giovedì 2 aprile 2009

burning down the house

(…)Hold tight
We're in for nasty weather(…)

My house's
Out of the ordinary
That's right
Don't wanna to hurt nobody
Some things sure can sweep me off my feet
Burning down the house(…)

 

 

Ci sono giornate in cui sembra andare tutto storto, che si vede Casa come il porto cui approdare in cerca di sollievo, conforto, rifugio…


 

Si vede che non abitate a casa mia!!!


 

Qualche sera fa rientravo a casa dopo una giornata che definire pesante pare poco, mal di testa, bruciore agli occhi, anche una lacrimuccia all’angolo dell’occhio perché il chitarrista ad Ostiense stava suonando L’Ave Maria di Schubert, proprio quando pensavo a mia zia che non c’è più… insomma una sorta di larva umana (io) ha messo la chiave nella toppa di una casa a Monte Mario e…

 

Una puzza di bruciato ha accolto la basita larva (sempre me), la quale si è affrettata verso la cucina (non molto distante 4 passi e si è in cucina in meno di 70mq gli spostamenti sono limitati, anche per la mobilia), trovando la pentola a pressione (per fortuna non chiusa dal suo coperchio, ma coperta con un altro) sul fuoco ed il fumo di Londra fine ‘800 (grigio e sporco); spento il fuoco una molto preoccupata larva (“ma che sarà mai successo??”) è uscita dalla cucina, incrociando… una svampita (non è una nuova specie di animale in stile moffetta ma la madre della larva, ergo la MIA) che usciva dalla stanza della larva (e già qui uno si potrebbe pure infastidire…). “Ma che è successo? Tutto ok??” “sì, perché?” La svampita, con aria ancor più svampita, ha chiesto alla figlia: “ma la senti anche tu questa puzza di bruciato? Io ho spento il pc per sicurezza…”, a questo punto la larva era solo che arrabbiata: “etecredochec’èpuzza!!c’eralapentola sulfuoco!!!

 

A questo punto la figlia/larva (di anni 28 ½) si lancia in una paternale (che te credo che poi gli amici dicono che è bacchettona e rompipalle) sul non dover MAI lasciare qualcosa sul fuoco e poi allontanarsi/distrarsi/uscire (è già la seconda volta che la stordita/madre lo fa)… e la stordita/madre (di anni 62 ½) incassava, non dico con la coda tra le gambe, ma comunque…

 

Nel contempo, durante la paternale, la figlia/erinni (a questo punto l’idea del mancato riposo/rifugio aveva reso la larva furiosa in stile “L’Orlando furioso”) si aggirava per la casa spalancando le finestre ((per un totale di 5), prendeva la pentola e la metteva fuori in balcone (se quello può esser definito come tale)… 10 minuti dopo la madre/stordita/non più contrita, richiudeva le finestre (solo 4, quella della figlia/erinni le era stata impedita da un ringhio proveniente dal letto della figlia) e riportava la ancora fumante pentola dentro casa…

 

Ma io dico, nemmeno a casa si può stare tranquilli?


 

 

Tesoro, come si chiama quel tedesco che mi ha fatto perdere la testa?

“Alzheimer mamma, Alzheimer”

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