martedì 14 ottobre 2008

Kitchen stories

il cibo per me è un fattore sociale, si mangia in compagnia...io mangio in compagnia...e se la compagnia non mangia io non mangio, e se sono sola...mi stufo di mangiare... mi prende a noia, così come se sono in tensione per un qualche motivo faccio fatica a mangiare...


lo scorso luglio, durante la cena di lavoro ho conosciuto una donna, un'imprenditrice, che ha fatto un discorso a noi del tavolo che mi ha colpita, e pure molto, mi ha ricordato la me stessa di qualche anno fa, raccontava di quanto ci tenesse a preparare al suo uomo da mangiare... no, non voglio essere anacronistica, il discorso era proprio questo: preparare da mangiare per le persone a cui si vuole bene è un gesto d'amore, un rito quasi... inoltre, in cucina tristezza, rabbia e tutti i sentimenti negativi non devono entrare (suono un po' come la Yoshimoto di "Kitchen" ma io la vedevo così, e tutt'ora la vedo così...) quello che si sta preparando ne risente... tutt'ora, che cucino poco per mancanza del tempo necessario, se sono triste o arrabbiata, quello che cucino ha un sapore pessimo, e questo per me diviene inaccettabile... quello che faccio tra i fornelli è un atto di amore alla vita stessa, chi non ama la vita, chi non la sa gustare, non può capire...e forse io l'ho capito solo affrontando una serie di passaggi che per me erano inevitabili, e secondo altri erano evitabilissimi... riscoprire il cibo, gli ingredienti e gli odori mi hanno portato a vedere il mondo con altri occhi... la cucina ha assunto quasi una "sacralità" (quasi...anche perchè per me sacro e profano si toccano), è un posto dove tutto si può compiere, e che va rispettato, quante volte mi sono arrabbiata o sentita "male" per il disordine che ho trovato lì, dove avrei dovuto lavorare...


così mi sono ritrovata a cucinare per feste altrui (il mio ragazzo dell'epoca, mia sorella, per la festa di laurea o di inaugurazione della casa di un'amica) a gestire il lavoro in cucina, persino a dare ordini!! o semplicemente a preparare un qualcosa per dimostrare il mio amore ad una persona... qualche volta lo faccio ancora, ma mi manca il concetto del tempo, che scorre piano, per permettere ad ogni gesto, ad ogni ingrediente di trovare il giusto posto, il giusto ritmo... i ritmi sono diventati più intensi, il cucinare ed il mangiare sono diventati semplici gesti di mera sopravvivenza...


ed ho smesso di cucinare per quelli che amo...non so bene neanche il perchè ma ho deciso di limitare quest'aspetto...ed ora ne ho quasi nostalgia...ma sono sempre in tempo per condividere...coming soon la rubrica più amata da Anonimista!!



questa me l'ha "dedicata" la mia sorellina...ed io ve la dedico, e la ridedico anche a lei......ed a chi dice "prendo il succo d'ananas perchè fa dimagrire!!" (a volte la gente non sa che dice!!) ed a chi si mangia barrette che non darebbero manco al gatto o al cane - che a volte mangiano molto meglio di noi...


 [youtube http://www.youtube.com/watch?v=zuBtH4ndvK4&color1=0xcc2550&color2=0xe87a9f&hl=it&fs=1]

4 commenti:

  1. ne deduco che in casa nessuno mi ama!!!

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  2. Mi sa che quella sera ho detto na cazzata...è il succo di pompelmo che brucia i grassi!! :D
    A parte ciò: non ti permettere di offendere le mie barrette!! Che se mi tolgono pure quelle vado veramente per stracci eh...

    bacino
    dani

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  3. E infatti una delle cose che cerco di ricordare sempre quando sono invitato a cena da altri è il complimento, anche se può essere minimo, alla cucina, al modo di cucinare, ai sapori.
    Credo che quello sia un altrettanto gesto importante di rispetto.

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  4. @Pepenero: non dire così, magari è solo mancanza di tempo...no? prova te invece... :)
    @Dani: bleah! pompelmo...brrr non mi ci far pensare!! le tue barrette le offendo eccome! e non ho neanche parlato di quei cosi di polistirolo detti gallette di riso e di tante altre cosuccie orrorifiche!!!
    @Seigradi: te sei uno degli ultimi gentlemen esistenti sul pianeta terra...
    ...una domanda, in casa di arabi tu riesci a ruttare, come vuole l'etichetta? me lo chiedo spesso, ci si deve adeguare agli usi e costumi dell'ospite? :)

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