lunedì 20 aprile 2009

Auanasdagana!!

qualcosa come tre anni fa un colpo di fortuna (per non dire 'na botta di chiulo) mi diede l'opportunità di fare un'esperienza che per me è stata fondamentale; nel settembre 2005 avevo fatto domanda per uno stage MAE(Ministero Affari Esteri)/CRUI(Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), domanda diciamo poi dimenticata, visto che non ne avevo più saputo nulla, e quindi mi trovavo a fare un lavoro non molto esaltante, con in più l'essere sotto pressione perchè anche una mia amica, Erica, era stata presa a lavorare lì e, data la mia risposta ad un'offerta (negativa), era diventata questione di: o lei o me...e per lei questo voleva dire far avvicinare a Roma il suo ragazzo (ora marito).


Quindi, riprendendo in mano le redini del racconto, in una noiosissima giornata di inizi/metà febbraio, vedo che sul mio cellulare c'è una chiamata persa e, dalle prime cifre, mi autoconvinco che fosse stata una telefonata di Daniela (ovviamente le prime cifre corrispondevano alla zona Ostiense dove l'amica in questione vive tutt'ora), altamente annoiata decido di non chiamarla, ma prendo comunque la telefonata quando, un'oretta dopo, il cellulare riprende a vibrare...


"Pronto parlo con Astrid L?" "Sì sono io..." "salve chiamo dalla segreteria stage e tirocini dell'Università di Roma Tre...sono un po' di giorni che cerco di contattarla...l'ha letta la mia mail?" ^^ evvai, in un periodo in cui avevo totalmente abbandonato internet in ogni suo aspetto per scoglionamento totale (che donna raffinata) mi vengono a cercare, con sommo imbarazzo ammetto di non aver visto la posta elettronica, "riguarda lo stage MAE/CRUI presso il Consolato Italiano a Stoccolma, la persona che era prima di lei ha rinunciato - successivamente scoprii che era scomparso dopo la prima telefonata al proprio tutor aziendale - e lei è la prima dell'elenco..." a quel punto m'è venuto a mancare il respiro, non credevo alle mie orecchie, una volta tanto una botta di sedere, magari era uno scherzo, magari c'ea la fregatura... "allora è interessata?" "quanto tempo ho per decidere?" "mi deve rispondere entro oggi alle 14.30 (erano intorno alle 13.00) poi l'offerta verrà fatta a qualcun'altro..."


ammetto che a quel punto il panico s'è impossesato di me, non per altro, ma era una decisione bella importante, e prenderla in un'ora e passa non era uno scherzo, nell'agitazione più totale lo comunico alle due colleghe con cui lavoravo (tanto era ovio che qualcosa era successo) - Erica le ha poi ribattezate le due erinni, le acide e quant'altro - che mi hanno incoraggiata a chiamare mia madre per sentire un'opinione da casa, mentre aspettavo il collegamento con la mater familias, ne parlavo con Erica, la quale mi annunciava che, se non avessi accettato, mi avrebbe presa a calci fino in Svezia, e mi chiedeva "ma a quelle due l'hai già detto? non glielo dire eh??" ed io "nooo..." falsa come non mai...


al telefono mia madre disse che era un'esperienza da non perdere, e che m'avrebbe appoggiata in tutto e per tutto... telefono quindi nuovamente alla segreteria, e comunico l'intenzione di accettare lo stage, ovviamente dovevo dare conferma per mail, ed ovviamente l'ufficio non aveva più connessione ad internet per evitare il cazzeggio (o qualunque altra forma di svago che non fosse il solitario) in orario lavorativo... nel panico decido di chiamar Saia, le dò tutti gi estremi per accedere alla mia posta elettronica, le dico cosa scrivere e mi affido totalmente nelle sue mani...


comunicata al lavoro la mia intenzione di fare quest'esperienza, e ricevuto in risposta una sorta di "non farti più vedere...", il passo successivo era prendere tutti i riferimenti del caso e chiamare il tutor aziendale, altrimenti detto il Console...


la prima telefonata col Console fu su questi toni: "salve dovrei venire a fare uno stage presso di voi" "Come sichiama?!?" (detto più in maniera perentoria che interrogativa) "Astrid L" "svedese? e che viene a fare qua??" ^^; oh mamma in che mani ero capitata?, "quando vuoi venire?" "me lo dica lei..." "anche ieri!!! adesso ti passo il mio collaboratore per le ulteriori delucidazioni...Ahn-dre-ah!Ahn-dre-ah!(...)" "..." l'Andrea in questione era uno fin troppo preciso per i miei gusti, troppe indicazioni, per una come me era fin troppo... se col Boss, perchè poi dopo gli inizi un po' bizzarri il Console per me divenne Il Boss, con Andrea, almeno telefonicamente, gli inizi furono di "odio" reciproco, lui mi riteneva una un po' difficile, che avrebbe dato problemi (avevo trovato un'alternativa alla stanza con cucinotto -nella stanza- che mi aveva trovato lui) magari anche un po' snob, lui era fin troppo....preciso...mah...communque sia riuscii persino a svegliarlo un sabato mattina (mi aveva dato il suo numero di cellulare per comunicare qualunque cosa) andando a "guadagnare" altri punti in mio sfavore...


dopo un iniziale periodo (una giornata massimo) di studio il Boss decise di "adottarmi", o, come diceva lui, "mettermi sotto la sua ascella protettrice", dopo qualche settimana Andrea mi concesse l'onore di essere invitata a cena a casa del Boss, dove lui avrebbe cucinato (lui Andrea, il Boss era meglio tenerlo lontano da una cucina onde evitare di passare la vita a pulire) in mio onore...ovviamente pensò bene di "spaventarmi" (era un giochino che facevano spesso) con una marea di raccomandazioni su cosa fare e non fare et similia...


così la sera della cena in mio onore, apparecchiata, per la prima e unica volta nel salone, mi ritrovai al centro delle loro attenzioni (l'altro convitato era molto più spiccio, meno in vena di fare trattamenti speciali, e soprattutto un bambinone - o almeno così lo trattavano - un po' fastidioso) nel corso della serata il Boss non fece altro che dirmi che era tutto in mio onore e che non dovevo far nulla, Andrea continuava a chiedermi se il cibo era di mio gradimento, se ero proprio sicura che mi piacesse la pasta così, alla mola, o il roastbeef...insomma...nonostante il cibo buono mi sentivo nettamente a disagio...


non so com'è accaduto, ma un poco alla volta sono entata a far parte della loro quotidianeità... il capo rumoroso e, all'apparenza bambinone, ma capace di farsi rispettare (e mi rendo conto che è stato l'unico tra i miei capi ad avere questa capacità), e sempre disponibile ad aprire la sua casa per qualunque cosa: lavatrice rotta nel mio palazzo, il mio padrone di casa che faceva una festa a casa per cui non volevo essere là... ed Andrea, che all'apparenza era il più distaccato era protettivo nei miei confronti, con un atteggiamento da fratello maggiore(nb io sono più grande di circa un anno), che a tavola sfociava in quello che io definivo la "mia mamma napoletana" con continui "jaa mangia" mi spingeva a mangiare, preoccupato che io deperissi, e, approfittando di ogni mia distrazione, aggiungeva altro cibo a quello già presente nel mio piatto...


alla fine Andrea, che poi era effettivamente il mio diretto responsabile, visto che lavoravamo assieme, aveva finito col fidarsi di me, magari non tanto da lasciarmi cucinare (per lui stare in cucina e non cucinare era inconcepibile, infatti per lasciarmi preparare il cous-cous ci volle uno sforzo immane da ambedue, lui per non intervenire, ed io per non affettarlo al posto delle verdure) ma da affidarsi a me quando c'era da stare dietro al Boss e lui non poteva, del resto è stato Andrea ad insegnarmi a stirare le camicie, e dopo la prima stiratura provava sempre a rifilarmi parte del suo bucato da stirare, da bravo maestro orgoglioso...


...ed il Boss che ora oltre ad "Ahn-dre-ah!Ahn-dre-ah!" uralva pure "Astringe!!",  da un piano all'altro del Consolato, o che annunciava di sapere anche lui lo svedese e quindi di punto in bianco sbottava con "Auanasdagana!!", nel contempo, si era auto-proclamato IL ZIO, ed assisteva divertito al tutto (ai momenti di pace come ai nostri litigi) con la sua sigaretta in mano e la tazzina di caffè con sempre un dito di zucchero sul fondo, che finiva regolarmente con l'incrostarsi, e ci ripeteva continuamente che avremmo "fatto strada...a piedi..."; o le lezioni di napoletano a cui venivo sottoposta, tra il napoletano doc di Andrea, ed il campano di Cava de' Tirreni del Boss, alla fine avevo acquisito una forte cadennza napoletana che (cos' mi hanno detto) esce fuori nei momenti di maggiore concitazione...


Il Boss che ci dava appuntamento in un posto, ed io che arrivavo sempre 1/2 ora prima lo trovao, ma poi lui non voleva aspettare Andrea, e quindi gli forniva le indicazioni per raggiungerci, ed Andrea, dopo 10 minuti esasperanti, mi faceva passare il cellulare e mi diceva quasi disperato "non mi ci far parlare più!!!"


alla fine tutto questo finì, come ogni cosa che ha un suo termine, anche perchè il Boss se ne andò in pensione, poi io finii lo stage, ed alla fine anche Andrea, che aveva continuato ancora un po', anche se il suo contratto era scaduto, per chiudere meglio il nostro lavoro (noi due eravamo l'ufficio elettorale per gli italiani in Svezia nel 2006, per le prime votazioni a cui gli italiani residenti all'estero avevano partecipato)...


un mesetto fa Andrea mi mnda un messaggio su facebook, "dammi il tuo numero di cel che ti devo parlare e qui non ce l'ho...", devo dire che ho capito subito che mi doveva dare una brutta notizia, e l'attesa della sua telefonata è stata interminabile...la notizia era che il Boss aveva avuto un ictus (m'ero preparata anche a molto peggio) ma che non sapeva in che ospedale di Roma si trovava e non sapeva se potevamo andare a trovarlo...


qualche settimana fa al Boss è partita accidentalmente la telefonata al mio cellulare, l'ho immediatamente richiamato e gli ho promesso (dopo essermi fatta dire in quale ospedale/clinica si trovasse). sono andata a trovarlo il week-end prima di Pasqua, entrata in quella stanza ho avuto un tuffo al cuore, e quasi volevo voltarmi ed andare via... ma, dopo un po' che ero lì mi sono rincuorata, sabato scorso l'ho trovato ancora meglio, e l'ho riferito ad Andrea che mi aveva chiamata per avere notizie...


oggi, mentre ero al lavoro, ricevo una chiamata da un numero che non conoscevo... erano Andrea ed il Boss...sentendoli parlare, scherzare, con Andrea che mi diceva che il Boss gli aveva detto che mi stavo per sposare e che convivevo (al solito a lui basta una parolina e patre con una sceneggiatura da oscar), sentirli ridere, sentire Andrea sollevato (e cercare di farmi capire che le cose erano meglio, andavano meglio...anche se lui era venuto da Grosseto, dove lavora attualmente, per controllare di persona), e lo "vedevo" piegato in due e con le lacrime agli occhi a forza di ridere...beh...mi sono ritrovaa indietro di tre anni...ed ho riso anche io...


"...e che viene a fare qua???"

3 commenti:

  1. E' bello come alcune amicizie durino nel tempo senza bisogno di essere riconfermate da continui e frequenti contatti... basta un minuto per ritrovare antichi sorrisi, antiche consuetudini.
    Hai scritto una cosa davvero bella!

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  2. la cosa brutta è stata il senso di colpa, saperlo in ospedale a Roma e non sapere dov'era, non essermi fatta vedere per un bel po'...
    comunque lui si è fatto promettere che sarei ripassata il prossimo we...e terrò fede alla promessa!

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  3. Il Mitico Boss.
    Ogni volta che lo vedi devi salutarlo da parte mia, e magari quando sta bene lo saluto di persona.

    Ciao Bella Cuginella

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