"Scontri nella chinatown di Milano, la comunità cinese in rivolta", ecco cosa ho ascoltato stamane verso le 12.30, mentre mi accingevo a pranzare (ok, mangio alla stessa ora delle galline...non ci posso fare niente...)
premetto, di tutta la vicenda non ho capito molto, come è partita etc. Quel che è certo è che, al sentire la Sciura milanése (o era la Sora romana?) urlare ai concittadini venuti dall'oriente: "Tornatevene a casa! chi vi vuole qui!" (e cose simili), non ci ho visto più...e non era per la fame...e manco perchè, ha forza di tossire, mi lacrimavano gli occhi...
Mi arrabbio perchè la signora in questione, come molti altri, dimentica che l'Italia è stata (ed in parte lo è tutt'ora) terra di emigranti, si partiva da sud verso il nord o verso altri paesi in Europa (Belgio, Francia, Svizzera, Inghilterra...) o da qualche parte del resto del mondo (America del Sud e del Nord)...Dimentica, in poche parole, che per un certo periodo (anche molto lungo) siamo stati noi quelli disprezzati perchè "Venivamo a rubare il lavoro altrui" "Eravamo brutti, sporchi e cattivi", "Non rispettavmo le rergole del paese", "Non ci integravamo nel tessuto sociale"...in parole povere, eravamo quelli che partivano con la valigia di cartone, magari con dentro qualche salame o caciotta (giusto per rendere l'idea), ma soprattutto eravamo quelli che partivano pieni di sogni e di speranze, alla ricerca di un posto migliore, o semplicemente di un modo per provvedere alla famiglia che rimaneva indietro...
Detto ciò, è gusto dire: "Siete ospiti nel nostro paese, o ci vivete (e pagate pure le tasse) da molti anni, siete tenuti a rispettare regole e leggi di questo paese". In più, si potrebbe dire che (almeno all'apparenza) la comunità cinese è quella più "chiusa", che, sostanzialmente, è quella che tende ad avere un basso profilo giusto per "non farsi notare"...ma, in realtà, nesuno di noi riesce completamente (o almeno noi gente comune, magari un po' distratta) a farsi un'idea di come stiano realmente le cose...
Potrei dire che c'è una mancanza di comunicazione alla base, un gap, la mancanza di capacità mediatorie (si dirà così??) tra due culture molto differenti (almeno io le vedo da così...magari mi sbaglio)...o è solo dffidenza verso ciò che non conosciamo... Ma forse io parlo così perchè figlia di un emigrante al contrario, nella mia famiglia abbiamo importato uno svedese (mio padre), un cileno (il marito della cugina di mia madre), una cubana (moglie di un altro cugino), ed esportato un italiano (mio zio, il quale: vive in Svezia da quasi 30 anni, ed è sposato con una polacca - altro import? - naturalizzata svedese), sono passati per la famiglia anche fgiapponesi, neo-zelandesi etc. ... Quindi mi riesce facile parlare così, la mia famiglia ha sempre di più l'aspetto di un aeroporto nazionale/internazionale, soprattutto ora che noi, la penultima generazione (alcuni dei miei cugini hanno messo su famiglia), cominciamo a crescere ed a "vagolare" in giro alla scoperta di nuove culture, o semplicemente alla ri-scoperta...
Di Chinatowns in Italia ce ne sono molte ormai, a Roma è a Piazza Vittorio, e, a questo proposito, voglio mettervi un assaggio di un libro che a me è piaciuto molto di uno scrittore algerino, ambientato proprio a Piazza Vittorio, parla di come possa venire "distorta" la verità anche attraverso il proprio filtro culturale, la propria ignoranza etc. e, soprattutto, di come siamo incapaci di comunicare con il nostro vicino...
Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio
di Amara Lakhous
La verità di Parviz Mansoor Samadi
(...) Esiste un'altra parola altrettanto importante: cazzo. Si utilizza per esprimere rabbia e per calmare i nervi, e non è monopolio maschile. Anche Benedetta, la vecchia portiera, la usa spesso senza pudore. A proposito, la vecchia Benedetta è la portirea del palazzo dove vive Amedeo <personaggio intorno a cui ruotano tutti gli altri pers. e la vicenda> a piazza Vittorio. Questa maledetta ha il vizio di nascondersi dietro l'ascensore, pronta a litigare con qualsiasi persona voglia usarlo. o adoro l'ascensore, lo uso non per pigrizia ma per meditarer. Premi il pulsante senza nessuno sforzo, vai su o scendi giù, potrebbe guastarsi mentre sei dentro.E' esattamente come la vita, piena di guasti. (...) sfortunatamente Benedetta mi sorveglia come una gatta litigiosa, e non appena metto i piedi in ascensore mi grida in faccia: "Guaglio'! Guaglio'!". Guaglio' è la parola preferita di Benedetta. Come sapete, guaglio' vuol dire cazzo in napoletano. Così mi hanno detto tanti napoletani con cui ho lavorato. Ogni volta che mi vede andare verso l'ascensore, si mette a urlare "Guaglio'! Guaglio'! Guaglio'!". In Iran siamo abituati a rispettare i vecchi ed evitare le parolacce. Per questo, invece di rispondere all'offesa con un'altra offesa come fanno in tanti, mi limito a una breve rispopsta: "Merci!". La lascio e vado via senza guardarla. (...)
La verità di Benedetta Esposito
(...) Io dico che chillo albanese <si riferisce a Parviz, lo crede albanese>è il vero assassino. Questo disgrazato fa lo scostumato quando lo chiamo Guaglio'! Non so come si chiama, e a Napoli siamo abituati a dire così, però lui mi risponde con male parole nella sua lingua. Non mi ricordo esattamente quella parola che dice sempre, forse mersa o mersis! Insomma l'importante è che questa parola vuole dire cazzo in albanese e si usa per insultare la gente. (...)
E via discorrendo...non vorrete mica che ve lo trascriva tutto, no? comunque sia è vero quello che dice Pennac "Nella vita non sono i segni che mancano, mancano solo i codici" tutto sta a trovarli...
ma in italia un sacco di gente ha letto quello da vinci.
RispondiEliminabel post cara ailund.
pure io...e non mi ha lasciato nulla...manco la chiave d'accesso per il successo...o per il cesso...sarò io?
RispondiEliminagrassie per il complimento!!!
Ma questo è uno dei due libri che ho regalato a Konrads ! Mi sembrava carino, dalla presentazione, ma non l'ho letto.
RispondiEliminaciao..riguardo alle foto ci tengo a precisare che non le ho fatte io ma le ho trovate in rete...
RispondiEliminaA presto! :)
scontro di civiltà per un ascensore a piazza vittorio[..] nell'aprile 2007 ne avevo già parlato nel mio blog ora sono stata invitata a farne una recensione, recenzione...o una recinzione alla Johnny palomba... il 6 gennaio 2007, ancora in pigiama, leggevo ad alta voce un libro a mia sorella, la qu [..]
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