lunedì 8 febbraio 2010

Lungo la via della seta... magari!!!

Giovedì e venerdì scorso sono stata ad un convegno dal nome altisonante, Culture Business Matching in Rome 2010 – Along the silk road; se chiedeste ad Igor vi direbbe che sono andata ad incontrare dei cinesi… sì, vero, ma non solo, ho incontrato egiziani, iraniani, armeni, macedoni, ed indiani d’India (detto così suona come fichi d’India)

Il posto dove si teneva il tutto era molto bello, un museo, il museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano qui a Roma; è un museo poco conosciuto, al punto che, nel corso del programma di Diacona (giornalista RAI che ha collaborato con Santoro, e che ora ha un programma di denuncia sui mali d’Italia che si alterna con Report della Gabbanelli – se avete lo stomaco “forte” vi consiglio ambedue i programmi, assicuro che sono interessanti, anche se poi il rodimento è garantito) sullo stato dei Musei e dei Beni archeologici ed Artistici in Italia, ebbe uno spazio rilevante in cui la direttrice denunciava la mancanza di fondi da parte dello sdtato per cui si trovava costretta a rinunciare al laboratorio di restauro (tra i più innovativi) ed ad avere nei magazzini tantissimi (troppi) reperti…

Ad ogni modo la location era piuttosto bella (al punto che venerdì ne ho approfittato per girovagare e scattare qualche foto), e l’argomento interessante la cultura come possibilità di fare “business”… ok lo so, ora arricciate il naso, ma visto lo stato delle cose (piuttosto brutto), visto l’interesse dell’attuale governo alla cultura (pari a zero) bisogna iniziare a vedere la cultura come fonte di “affari”

Io non intendo dire che bisogna mettersi a vendere e svendere la cultura nostrana (e per cultura intendo i reperti, le opere d’arte e quant’altro) ma iniziare a “sfruttarla” – in maniera equa e eco-compatibile nonché cultural-compatibile – e sfruttare anche le competenze che sono derivate da tutta questa cultura (non ultime tutte le tecniche di restauro sviluppate, o le capacità di gestione museale).

Insomma, per quel che mi riguarda è stato interessante, anche poter parlare in inglese dopo un po’ di fermo (il mio lavoro effettivamente non prevede molto che io usi quanto appreso nel corso dei miei studi: le lingue straniere) … incontrare durante appositi appuntamenti B2B (=Business to Business) – organizzati non so da chi ma credo un po’ a casaccio – persone provenienti da altre zone del mondo, con altre culture mi esalta sempre…

…solo che… da me in ufficio le cose vanno piuttosto maluccio, mi chiedo quindi (magari mi sfugge eh) che beneficio possiamo ricavarne da questi incontri se poi non abbiamo di che investire per poterli sviluppare in una maniera esaustiva… insomma, parlare con un iraniano del progetto de “La via della seta” – cioè del turismo che può essere sviluppato lungo la via che venne percorsa da quel tale Marco Polo – mi entusiasma, ma poi non vederlo svilupparsi o non poter prendere parte attiva al tutto, come avverrà, è una cosa che mi dispiace (non saprei dirlo in altre parole)

Quindi mi viene da pensare di non aver speso il mio tempo nel migliore dei modi

Ad ogni modo è stato divertente “conversare” con un professore cinese, la parte divertente consisteva nel fatto che per tutti i 20 e più minuti di conversazione lui fissasse un punto nel vuoto, la sua faccia priva di espressioni, e abbiamo più che altro conversato con la sua giovane interprete (una studentessa d’arte cinese di stanza a Bologna chiamata per accompagnarlo) la quale, oltre a mostrare molto più interesse, prontamente traduceva quanto dicevamo (o almeno me lo auguro visto che i passaggi erano i seguenti italiano-inglese-inglese-cinese). Mi chiedo ancora a cosa diavolo pensasse…

Altra cosa divertente è stato vedere la scena al buffet, sia a colazione, che a pranzo che a merenda… una vera e propria ressa in cui non solo la gente raddoppiava, ma, come al solito, sembrava non mangiare da due o tre giorni… cosa che il primo giorno può andare, ma già al secondo giorno di convegno è poco plausibile…

L’unico vantaggio in tutto ciò è stato staccare per due giorni dall’ufficio, cosa che ho prontamente scontato oggi con due giorni di scartoffie accumulate sulla scrivania e che smaltirò non so bene quando… sssigh!!!

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