al ragazzo per il suo compleanno, ma l'ha fatto al computer anche perchè le piaceva scegliere il tipo di carattere!! peccato così si viene a perdere un qualcosa con un minimo di sentimento...

sarà che sono feticista, ma conservo le lettere che mi scrivevano due amiche ai tempi del liceo, conservo le lettere che mi ha scritto il mio ex (beh, mica si possono buttare, no?), ed adesso, non ricevendo nulla su carta, conservo gli sms, le mail che trovo importanti, e le conversazioni su skype con Igor... qualcosa ai posteri dovrò pur lasciare, no? sono malata? forse, ma non percepisco la cosa in maniera così dannosa...

tutto questo noiosissimo preambolo per dire che? che qualche giorno fa, in treno, l'occhio mi casca su una pubblicità di un marchio di gioielli, il cui nome è in inglese e vuol dire gioia/benedizione, che mi ha fatto una tristezza infinita: in alto la scritta "Quando dire Ti amo non è abbastanza" e sotto tre foto con 3 anelli alla cui sinistra c'era un bel titolone, l'occhio è caduto sul primo:

 



T  A  O G  D +
 



allora, io per deformazione di studi (in fin dei conti volente o nolente sono una linguista) mi sono scervellata a cercare di capire che diavolo ci fosse scritto, per quanto io, nonostante la non più giovanissima età (vabbè a 29 quasi 30 anni non sono ancora un rottame), riesca a leggere tutte queste frasi private di vocali ("chissà mai che avranno fatto le povere vocali a questi giovani d'oggi!! - dico togliendomi la dentiera e riassettandomi la crocchia con le artritiche mani) ed a non inveire (troppo) in merito... ovviamente la soluzione era nel titolone all'anello successivo, ma era fin troppo facile...meglio cercare d'arrivarci da soli, no?

da questa pubblicità son partita a riflettere, come l'uso delle parole, dello scrivere sia andato sempre più in disuso nel corteggiamento (ma anche nella vita quotidiana) oggi... quanti scrivono ancora pagine (una o più pagine va) all'amato essere? quanti riescono veramente ad esprimere i propri sentimenti nero su bianco? al di là del: TVB1KB, TATTTTTT, anche io a volte faccio fatica, tantissimo mi è più facile scrivere ad Igor un sms in cui gli dico TJ (=ti amo) che non esporgli lungamente cosa è che provo...

sintetizziamo tutto, o forse solo determinate cose, altre le esponiamo fino all'inverosimile e (degni imitatori dei politici odierni) spesso non diciamo nulla, parole vuote su argomenti vuoti...

chissà, magari sono io ad essere un po' troppo passata, demodé o, come mi disse qualcuno, una ragazza d'altri tempi...

detto tutto questo ammetto che anche io ho utilizzato questo blog per scrivere lettere una d'amore  a Igor (anche se sarebbe meglio gliene avessi mandata una vera, cioè la lettera è sentita...ma era meglio se scritta e data a lui e lui solo), un'altra che era destinata a chi non voleva più sapere di me con la speranza che venisse ( e quella che non venisse) letta e che suscitò irritazione e rabbia nel destinatario, ed una, la prima in assoluto e la più sentita (non me ne voglia Igor) a mia zia ... questo non toglie che quanto e quello che proviamo andrebbe espresso ai diretti interessati e quando se ne ha ancora la possibilità

altra cosa che un po' m'ha fatto ridere è l'uso della scritta, si scrive sui muri, sui ponti, su marciapiedi e sulle strade, su qualunque superficie scrivibile... in stile "ho scritto t'amo sulla sabbia" (scritte più o meno deperibili) in giro c'è dal banalisssssssssssssssssssssssssssssssssssssimo "io e te 3msc" (n'aggia a ttia Moccia) al "Ti scrivo perchè mi manca tutto di te" apparso sull'altra palazzina del mio condominio un po' più di un mese fa, ed io le guardo e mi chiedo quanto coraggio e quanta stupidità ci siano volute, e se il messaggio (se c'è un messaggio, in 3msc non mi pare) sia giunto a destinazione... chissà... ed avrà ottenuto l'effetto sperato? non credo...
detto questo, l'uso della scritta sarà un'evoluzione della lettera, o piuttosto un ritorno al graffito della caverna? ed il t.v.u.m.d.b.???

 





 



vabbè, io continuerò comunque a preferire la lettera, chiamatemi pure antica, non ho problemi in merito!!
 



 “Scusa se ho mandato tutto a puttane… io ti amerò per sempre!”
John James Preston – aka Mr Big
 

mercoledì 9 giugno 2010

uh maronn

non scrivo, da un po'... almeno non scrivo un qualcosa di sensato, per me... scrivo mail che il mio capo poi magari casserà, o che forse firmerà lui, scrivo elenchi su fobie alimentari familiari al cuginastro che si sposerà in quel di settembre, scrivo su skype ad Igor che mi scrive "perchè non scrivi più?"


nel frattempo: il petrolio si riversa sulle coste della Louisiana e leggo tutto quello che cercano d'inventarsi per fermarlo (inclusi i cuscini di capelli raccolti dai barbieri riuniti), Tremonti mi sembra che frughi sempre più nelle mie tasche e sempre meno nelle sue, Berlusconi dichiara sempre più guerra a magistratura, costituzione, libertà di stampa e chi più ne ha più ne metta ma al Paese quello con la PI maiuscola non ci pensa proprio che c'ha da pensà agli affari suoi del resto... io vedo Ballarò e mi deprimo, quindi sarebbe meglio che non lo vedessi, ma poi insomma alla fine le cose così m'arrivano da dietro ed è meglio vederle arrivare frontali, che magari le guardo dritte negli occhi sperando si spaventino e tornino indietro da chi le ha mandate (la speranza ci deve essere sempre). sempre da Ballarò scopro che non solo andrò in pensione a 70 anni (sempre che non l'abbiano spostata ulteriormente) ma che è altamente probabile che, grazie a chi è stato eletto da altri, io viva sotto la soglia di povertà, il che, visti sacrifici non solo miei ma anche di chi mi ha pagato studi, dentista, fisioterapia etc, mi fa rodere un bel po'


rovisto un po' in cerca del motorino di avviamento, da qualche parte c'era... sono ripartita altre volte a testa bassa... nel frattempo però scopro che posso fare Roma-Andria-Catel del Monte-Roma guidando sempre io, che il navigatore è lo strumento del demonio capace di ottenebrare chi ha l'orientamento (Igor) e di avere un minimo di cognizione di geografia: Pescara è più a nord di Bari, se da Andria (Castel del Monte) devo andare a Roma e sull'autostrada ci sono due indicazioni: Bari, Pescara, bisogna procedere verso quella più a nord (visto che a nord si deve andare) e poi dirigersi (alla successiva diramazione) verso la meta (Roma)


ho discusso con chi amo (prevalentemente con Igor) perchè la mia vita non era gestibile, e forse perchè non ho saputo, o meglio non sono riuscita a, fare altrimenti... me ne sono pentita, anche se spesso erano necessari chiarimenti... ho visto quello che un anno fa era stato "mia creatura" venire affidato ad un'altra persona perchè il mio capo ha deciso altrimenti (perchè non ci venivano dati soldi, ma lui ha me ha detto che non era qualificante per me...), e l'ho visto fallire da lontano (non perchè era stato affidato ad altri... ma per la stupidità di gestione ad alti livelli) e mi sono chiesta se forse non era meglio non essere stati coinvolti anche se era una cosa che mi aveva fatto sentire viva (ed anche iper stressata ed isterica) lavorativamente...


il corso di fotografia è finito, adesso ci sono 4 mie foto esposte in una biblioteca fino al 21 giugno, ma sento che mi manca l'idea di avere un'attività, un qualcosa da fare, anche se con l'insegnante non mi trovavo... l'idea di avere delle foto esposte non mi suscita particolari sensazioni, ho l'impressione che sia stato troppo presto, troppo ancora manca per poter realmente esporre, nonostante tutto ho partecipato ad un concorso, foto su Roma, la foto che ho presentato a mio nome è arrivata 81ma su circa 200, quella che (sempre mia) è stata presentata col nome di mia madre è tipo 50ma... le foto vincitrici erano quasi tutte sul Cupolone o su S. Pietro e la sua Piazza (mio padre ha fatto notare che si trattava di territorio della Città del Vaticano...mah...) e sul Colosseo, insomma classiche immagini cartolina per turisti...


ho bisogno di sentire delle sfide reali, o orse quelle che mi si sono presentate davanti non le ho sapute e non le so ancora affrontare... chi lo sa...


semplicemente adesso manco di motivazioni, come le trovo torno a scrivere promesso


...scusate lo sfogo...

lunedì 10 maggio 2010

on the rocks

sul sito di Repubblica li definiscono boy band... il termine mi pare alquanto poco azzeccato...


il mio senso del trash li definirebbe...STUPENDI!!!! fatto sta che sono entrata in fissa con questo gruppo...


ed a questo punto li condivido con voi... o con chi è in grado di apprezzare!!!


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enjoy the show...


Rah rah ah-ah-ah!
Ro mah ro-mah-mah
Gaga Ooh-la-la!

venerdì 7 maggio 2010

la malattia del secolo: la cellulite!!!!!

sono un po' di settimaqne, sarà l'avvicinarsi dell'estate, che ho scoperto una nuova malattia...


la cellulite!!!!!!!!!!!


ebbene sì ha scalzato malattie inncocue e banali come il cancro o l'hiv, ed è balzata al primo posto...


non fraintendetemi, non sto dicendo che sia entrata nella mia personale lista delle malattie che vorrei che sparissero dall'universo, no, parlo di ciò di cui mi stanno cercando di convincere (ma oltre a me anche altre ragazze) i pubblicitari; sono un po' di settimane che vedo in giro (alla tv e sui giornali) una pubblicità che recita: La Cellulite è una malattia! - non ricordo se poi inciti al combattimento o altro... ma già basterebbe l'incipit...


precisiamo, non fosse stato per mia cugina che, a 13 anni io e a 14 lei, mi rivelò che anche io avevo la cellulite, forse adesso a stento saprei cos'è... forse... o forse sarebbe nelle mie paranoie lo stesso


facciamo una precisazione per i fortunati maschietti che non ce l'hanno nè mai l'avranno, la cellulite va, nella donna, di pari passo con lo sviluppo, ognuna di noi l'ha, quelle più fortunate (vedi attrici e gente pseudo famosa un ricca) possono "porvi rimedio" con tecniche che anche la NASA invidia, quelle un po' meno fortunate (tipo le buzzicone come me) possono solo arrabbattarsi cercando creme varie (che io userò tre volte e poi mi scordo), bere più acqua (io a stento bevo 1lt),  massaggi (la mia collega paga a rate dei massaggi preparatori all'estate ed inizia a febbraio e finisce verso agosto), ed un'alimentazione controllata (mangiare meno sale di cui non riesco proprio fare a meno)


ma da paranoia a malattia... il passo è decisamente lungo!


ed adesso mi viene da chiedere, e se tutte queste paranoie fossero solo un'invenzione? insomma, mi pare ovvio che l'alimentarle porti solo a vendere di più determinati prodotti (creme, massaggi, bombardamenti con raggi gamma) ed a fare vivere peggio noi povere donne (io tutte le notti non dormo per paura che la cellulite mi possa aggredire nel sonno)


viviamo nella convinzione che attrici, cantanti, modelle ed anche le donne ricche di tutto il globo terracqueo, siano esenti da questo siano creature graziate da questi "mali" terreni; ci vengono sbattute in faccia le loro foto e vediamo donne perfette (così perfette che alcune si perdono pure dei pezzi, vedasi Demi Moore con un'anca mancante...povera...le consiglierò di rivolgersi al chirurgo che ha messo la protesi a mia madre ed a mia zia...magari questa volta non lascerà nemmeno la cicatrice) e ci affanniamo a cercare di essere come loro...e questa "convinzione" (o meglio quest'affanno) se a quelle della mia "generazione" arrivava intorno ai 13/14 anni (l'età dello sviluppo, del corpo che muta da bambina a giovane donna) adesso arriva anche prima (e mi chiedo perchè bambine stiano già in paranoia per qualcosa che ha da venì da lì a 6 anni...)


insomma, già il corpo che muta (non ci squamiamo è vero ma il cambiamento è tale...) è traumatico, in fondo s'inizia a prendere consapevolezza di sè e del proprio corpo (o meglio intanto iniziano ad averlo gli adulti attorno), ma se poi ci si mette un branco di gente il cui unico scopo è VENDERE, beh... si perde pure la parte bella


io adesso, sarà il corso di fotografia o sarà che ormai raggiunto l'età in cui s'inizia il crollo finale (i 30 sono paurosamente vicini, siatemi accanto in questo momento...) ma adesso noto di più come quello che mi spacciano per perfezione naturale sia in realtà pesante uso del fotoritocco e durissimo lavoro fisico e di astenzione dal cibo (non ditemi che la versione rinseccolita e muscolosa di Mrs Ciccone non photoshoppata v'è sfuggita neh) ed allora...


allora opterò anche io per il ritocco... mi piazzerò davanti un bel filtro di quelli flou della mia taglia ed anche uno dietro toh!!


scherzi a parte: domenica 9 maggio l'AIRC per la festa della mamma vende in piazza l'azalea per la ricerca contro il tumore al seno, direi che è il più bel regalo che possiate fare alle vostre mamme e nonne, nonchè un bel regalo a tutte le donne in genere perchè si finanzierà la ricerca contro una terribile malattia che continua a colpire tante donne sic!

giovedì 6 maggio 2010

Basilicata Coast to Coast

spero di arrivare per tempo - scusate l'attesa - per consigliarvi di andare a vedere questo film...


REGIA: Rocco Papaleo
SCENEGGIATURA: Rocco Papaleo, Valter Lupo
ATTORI: Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno, Claudia Potenza, Michela Andreozzi, Antonio Gerardi, Augusto Fornari, Gaetano Amato


FOTOGRAFIA: Fabio Olmi
PRODUZIONE: Paco Cinematografica, Eagle Pictures, Ipotesi Cinema
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: Italia 2010
GENERE: Commedia, Musical
DURATA: 105 Min
FORMATO: Colore


Nicola Palmieri è un insegnante al liceo, ma il suo grande sogno è la musica. Frontman e compositore entusiasta in un gruppo musicale formato da amici, tutti appassionati di musica. Nel gruppo oltre a lui - tastiere - ci sono: Salvatore - chitarra - ex studente di Medicina che ha deciso di mollare tutto (incluso l'amore) per vivere all'ombra del cugino; Franco - basso e contrabasso - pescatore di pesca libera a cui l'amore ha tolto le parole; Rocco - percussioni -, il cugino di Salvatore, famoso nel paese perchè tronista a Roma, in realtà ormai privo di contratti.


Nicola vorrebbe esibirsi al festival Scanzano Jonico, ma sente la necessità di lasciare un segno: a Scanzano ci andranno a piedi, attraverseranno la Basilicata dal Tirreno allo Ionio per rendere il tutto più significativo. Ad immortalare i 4 nel loro picaresco viaggio ci sarà una "troupe", in altre parole da una giornalista - piuttosto svogliata - e da un cameraman, che li lascerà presto per andare a riprendere la



 Sagra del Carciofo - di una televisione parrocchiale. Così, tra una canzone alla luna, un bicchiere di vino, e la scoperta del loro territorio, Nicola ed il resto del gruppo inizieranno a (ri)accordare la loro vita.


Lo sguardo sulla Basilicata si posa con occhio amorevole, quello che si va raccontando è comico e lirico allo stesso tempo. I personaggi di Papaleo, che ammetto di conoscere poco (sic!!), sono antieroi, non


 


 sono perfetti, ma, dopo un iniziale stato di torpore (iniziale nel film, ma si deduce che sia una cosa che susiste da anni) prendono coscienza di sè, ma anche conoscenza della loro realtà culturale (nb: chi è che conosce la Basilicata? io nella mia ignoranza non so nulla - ari sic!).


Papaleo, con la sua aria strampalata, ma anche il resto del cast, prendono gradualmente coscienza, grazie al viaggio, di chi sono. Non c'è ricerca o l'espressione di un malessere esistenziale, piuttosto si viene a creare una sorta di forma subliminale e distratta di quell'espressione.


Basilicata Coast To Coast è... un insieme di cose, di emozioni... si può definire intanto una commedia musicale (ma è una definizione forse un po' tirata), meglio si addice il termine "commedia picaresca" - quindi una narrazione apparentemente (ma credo che lo sia) autobiografica in cui il protagonista narra le sue vicende dalla nascita fino alla maturità: in questo film il percorso è "nascita" cioè una sorta di immobilità/mancanza di coscienza alla maturità quindi consapevolezza del proprio io e del percorso che si ha davanti - si procede da una costa all'altra e si viene sedotti (io avevo voglia di partire subito per fare un'esperienza simile) dalla lentezza dell'andare che diviene assaporare e la pienezza dei colori, dei suoni ma soprattutto dei volti - vedasi quello di Max Gazzè immobile ed impenetrabile -  che sono scelti accuratamente. Gag perfette a dir poco esilaranti, dialoghi ispirati ed ispiranti, il tutto reso in maniera corale (la scelta degli attori è più che azzeccata)


un'ulteriore nota a favore (concedetemi il gioco di parole) è la scelta fotografica, Fabio Olmi fotografa la Basilicata esaltando luoghi, colori e persone...


 che altro dire di più? andate, no?

mercoledì 28 aprile 2010

nun t'invecchià

seguire un corso di fotografia comporta, ogni tanto - nel caso del mio corso RARAMENTE - fare delle uscite; fare delle uscite comporta zavorrarsi con tutta l'apparecchiatura, che consiste in: 1. macchina fotografica reflex, 2. obiettivi - i miei: 50 fisso ed il 18-50, e quello di mio padre il 70-200 -, batteria di scorta, il tutto "avvolto" nella borsa gentilmente offerta (=regalata) dalla ditta 'Igor SpA', a concludere l'attrezzatura c'è poi un bel cavalletto professionale rb...ehm prestato da mio padre: un bel manfrotto che come minimo pesa 4kg...


4kg che, se ci devi uscire la mattina alle 7.30 ed andarci assieme sui mezzi per l'ora del corso (19.00) diventerà tipo sui 30kg


ad ogni modo lunedì scorso ho fatto i salti mortali per arrivare per tempo all'appuntamento, ovviamente tutto era contro di me, a cominciare dal peso dell'attrezzatura che non mi permetteva di correre verso la metro, al fatto di non essere riuscita a rimediare un passaggio verso la suddetta metro, o all'averla persa per un nano secondo (ammetto, non me la sono sentita di usare il cavalletto malefico a mò di grimaldello), al traffico che ho poi trovato con l'autobus, e l'autobus pieno


durante il viaggio (lungo viaggio e periglioso - per la mia schiena) si è liberato un posto, faccio per accomodare il mio cu..ehm...per sedermi, quando mi rendo conto della presenza di un vecchietto... allora, mia nonna sono un po' d'anni che non prende più i mezzi, ma... insomma, ho pensato a lei (in realtà questo lo facevo secoli fa adesso vado in automatico) e gli ho ceduto il tanto agognato sedile...


seguono altri 10' minuti (che mi sono parsi molti di più) di agonia, ad un certo punto il vecchietto si gira e mi fa: "ma sei stanca??", ed io:"eh, un pochino...pesa un po' 'sta roba..." devo aver fatto gli occhioni n stile "Pussy with Boots" di Shrek perchè lui si alza e mi fa sedere...


protesto un pochino, ma molto poco lo ammetto, grata di questa manna, "ma..." e lui: "eh la mia stanchezza è data dalla vecchiaia...la tua... nun t'invecchià!!!"


per la cronaca, il vecchietto ha poi rimediato altri due posti, che ha poi ceduto ad altre due persone, andando a girarsi l'intero autobus e suscitando l'ironia di un gruppo di ragazzi spagnoli


ora mi sorge un dubbio, ma il vecchietto in realtà non m'avrà mica detto che mi conviene morire giovane??

venerdì 23 aprile 2010

ma che vita è?

Qualche sera fa, dopo la telefonata della buonanotte ad Igor (lui già stava un po' russando) ho fatto un altro piccolo sforzo ed ho aspettato un'altra mezz'ora ed ho chiamato una delle mie innumerevoli cugine...


ho chiamato l'artista di casa (è inutile che io mi ci spacci, per quanto mi posso arabbattare cercando di fare disegni, acquerelli o altro lei è infinitamente più brava di me), volevo chiaccherare un po' con lei...


lo so che è strano aspettare la mezzanotte per parlare con qualcuno, ma alla fine i ritmi di vita che abbiamo (lei più di me) non permettono molto altro


quindi a mezzanotte le chiedevo come andavano le cose, le raccontavo le mie di cose (non si parla di mestruazioni cari i miei maschietti). ed alla fine le chiedevo della sua ultima opera magna (magna per le dimensioni 4m per non so che cosa di tela) che mio padre ha avvistato l'ultima volta che è stato a casa sua, e quindi ero curiosa di sapere di che si trattava...


mi ha detto che è piuttosto frustrata per questo lavoro, perchè non riesce a procedere, non riesce a prestargli e dedicargli il tempo necessario, sempre di corsa tra il lavoro che le dà la (misera) paga, la palestra dove insegna danza del ventre (a dei "boiler" come mi raccontò una volta), alla fine il tempo per quello che sarebbe il suo lavoro ideale e di sogno (ma che non le permette, almeno per ora, di vivere) è troppo risicato...


fine della conversazione, "buonanotte" "buonanotte, ci si sente presto eh?"


e sono lì sul cuscino che mi chiedo: perchè per poter fare qualcosa che mi piace devo rosicchiare il tempo come una disperata? perchè per poter dar spazio ad hobby e passioni (non ho la pretesa di farli diventare qualcosa di più, sono obbiettiva) sembra che io debba aspettare la pensione? e faccio quest'ultima domanda con cognizione di causa, sono stata ad un'uscita con i vari corsi di fotografia riuniti assieme del mio prof. la maggioranza erano persone ormai in pensione...


al di là del mio "pessimismo leopardiano" che mi coglie ogni tanto e mi fa chiedere se mai ci arriverò alla pensione; mi chiedo perchè devo aspettare di vivere di aver lasciato alle mie spalle una buona parte della mia vita? cosa mi rimarrà in mano?


ed allora nei fine settimana mi aggiro per Roma, reflex in mano (ultima passione, lasciati a riposo pennelli e matite), e scatto così tanto che un turista giapponese penserebbe che esagero... mi sento in gabbia e frustrata se non riesco a fare qualcosa, qualunque cosa, per far sì che la domenica sera io possa dire: "però, sono stanca...ma che fine sttimana!!". peccato che spesso al venerdì ci arrivo a tocchetti, magari con il nervoso accumulato da tutta la settimana...


ma allora ditemi: che vita è?????


 


 


 


nb: la tipa in foto sono io, non si tratta di un fotoritocco (tranne per il fatto che la foto è stata un po' raddrizzata)

se qualcuno mi chiedesse...

come sono i finnici, gli farei vedere questo video...


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=NgrGRcjyzVw&hl=it_IT&fs=1&color1=0x006699&color2=0x54abd6&border=1]


ma poi dopo non mi venite a dire che sono cattiva!!

venerdì 16 aprile 2010

Ai contro il vulcano

Il titolo del post cita un film con Tom Hanks e Meg Ryan, in cui il protagonista, un normale impiegato, una volta scoperto di avere una malattia incurabile decide di accettare l’offerta di un ricco magnate: vivere da nababbo gli ultimi giorni della sua vita ed in cambio offrirsi come vittima sacrificale agli indigeni di un’isola minacciati da un vulcano (il riccone, quando lui si getterà nella bocca del vulcano, riceverà poi da questi un minerale molto raro). Preciso che, mio malgrado, nonostante io sia una fan della coppia Hanks/Ryan, questo film non l'ho mai visto, purtroppo...

Ecco, con quello che mi è successo questi giorni c’entra ben poco, l’unica “analogia” è che un po’ sento d’esser stata vittima sacrificale di un vulcano… vabbè, un po’ esagero

Quindi raccontiamo la giornata di ieri:

9.30 la mia collega entra in stanza dicendomi: “guarda che non parti! Sta eruttando un vulcano in Islanda, tutti gli aeroporti sono bloccati!” ed io “ma se è in Islanda che c’azzecco io?” lei “la radio ha detto che tutti gli aeroporti inglesi sono chiusi” io “io vado in Svezia, quindi”

9.40 Igor su skype manda un link ed inizia a preoccuparsi, lo tranquillizzo, inizio però a seguire le notizie, leggo, e mi tranquillizzo, solo gli aeroporti al nord della Svezia sono bloccati.

10.00 scrivo alla mia amica Monica per dirle l’orario d’arrivo ed il numero di cellulare svedese, ricevo in cambio il codice d’entrata al suo palazzo.

13.20 pausa pranzo, le colleghe mi convincono a chiamare per cercare di capire, dopo aver compreso che chiamare a Ryan non è fattibile, il numero è a pagamento e queste telefonate sono bloccate, chiamo l’ADR (Aeroporti di Roma) per sentirmi dire “non si sa”

14.05 mio padre mi chiama preoccupato, tranquillizzo pure lui, ma nel frattempo leggo che la Svezia chiuderà lo spazio aereo a partire dalle 21.00

15.00 mentre io scopro sul DN (Dagens Nyheter, il quotidiano di Stoccolma) che l’ultima eruzione di tale portata in Islanda (del 1810 se non erro) comportò nubi per un anno intero e che un islandese su 4 morì a causa di quello che aveva respirato, e che gli esperti prevedono un cambiamento climatico causato dalla coltre che si andrà a sviluppare su quella parte dell’Europa (le temperature andranno ad abbassarsi), la mia collega – quella del “non parti” – invece, dopo aver elaborato la sua teoria che è vero che siamo diretti verso la fine del mondo, viste tutte le catastrofi che si sono susseguite: Abruzzo, Haiti, Cile, Cina, vulcani etc, inizia a farsi una cultura sulla fine del mondo. Dopo aver letto quello che “dicono” i Maya, e Nostradamus, mi legge ad alta voce una profezia di Padre Pio.

16.30 annuncio ad Igor l’intenzione di passare tutto il 21/12/2012 a fare l’amore, visto che si deve morire almeno è meglio fare qualcosa di piacevole. Igor risponde che a lui va bene anche se non si muore, continua poi chiedendo se, visto che – secondo lui – io non posso credere a queste cose (sono “troppo intelligente” dice), ho intenzione di non farlo per un po’… si sente la preoccupazione trasudare da quello che scrive

16.48 Igor annuncia che per le 18 (GMT) avremo un responso, io dico che controllerò da casa visto che sono le 19.00 italiane e non voglio che rimanga di più del dovuto in ufficio, ma mi ricordo che a casa attualmente il pc non c’è e di dover attrezzare il tutto per usare il portatile, a quel punto dico che mi pare che partorire sia più semplice, Igor risponde di sì ed allora (per metterlo in difficoltà) gli dico di prendere nota che per le prossime ferie facciamo un figlio

17.10 Igor risponde “…”, del resto dal pianificare 3 giorni (quasi) in Svezia a mettersi a pianificare figli il passo è troppo lungo, dopo aver simulato irritazione cambio argomento e gli invio le immagini del vulcano situato sotto al ghiacciaio dal nome impronunciabile, la risposta di Igor: “belle foto per carità, ma proprio ora doveva rompere i cojons?”

19.00 mentre sono in treno mi chiama Igor: “E’ ufficiale, è stato cancellato”

19.30 chiamo Monica per dire che non arriviamo, mio padre cerca di consolarmi spiegandomi che succede ai motori dell’aereo se si passa in una nube del genere, mi racconta che ad un aereo che è passato di lì che si trovava all’altezza di 20.000 metri si sono spenti tutti e 4 i motori e gli si sono riaccesi a 2.000 mt. Non è di consolazione ma mio padre non sembra capirlo molto…

Passo la serata tra il lamentarmi della sfiga, al punto da far dire a mia madre cose inaudite (cose che lei normalmente non direbbe mai, e non intendo parolacce), ed il preparare la cena.

Stamattina in ufficio ho sentito vari: “nooo non ci posso credere!!”, “tu per me non ci sei”, o “Astrid insomma!!” (e qui sembrava che avessi dato io il via al vulcano), o semplicemente telefonate "mute" che stanno solo a controllare se ci sono o meno, credo di aver acquisito anche fama di vulcanologa grazie alle informazioni che ho recepito e che mi sono trovata a spiegare. In compenso il mio capo è bloccato da ieri in India visto che il suo volo faceva scalo a Francoforte…

Adesso siamo in attesa di sapere se la Ryan rimborserà i biglietti o meno. il rodimento c'è ed è tanto, anche perchè a quest'ora prevedevo di essere a Hötorget a mangiare una buona fisksoppa ed ad organizzarmi mentalmente per mostrare la città al mio accompagnatore, ma l'unica cosa che mi rimane è cercare di vedere il tutto in maniera positiva, non ho alternative, purtroppo...

L'unica cosa di cui sono certa è che la prossima volta prima di prenotare un volo vedrò di offrire un sacrificio ai vari vulcani che potrebbero influenzare la mia vacanza, chi si offre a sacrificarsi per me??

giovedì 15 aprile 2010

ma perchè un vulcano in Islanda mi vuol rovinare le ferie????

ovviamente una non fa in tempo a scrivere che sta per fare un viaggio che un vulcano in Islanda decide di esplodere e blocca gli aeroporti di tutta l'Europa del Nord



inutile dire che sto rosicando come una biscia!!!!


mercoledì 14 aprile 2010

resan till Sverige



Venerdì parto, mi faccio un viaggio, con Igor

E dov’è che vado? A Stoccolma, per quattro giorni… Ne abbiamo parlato per tanto tempo, ma fino ad ora non abbiamo mai concretizzato, chissà perché, sta di certo che lui è il primo ragazzo che porto lì, mi sento quasi come se lo dovessi presentare ufficialmente alla famiglia, non che ci sia poi una famiglia da presentare lì, e non ne avremmo comunque il tempo, in più lì si dà un’importanza non dico minore, ma almeno differente a queste cose…

Mi sento così perché io la Svezia l’ho vissuta in due fasi, c’è la Svezia dell’infanzia, quella dei viaggi coi genitori (due all’anno uno d’estate ed uno a Natale) per andare a trovare i nonni; e la Svezia di quella che si potrebbe chiamare la fase dell’indipendenza, vissuta in maniera differente, a volte matura ed a volte folle ed alcolica; mi sento così perché in fin dei conti è l’unico ragazzo con cui sono stata ad essere effettivamente interessato a vedere questa parte di me.

Del resto,i aveva brontolato a fine febbraio mentre parlavamo col cugino del video (il quale attualmente risiede in Danimarca), non eravamo capaci nemmanco ad andare a Zagarolo, dov’è volevamo andare per caso?? A trovarlo in Danimarca?? Seeee…


Un giorno gli è presa la “botta di matto”. Si è messo al pc, e tra scambi di messaggi su skype, ricerche varie su internet (compatibilmente con il caos che ha in ufficio), alla fine ha prenotato…

L’ostacolo successivo era chiedere le ferie, per lui, visto che è nel caos, io, per mia fortuna, non ho avuto problemi…

Successivamente, decidere dove alloggiare era un’altra cosa a cui pensare, ma, se c’è un vantaggio nel fatto di aver vissuto in loco per un po’, basta un messaggio agli amici e qualcuno che t’ospita si trova, no?

Ieri, sempre su skype, in un momento di caos al lavoro mi scrive: “ma ce l’hai sempre la melatonina?”, nella stanchezza delle ultime settimane – il pover’uomo è andato a lavorare anche di domenica – s’era convinto che ci fosse il fuso orario tra Svezia ed Italia!!

Stamattina mio padre, mentre eravamo in bagno (ebbene sì a casa Lund il bagno è comune, fatta eccezione per mia madre che si è arrogata il diritto di buttarti fuori se lei decide di entrare), mi chiede: “e cosa farete a Stoccolma?”, io lo guardo, ma che diavolo di domande, e rispondo “allora io ci sono stata ed Igor no, secondo te?” e lui “i turisti!!” io “ecco” lui “sì ma che volete vedere?”, non lo so… deciderò sul posto, il tempo è poco, tra l’altro i miei vorrebbero che facessi il giro delle sette chiese a portare cose a quelli che conoscono lì a Stoccolma, cosa che vorrei evitare, o, alternativamente, inviargliele via posta, il che comunque comporterebbe una visita alla posta appena sbarcata…

Sono sicura di una cosa, voglio dargli un assaggio, in 4 giorni (ma anche meno) non è possibile fare di più, in modo da iniziare a dargli un’idea di quello che è la Svezia, e di quello che sono io

E speriamo di non schiattare di freddo!!

martedì 13 aprile 2010



quando a volte ci s'incaponisce...tutta la mattinata a cercare di capire come si facesse una cosa, andando in giro a chiedere e rompere l'anima e poi...
poi ci s'accorge d'esser stati solo frettolosi e poco attenti...
 



ma quanto posso essere torda????
 



ps: tutto questo casino per mettere sul blog le foto che sto scattando senza doverle necessariamente caricare su splinder...
cosa non fa fare la vanità!!!

lunedì 12 aprile 2010

the ultimate job

visto che c'è chi approfitta del mio blog per farsi pubblicità non vedo perchè non pubblicizzare anche io qualcosa...


il video che vedete qui "abbasc' " è stato realizzato da mio cugino e dalla ragazza (sì, sì avete capito bene il tizio barbuto e dalla lunga chioma è uno dei miei tanti cugini) per un concorso: Ultimate Job in Ireland


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=BIvvmEByrIY&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x402061&color2=0x9461ca&border=1]


quello che dovete fare è andare su QUESTO LINK e cliccare su CLICK HERE TO VOTE anche più volte (non nell'arco della stessa ora che non ve lo fa fare)


vi sto dicendo di votare non tanto (e non solo) perchè il barbuto è imparentato con me, ma perchè hanno fatto un bel video...


quindi votate


votate


votate


votate


astenersi perditempo plz!

giovedì 8 aprile 2010

Steve Jobs è il papà del Mac, dell'i-pod, dell'i-phone, e di tante altre belle applicazioni. Osannato da alcuni (Apple maniaci), odiato da altri (Microsoft maniaci), da quello che so è riconosciuto per essere una persona che, oltre a sapere il fatto suo, si è "fatta da sola" (se mi si può permettere l'uso di questa frase logora), e che in quello che ha fatto ci ha messo l'anima...


io al momento sono miglia e miglia lontano dsall'essere Steve Jobs, o dal fare quello che ha fatto, ultimamente il lavoro mi tiene in tensione, non mi soddisfa, mi lascia con l'amaro in bocca... in altre parole mi fa star male...


Igor oggi mi ha inviato un link "motivazionale", era il link ad un video di youtube, nel video in questione Steve Jobs - e da qui l'incipit - parla agli studenti di Stanford, era il 2005, ed io adesso voglio condividere con voi  video e testo, spero che, oltre ad aiutare me, possa essere d'aiuto ad altri:


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=D1R-jKKp3NA&hl=it_IT&fs=1&color1=0x006699&color2=0x54abd6&border=1]


 I am honored to be with you today at your commencement from one of the finest universities in the world. I never graduated from college. Truth be told, this is the closest I've ever gotten to a college graduation. Today I want to tell you three stories from my life. That's it. No big deal. Just three stories.


The first story is about connecting the dots.


I dropped out of Reed College after the first 6 months, but then stayed around as a drop-in for another 18 months or so before I really quit. So why did I drop out?


It started before I was born. My biological mother was a young, unwed college graduate student, and she decided to put me up for adoption. She felt very strongly that I should be adopted by college graduates, so everything was all set for me to be adopted at birth by a lawyer and his wife. Except that when I popped out they decided at the last minute that they really wanted a girl. So my parents, who were on a waiting list, got a call in the middle of the night asking: "We have an unexpected baby boy; do you want him?" They said: "Of course." My biological mother later found out that my mother had never graduated from college and that my father had never graduated from high school. She refused to sign the final adoption papers. She only relented a few months later when my parents promised that I would someday go to college.


And 17 years later I did go to college. But I naively chose a college that was almost as expensive as Stanford, and all of my working-class parents' savings were being spent on my college tuition. After six months, I couldn't see the value in it. I had no idea what I wanted to do with my life and no idea how college was going to help me figure it out. And here I was spending all of the money my parents had saved their entire life. So I decided to drop out and trust that it would all work out OK. It was pretty scary at the time, but looking back it was one of the best decisions I ever made. The minute I dropped out I could stop taking the required classes that didn't interest me, and begin dropping in on the ones that looked interesting.


It wasn't all romantic. I didn't have a dorm room, so I slept on the floor in friends' rooms, I returned coke bottles for the 5¢ deposits to buy food with, and I would walk the 7 miles across town every Sunday night to get one good meal a week at the Hare Krishna temple. I loved it. And much of what I stumbled into by following my curiosity and intuition turned out to be priceless later on. Let me give you one example:


Reed College at that time offered perhaps the best calligraphy instruction in the country. Throughout the campus every poster, every label on every drawer, was beautifully hand calligraphed. Because I had dropped out and didn't have to take the normal classes, I decided to take a calligraphy class to learn how to do this. I learned about serif and san serif typefaces, about varying the amount of space between different letter combinations, about what makes great typography great. It was beautiful, historical, artistically subtle in a way that science can't capture, and I found it fascinating.


None of this had even a hope of any practical application in my life. But ten years later, when we were designing the first Macintosh computer, it all came back to me. And we designed it all into the Mac. It was the first computer with beautiful typography. If I had never dropped in on that single course in college, the Mac would have never had multiple typefaces or proportionally spaced fonts. And since Windows just copied the Mac, its likely that no personal computer would have them. If I had never dropped out, I would have never dropped in on this calligraphy class, and personal computers might not have the wonderful typography that they do. Of course it was impossible to connect the dots looking forward when I was in college. But it was very, very clear looking backwards ten years later.


Again, you can't connect the dots looking forward; you can only connect them looking backwards. So you have to trust that the dots will somehow connect in your future. You have to trust in something — your gut, destiny, life, karma, whatever. This approach has never let me down, and it has made all the difference in my life.


My second story is about love and loss.


I was lucky — I found what I loved to do early in life. Woz and I started Apple in my parents garage when I was 20. We worked hard, and in 10 years Apple had grown from just the two of us in a garage into a $2 billion company with over 4000 employees. We had just released our finest creation — the Macintosh — a year earlier, and I had just turned 30. And then I got fired. How can you get fired from a company you started? Well, as Apple grew we hired someone who I thought was very talented to run the company with me, and for the first year or so things went well. But then our visions of the future began to diverge and eventually we had a falling out. When we did, our Board of Directors sided with him. So at 30 I was out. And very publicly out. What had been the focus of my entire adult life was gone, and it was devastating.


I really didn't know what to do for a few months. I felt that I had let the previous generation of entrepreneurs down - that I had dropped the baton as it was being passed to me. I met with David Packard and Bob Noyce and tried to apologize for screwing up so badly. I was a very public failure, and I even thought about running away from the valley. But something slowly began to dawn on me — I still loved what I did. The turn of events at Apple had not changed that one bit. I had been rejected, but I was still in love. And so I decided to start over.


I didn't see it then, but it turned out that getting fired from Apple was the best thing that could have ever happened to me. The heaviness of being successful was replaced by the lightness of being a beginner again, less sure about everything. It freed me to enter one of the most creative periods of my life.


During the next five years, I started a company named NeXT, another company named Pixar, and fell in love with an amazing woman who would become my wife. Pixar went on to create the worlds first computer animated feature film, Toy Story, and is now the most successful animation studio in the world. In a remarkable turn of events, Apple bought NeXT, I returned to Apple, and the technology we developed at NeXT is at the heart of Apple's current renaissance. And Laurene and I have a wonderful family together.


I'm pretty sure none of this would have happened if I hadn't been fired from Apple. It was awful tasting medicine, but I guess the patient needed it. Sometimes life hits you in the head with a brick. Don't lose faith. I'm convinced that the only thing that kept me going was that I loved what I did. You've got to find what you love. And that is as true for your work as it is for your lovers. Your work is going to fill a large part of your life, and the only way to be truly satisfied is to do what you believe is great work. And the only way to do great work is to love what you do. If you haven't found it yet, keep looking. Don't settle. As with all matters of the heart, you'll know when you find it. And, like any great relationship, it just gets better and better as the years roll on. So keep looking until you find it. Don't settle.


My third story is about death.


When I was 17, I read a quote that went something like: "If you live each day as if it was your last, someday you'll most certainly be right." It made an impression on me, and since then, for the past 33 years, I have looked in the mirror every morning and asked myself: "If today were the last day of my life, would I want to do what I am about to do today?" And whenever the answer has been "No" for too many days in a row, I know I need to change something.


Remembering that I'll be dead soon is the most important tool I've ever encountered to help me make the big choices in life. Because almost everything — all external expectations, all pride, all fear of embarrassment or failure - these things just fall away in the face of death, leaving only what is truly important. Remembering that you are going to die is the best way I know to avoid the trap of thinking you have something to lose. You are already naked. There is no reason not to follow your heart.


About a year ago I was diagnosed with cancer. I had a scan at 7:30 in the morning, and it clearly showed a tumor on my pancreas. I didn't even know what a pancreas was. The doctors told me this was almost certainly a type of cancer that is incurable, and that I should expect to live no longer than three to six months. My doctor advised me to go home and get my affairs in order, which is doctor's code for prepare to die. It means to try to tell your kids everything you thought you'd have the next 10 years to tell them in just a few months. It means to make sure everything is buttoned up so that it will be as easy as possible for your family. It means to say your goodbyes.


I lived with that diagnosis all day. Later that evening I had a biopsy, where they stuck an endoscope down my throat, through my stomach and into my intestines, put a needle into my pancreas and got a few cells from the tumor. I was sedated, but my wife, who was there, told me that when they viewed the cells under a microscope the doctors started crying because it turned out to be a very rare form of pancreatic cancer that is curable with surgery. I had the surgery and I'm fine now.


This was the closest I've been to facing death, and I hope its the closest I get for a few more decades. Having lived through it, I can now say this to you with a bit more certainty than when death was a useful but purely intellectual concept:


No one wants to die. Even people who want to go to heaven don't want to die to get there. And yet death is the destination we all share. No one has ever escaped it. And that is as it should be, because Death is very likely the single best invention of Life. It is Life's change agent. It clears out the old to make way for the new. Right now the new is you, but someday not too long from now, you will gradually become the old and be cleared away. Sorry to be so dramatic, but it is quite true.


Your time is limited, so don't waste it living someone else's life. Don't be trapped by dogma — which is living with the results of other people's thinking. Don't let the noise of others' opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.


When I was young, there was an amazing publication called The Whole Earth Catalog, which was one of the bibles of my generation. It was created by a fellow named Stewart Brand not far from here in Menlo Park, and he brought it to life with his poetic touch. This was in the late 1960's, before personal computers and desktop publishing, so it was all made with typewriters, scissors, and polaroid cameras. It was sort of like Google in paperback form, 35 years before Google came along: it was idealistic, and overflowing with neat tools and great notions.


Stewart and his team put out several issues of The Whole Earth Catalog, and then when it had run its course, they put out a final issue. It was the mid-1970s, and I was your age. On the back cover of their final issue was a photograph of an early morning country road, the kind you might find yourself hitchhiking on if you were so adventurous. Beneath it were the words: "Stay Hungry. Stay Foolish." It was their farewell message as they signed off. Stay Hungry. Stay Foolish. And I have always wished that for myself. And now, as you graduate to begin anew, I wish that for you.


Stay Hungry. Stay Foolish.


Thank you all very much.


Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia è sull'unire i puntini.

Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato?

E' cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero all'ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una bambina. Così quelli che poi sono diventati i miei genitori adottivi e che erano in lista d'attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete voi?" Loro risposero: "Certamente". Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata al college e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l'adozione. Poi accetto di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l'ammissione e i corsi. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Era molto difficile all'epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo che mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a capitare nelle classi che trovavo più interessanti.

Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una
camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio Hare Krishna: l'unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo. Vi faccio subito un esempio.

Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la miglior formazione del Paese relativamente alla calligrafia. Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne fui assolutamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il
Mac. E' stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i persona computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente all'epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all'indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell'amore e della perdita

Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un'azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti.
L'anno prima avevamo appena realizzato la nostra migliore creazione - il Macintosh - e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato licenziato. Come si fa a venir licenziati dall'azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il Board dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa cosa.

Non ho saputo davvero cosa fare per alcun imesi. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me - come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l'ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L'evolvere degli eventi con Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT e poi un'altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

La mia terza storia è a proposto della morte

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante.
Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore.

Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi "addio".

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell'analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie - che era là - mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico e adesso sto bene.

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po' più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi:

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero un ragazzo c'era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E' stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E' stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fato con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E' stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: "Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay Hungry. Stay Foolish.

Grazie a tutti.


giovedì 25 marzo 2010

"Ma odiare i mascalzoni è una cosa nobile" Quintiliano; "Ingiuriarli con la satira è, in fondo, onorare gli onesti" Aristofane "I cavalieri"


sono tempi a dir poco tristi, in cui più che politica si fa propaganda, ma che dico propaganda...si fa marketing, si cerca di vendere il proprio prodotto al paese, e chi riesce a piazzarlo ottiene cosa? una bella poltrona...


il bello è che chi ha fatto sì che la politica - che ai tempi di Aristofane, di Quintilliano, di Socrate e di tanti altri filosofi etc, era arte, filosofia - divenisse marketing, vendita di un prodotto (il politico nb) ormai su quella bella poltrona ci s'è incollato ben benino, ed ovviamente fa quello per cui s'è proposto al proprio pubblico come il prodotto migliore, lo sgrassatore da ogni macchia di male, il collante per ogni crepa, cosa? ma ovviamente i suoi affari... sennò perchè mai è sceso in campo?


il bello che dalla discesa in campo (e qui la mente corre al padre di Benigni vedere al 2':30") di tale figuro a ruota sono comparsi altri loschi figuri che, cogliendo la palla al balzo, ne hanno approfittato anche loro per intrallazzare, e qui giù un balletto di escort, gente che si frega le mani sulle catastrofi altrui, delinquenti non tanto comuni che si sono riciclati in politica... un bel bailamme...


e quindi... e quindi perchè mai mi stupisco se il direttore dove lavoro, decisamente vicino a quell'ambiente (al punto d'aver preso accordi con colei che è stata scelta da quest'uomo vecchio e triste, che si rifuta di ammettere d'essere vecchio, e questo lo rende triste ai miei occhi, per guidare la mia regione) arriva a minacciare delle persone con cui sta discutendo dicendo loro: "ricordatevi che sono calabrese, vi posso trovare sempre e comunque"


quindi che aspetto ad andarmene via? io che purtroppo ho contro di me "una buona educazione" per citare Wilde - "avere avuto una buona educazione è un grande svantaggio. ti esclude da tante cose" -, che mi rendo sempre più conto che non riuscirò mai a trovare il mio spazio qui proprio perchè quello che mi è stato inculcato sin dalla nascita è l'onestà


ho la bile al massimo


ma una parte di me spera ancora


spera che le cose si possano cambiare, che ci sia ancora la possibilità di tornare ad un minimo di onestà...


domani sera telefonerò alla zia che si rifiuta di andare a votare...


...del resto anche io sono un pochino calabrese!