giovedì 25 febbraio 2010

manifesto coi colori

l'altra sera, non so come (è vero che non mi sono affannata a preparare la cena come faccio da un po' di tempo a questa parte), sono riuscita a tirare fuori il tappetino che mi ha regalato mia sorella per natale ed a fare la mezz'ora di ginnastica che mi ero ripromessa di fare giornalmente (il primo proposito per il 2010 che già so che non manterrò)


stando lì sdraiata normalmente guardo il soffitto, oppure vedo tutto lo schifo di polvere con cui divido lo spazio (per quanto io ci provi è sempre lì ed ormai ha la maggioranza assoluta), ma questa volta l'occhio è caduto verso i piedi e la bocca ha sorriso


laggiù, oltre le gambe ed i piedi si ergeva l'armadio a 3 ante più una (originariamente ne aveva 3 più lo "spare bed", il letto in più, raramente usato, e che quindi ho tolto in un momento di raptus ed ho creato quindi uno spazio in più) che si può definire la mia "creatura"...


ritorno indietro di svariati anni, avrò 15 o 16 anni, non lo so, vado al liceo e sono (se non erro) gli inizi delle vacanze estive, avevo discusso svariate volte con mia madre: il mobile occupava troppo spazio, toglieva luce, aria, era troppo brutto nel suo colore beige/grigio... ulteriormente "fomentata" dalla zia psicologa, che appoggiava (ed ancora appoggia) l'espressione nei giovani nonchè la possibilità di scelta, mi battevo per avere in stanza un qualcosa scelto da me che fosse meno ingombrante...


la risposta di mia madre fu un "no!! non si cambia! quello c'è e quello rimane"... allora, io adesso so che la risposta era dovuta al fatto che non potevamo comprare dei nuovi mobili, ed inoltre quello era, ed è, un mobile di buona qualità pagato a suo tempo (credo intorno alla mia nascita) abbastanza...insomma non era una cosa fattibile...


adesso lo so, ma all'epoca (oddio anche adesso non lo sarebbe) la risposta di mia madre non fu, in tutta onestà, una risposta degna di un manuale di comunicazione (assertiva e non), fu una semplice presa di posizione... la reazione fu ovvia in un'adolescente...


...un giorno, dopo aver smontato uno degli sportelli (ero intenzionata a smontare tutto l'armadio ed a farlo sparire, rinunciai dopo aver riflettuto sulla fatica che comportava) tirai fuori il barattolo di vernice che era stato usato per dipingere le porte delle varie stanze, un bel bianco avorio, e creai una bella sfumatura viola pallido (adesso se lo guardo mi sembra quasi grigio a volte) e, decisa ad incorrere nell'ira materna (in altre parole sapevo quel che facevo ed in cosa sarei incorsa e lo VOLEVO - !!! - ), mi misi a dipingerlo


ovviamente mia madre, alla vista dello sportello colorato, s'infuriò...


...ancora più ovviamente, al sentirla arrabbiarsi, al sentire le minacce, ed anche al sentire l'ormai inattuabile "adesso lo fai ritornare come prima!!", gongolai. i giorni seguenti proseguii nell'opera (avvantaggiata dal clima caldo che faceva asciugare gli sportelli prima dell'arrivo materno)...


...al viola pallido seguì il lilla, il verde acqua più chiaro e più scuro, l'azzurro pallido e scuro...


ero soddisfatta, il colore inizialmente era servito per manifestare il mio diritto a scegliere (o meglio era stato un puro e semplice atto vandalico fatto perchè mi sentivo imbavagliata), ma, andando avanti, ci avevo preso gusto, inoltre mia madre non solo si era rassegnata, ma persino aveva iniziato a trovare bello quello che stavo facendo (se glielo chiedeste adesso vi direbbe che la mia fu un'azione autorizzata, ma questo rientra nel discorso "memoria corta")


ci avevo preso così tanto gusto che, con i colori avanzati (il verde ed il blu) dipinsi un altro mobiletto che mio padre e mio zio avevano sistemato anni prima e dipinto col solito colore triste: beige/grigio, dipinsi pure le maniglie che erano rosse e poco c'azzeccavano ormai...


un trionfo...


...successivamente riuscii a convincere mia madre - sempre lei, mio padre non necessita di opera di convincimento - a lasciarmi dipingere le pareti di camera, ovvie scene comiche dal ferramenta, in cui io inisistevo per un colore e mia madre che si opponeva perchè "troppo scuro". la spuntai ed ebbi anche la soddisfazione di sentirmi dire "avevi ragione"


da quell'estate, ogni volta che ne sento necessità, tiro fuori colori e pennelli, a casa sono ormai rassegnati ai miei raptus: una volta la parete viene "tamponata" di un colore diverso rispetto al colore di base; un'altra, memorabile, viene fatta a cielo, e mia sorella, rientrata dopo una settimana d'assenza, vedendola rimase immobile per 5 minuti a fissarla senza parole, e mia madre, che era sempre stata in casa, disse "uuuhhh e questo quando l'avete fatto?" - e dire che nel farla si erano rovesciati circa 5 litri di tempera bianca a terra e che mio padre (presente in casa al momento dell'incidente) dopo aver visto che era successo era tornato a vedere la tv -


esprimermi in questa maniera è stato per anni l'unico modo in cui riuscivo ad ESPRIMERE, se prendo in mano diari ed agende sono pieni di disegni, quello che non riuscivo a tirare fuori parlando lo facevo disegnando o dipingendo, tutta la mia persona proiettata in quello che stavo facendo, coinvolta al punto da non avere bisogno di altro, non m'interessava di sporcarmi, cercavo solo di non sporcare...


...adesso non disegno quasi più, non ho più molto tempo per farlo nè per "tirare" vernice sulle pareti, per fortuna adesso però riesco a parlare, a dire di me...


...ma chissà se invece di un "no" categorico mia madre avesse spiegato le motivazioni, o chissà se avesse detto di sì...


...non avrei fatto quello che ho fatto,...chi lo sa...


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4 commenti:

  1. ...è strano pensare che una risposta può determinare un cambiamento nella vita di una persona! Di certo è stato un modo per poter esprimere quello che avevi dentro. Interessante scelta di colori....


    Mr.Loto

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  2. La cosa buffa è che oltre a scrivere, e bene, in questo blog, anche i colori del template e la sua struttura è abbastanza sobria !!! :))
    Chissà se ti mettessi a trasformarlo come l'armadio!!!....

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  3. @Mr. Loto: molto spesso le nostre azioni sono reazioni a delle prese di posizioni, a delle affermazioni... l'importante è che quello che andremo a fare, o che sceglieremo, sia realmente un qualcosa di nostro e non una banale ripicca...

    @Seigradi: eh, sarebbe il mio sogno riuscire a rivoluzionare il template... ma avrei bisogno che qualcuno mi spiegasse l'abc che qui non basta prendere un barattolo e dei pennelli, magari!! sarebbe pure ora di svecchaire un pochino qui...

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  4. nb x Seigradi: rileggendo ho trovato (OVVOVE) errori in giro e punteggiatura a casaccio, e pure sul commento sopra c'è un errore...scrivo bene? mah...

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