venerdì 25 settembre 2009

ma esistono le pari opportunità o sono solo fantascienza?



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Pari opportunità: L’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale in base al sesso di appartenenza.


Fonte: Commissione Europea




E’ notizia di questi giorni che il Tar di Lecce, accogliendo il ricorso del comitato cittadino “Taranto Futura”, ha messo in stand-by la Giunta provinciale di Taranto a causa dell’assenza di assessori donna, il Presidente Gianni Florido ha avuto un mese per “porre rimedio”, inserendo all’interno dell’esecutivo esponenti donna (notizia di oggi è che ha rifiutato le dimissioni da parte dell’intera giunta, promettendo però di inserire comunque delle donne). La decisione del Tar è basata – nb - sullo stesso Statuto provinciale, quindi nulla di strano. Inoltre, ricercando in rete, ho scovato anche il caso della Giunta comunale di Molfetta, dove il senatore e sindaco Antonio Azzolini (Pdl) ha resistito fino all’ultimo per non nominare donne nella sua giunta, dovendo alla fine cedere di fronte alla decisione del Consiglio di Stato. Alla vicenda fu dedicato un agitato consiglio comunale, il cui video sta spopolando on-line. (non l’ho cercato sorry)


Ad ogni modo: L'art 6 comma 3 del D. Lgs 267/2000 (Testo unico degli enti locali) prevede:


3. Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.


Nel frattempo quel “gran pezzo di gnocca” del Ministro delle (im)Pari Opportunità – tale Mara Carfagna ex-soubrette (??) televisiva scesa in campo chiamata dal(l’unto dal) “Padre” - commenta la notizia nel seguente modo:


"Un buon amministratore, un politico attento, dovrebbe mostrare sensibilità nei confronti delle donne e garantire una adeguata rappresentanza della componente femminile in ciascun organismo, a prescindere dalle quote rosa alle quali sono sempre stata contraria"(ah beh se è contraria lei che dovrebbe far in modo che vengano rispettate e tutelate…)."Se questa sensibilità viene a mancare come nel caso della Provincia di Taranto, ben venga un intervento del Tar a rimettere le cose a posto".(e vorrei ben vedere)


Insomma al solito cerca di salvare capra e cavoli non arrivando a nulla…non so se sia meglio o peggio della Prestigiacomo che arrivò a mettersi a piangere in Parlamento…


Di nuovo la Carfagna, sull’onda (tutti a cavalcare quest’onda!!) dell’indignazione per l’uccisione di Sanaa Dafani, la 18enne marocchina sgozzata dal padre, arrivò a dire che era tutta “colpa” della religione Mussulmana che, barbara ed incivile, non permette certe unioni… parmi una valutazione alquanto affrettata e superficiale, in altre parole una banale generalizzazione, (ma non è che sia stupita, non credo che la suddetta Mini[e]stra – un po’ riscaldata – abbia una qualche minima consapevolezza degli argomenti che si trova ad affrontare…)


La signora Carfagna non tiene conto di un qualcosa, presente in Italia fin al 1981 – e per presente intendo dire che era accettato a livello sociale ed anche giuridico -: il delitto d’onore.


Qualsiasi società machista (cara la mia Tsa-Tsa tu c’avevi ragione a dire che “essere macho non vuol dire mucho” ma la maggioranza non è sufficientemente intelligente da capirlo…)- che sia mediorientale o mediterranea – vede nella donna “l’onore” della sua famiglia, e, per questo motivo, la sua vita, la sua persona, il suo corpo, è soggetta a delle regole, o meglio dei codici, di comportamento, e ovviamente di abbigliamento (del resto negli anni ’60 in Italia si giustificavano certi stupri perché le ragazze avevano “provocato” i loro aggressori indossando minigonne o abiti “succinti”), questi codici, se non rispettati, nuocciono alla reputazione della famiglia stessa (e non al singolo individuo).


Insomma puntiamo tanto il dito sul Corano, ma alla fine, leggo in rete, questo testo (di non facile interpretazione e che quindi si presta a molteplici di esse) dice che: “chi uccide un uomo è come se avesse ucciso lintera umanità”. Quindi più che puntare il dito contro la religione (troppo facile e troppo scontato, si finisce col non vedere più cosa c’è oltre  quel dito) ma quanto di un lascito culturale che vuole che l’onta venga “lavata” anche a costo di usare misure estreme.


Alla fine non si tiene conto che ci si trova davanti ad una difficoltà d’integrazione che sfocia in un gap culturale tra l’immigrato ed i suoi figli – la prima generazione ad essere nata o cresciuta in un nuovo paese, e che quindi ha assorbito la cultura del paese ospite - ; un gap che va colmato ma che il nostro governo (i nostri governi ed i governi di vari stati europei) non riesce a gestire incapace ad attuare un reale piano d’integrazione.


Sempre cercando Carfagna su internet mi sono imbattuta in un testo che gira in rete, una lettera di riflessione su:


(…IL CASO CARFAGNA) mi fa un po' ribollire il sangue. Per me questa donna rappresenta il contrario di ciò che dovrebbe/vorrebbe rappresentare. E' diventata famosa rimanendo imbevuta a lungo delle vecchie tradizioni maschili, tramite le quali una donna va alla ribalta solo essendo molto bella e più che altro spogliandosi...Quanto è giusto che Lei sia diventata ministro a discapito di tutte le ottime professioniste di cui sopra? Una giovane laureata con una misera esperienza sul campo alla ribalta dei giornali solo per il suo bel "culo" e le sue "belle" tette? Quali pari opportunità sono queste? Le pari opportunità si basano sulla meritocrazia, non sulla bellezza e le solite conoscenze/raccomandazioni...


 


Sorrido, a denti stretti, sperando di non far saltare le otturazioni come già capitato…la scorsa settimana sono andata a vedere Videocracy in cui si ha uno spaccato della televisione italiana piuttosto impietoso (ammetto di aver riso, ma ridevo per non piangere, ridevo per smorzare l’indignazione e la rabbia), in cui si mostra ampiamente come in realtà alla fine il Corpo delle Donne diventi solo oggetto, merce per poter arrivare da qualche parte… il corpo, l’immagine è poi usata per poter umiliare, non ultimo il “caso” Mori che sembrerebbe banale, ma ad un’analisi più accurata la Mori non ha poi tutti i torti:


"È una cosa sgradevole, maleducata, brutta. Per chi l'ha pensata doveva essere "divertente", si aspettavano da me una reazione ridanciana, ma considero quello che è accaduto una cosa molto grave. Non per me, ma per le donne in generale".


Che vuol dire?


"Dietro questi gesti televisivi c'è del razzismo, una cultura della selezione delle donne che devono avere sempre venti anni, devono passare dal chirurgo plastico, non devono avere le rughe, le labbra devono ancora esser gonfie e gli zigomi pronunciati, devi avere il sedere in un modo o vestirti in un altro. Se arrivi a sessant'anni e vuoi fare televisione devi accettare i meccanismi del gioco, se no ti faccio vedere com'eri e come sei. È assurdo. L'idea femminile che la televisione trasmette è questa, anche fuori dalla tv e io non penso che sia giusto. A un uomo non lo farebbero mai". (fonte: La Repubblica)


Effettivamente è così, le donne per  “apparire” in televisione devono scoprirsi, puntare sul corpo ed alludendo…alludendo…alludendo…a cosa? Ma al sesso, all’erotismo naturalmente! E se hanno passato l’età ed i tiraggi, le visitine dal “gommista”, non sono più sufficienti diventano macchiette di donne in competizione con le nuove arrivate, ventenni ancora in “boccio” (termine anacronistico lo so…).  Suono bacchettona? Mi spiace, è solo che io vorrei che si potesse arrivare senza dover cancellare il proprio io, il proprio cervello…


Del resto che ci si poteva aspettare? Il Presidente del Consiglio, che è al tempo stesso sintomo e fautore di questa cultura del corpo, spaccia per amore per le donne il suo atteggiamento machista, si circonda di belle ragazze (obiettivamente, o quasi…questione di gusti personali) che però hanno cancellato qualsiasi traccia di personalità o cervello, tutte pigolanti e cinguettanti danno prova solo di un gran vuoto… che tristezza… . E’  un appiattimento generale che fa si che si ritengano normali certi atteggiamenti, si sorride del premier che dice “se non fossi sposato ci farei un pensierino!”, dei suoi commenti che vorrebbero essere galanti, ma che di galante non hanno nulla…


Alla fin fine un certo tipo di mentalità vuole che la donna sia bella e muta, vuole guidarla e traghettarla in maniera "amorevolmente" appiccicosa e non del tutto disinteressata, ma soprattutto non vuole che la donna sia in grado di essere autonoma, libera di fare le proprie scelte... il bello è che, finchè ci saranno donne che si faranno trattare in questa maniera le persone con questa mentalità (le stesse che direbbero ad una moglie tradita di abbozzare e di cercare di essere più geisha) continueranno a farlo ed a ritenerlo accettabile!!


Mi è stato detto che sono bacchettona, perché m’infastidisce, mi mette a disagio essere approcciata per strada (tra i vari incrocio spesso un tipo che dal suo scooterone mi manda baci, ma anche quelli che mi urlano dietro mentre cammino per strada, mi è persino capitato chi, non sentendosi “filato” mi ha tirato cose addosso), ma io mi sento così perché mi sento trattata come un oggetto…


…alla fine tra essere ed apparire ho scelto essere, verrò scambiata per una stronza con la puzza sotto al naso, pazienza, ci sono abituata…



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