così recita la mia frase di msn, e così potrei iniziare il mio racconto dalla fine, dalla carta d'identità appena prolungata che "decide di rimanere" nell'aeroporto di Madrid...
ma quando mai s'è sentito che uno inizia il racconto dalla fine ?? va bene che io faccio tutto a modo mio, ma così... ed allora
lunedì 01/09/2008 mi alzo all'alba (ore 5.00 se anche non è l'alba tecnicamente sfido chiunque a contestarmela questa alba) cerco di fare colazione (= trovare la bocca ed ingurgitare cibo o comunque qualcosa di commestibile), mi infilo i vestiti preparati la sera prima (e quindi quando ero capace d'intendere e volere) ed esco dopo aver previamente salutato i due fantasmi (=i miei genitori) che si erano alzati per salutarmi, borsa a tracolla e mini-trolley al "guinzaglio" destinazione? al trenino per andare dalla Dani (la quale, da brava pseudo tetesca si era raccomandata per la puntualità...ma dico io parla con la figlia dell'orologiaio!!) e da lì FCO aeroporto e da lì...e mamma mia! calma che ci arrivo!
ad ogni modo eccoci lì in fila per fare il cheeck-in, i genitori della Dani che ci osservano da lontano (per me gli mancavano solo i pop-corn e poi lo spettacolo era completo...) c'è una suora davanti a noi che s'agita tarantolata e parla con quella che sembra una suora laica, una delle loro valigie è così grande che dentro ce ne entravano 20 delle mie...dopo 20' che osservo la suorina (e che tenta un approccio con me...poverina io ho la segreteria inserita fino a 12.00 prima è solo mera presenza) capisco che cerca qualcuno a cui ammollare la valigiona... hanno un bagaglio troppo grosso!! nel frattempo la Dani ha architettato un piano diabolico (secondo lei) per evitare grane per portare i trolley in aereo: ammollarli ai suoi mentre facciamo il check-in e poi recuperarli... ma io, in un momento di lucidità e di distrazione dalla suorina, mi accorgo che l'Iberia (che in spagnolo sta per: compagnia aerea che porta sempre ritardo e ti fa pagare il cibo nonostante non sia una low cost) tagga il bagaglio a mano trolley style... faccio quindi recuperare i due trolley (ero letteralmente inchiodata lì da un mix di sonno mortale e stanchezza da fila prolungata) ed architetto un altro piano più diabolico: il mio trolley sarebbe stato mostrato, mentre quello della Dani doveva essere...invisibile!
finalmente arriviamo lì al desk (con buona pace di Dante Manzoni etc.: il banco) e, al momento di caricare il bagagliame sul nastro, io, con un sorriso in cui mostravo anche le cicatrici dei denti del giudizio rimossi, faccio all'hostess: "il bagaglio lo vorremmo portare a mano se non ci sono problemi" h: "beh, dipende...quant'è grande?" di tutta risposta alzo il mio bagaglietto, quasi sbattendoglielo in faccia, e lei, con gli occhi di fuori: "ma come hai fatto? vorrei essere capace io a fare un bagaglio così piccolo!!" e mi etichetta il bagaglio e passa alla Dani la sua etichetta... il primo step è fatto...
sorvolando sui ritardi tra Roma-Madrid-Lisbona, e sul coma che coglieva Daniela in aereo (Madrid - Lisbona, l'aereo ha decollato da un po', si sveglia e fa: "ma dove siamo? siamo già in volo???O_o" e poi è ricrollata) arriviamo finalmente a Lisbona ed in albergo, la prenotazione è a mio nome, mostro il documento: il mio bel passaporto svedese che uso ogni volta che metto il piede fuori dai confini italici, e chiediamo le prime indicazioni al concierge, che di lì a poco sarebbe diventato Joao...
girettino serale per Lisboa, per capire un po' come funziona la città, in metro tessera e biglietto servono ad entrata ed uscita (come succede a Stoccolma) e la Dani già smadonna... iniziamo con le foto a raffica ed io penso tra me e me "meno male che ho portato 6 batterie!!"... illusa ...
dopo aver girato per un po' convinco la Dani a provare un localino/bettola e...finalmente abbiamo la nostra prima esperienza col baccalhau!! a questo punto vorrei fare un appello alla mamma della Dani: "signora la zuppa ancora non la magna, ma ora può iniziare ad abbondare col baccalà, non si preoccupi!!". c'è da dire che nei ristoranti portoghesi ti portano sempre pane, burro, patè di sardina e di tonno e/o formaggio, ma non ti spiegano che non sono inclusi nel coperto ma che quello che mangerai lo pagherai altrimenti niente! dopo cena altro giretto e poi a nanna...
martedì 02/09/2008 day 2 la sveglia (=il mio cellulare) squilla alle 7.00 su richiesta della Dani, sinceramente vorrei morire e, dopo averla spenta, continuo a dormire facendo finta di niente...non avevo fatto i conti con: "biondaaaaa sveglia!!" "biondaaaaa", provo a mettermi un cuscino sulla testa ma è inutile, la macchinetta è ormai partita... se io la mattina sono socievole come Krug il toro di Lupo Alberto, e non articolo niente prima di 1/2 giorno, la Dani attacca da subito, commenta ogni cosa, e non smette di cercare di ottenere da te (=me in questo caso) una frase non solo di senso compiuto ma articolata ed anche filosofica... io invece avevo già un inizio di mal di testa e quindi già sapevo che mi sarebbe stato molto difficile comunicare...
ad ogni modo, dopo pantagruelica colazione, partiamo alla volta del quartiere di Belém, che è poi, a detta del concierge (allegramente ribattezzato Joao nonostante il suo cartellino dicesse: Paulo), il quartiere dei musei, quindi metro e poi bus per un tratto fino alla fermata "Belém"...ovviamente la fermata era km prima della tappa prescelta: la Torre di Belém
la Torre è situata sul fiume Tago, in stile manuelino (non chiedetemi cosa sia c'è wikipedia per questo so solo che mi piace) ed è stata oggetto di circa un migliaio di foto, tra dentro e fuori, nonchè esercizio di step-up visti tutti gli scalini fatti, personalmente mi sono addentrata anche nella parte sotterranea fin dentro l'ultima stanzetta (un posto talmente basso che dovevo stare piegata) mentre Daniela ha preferito fermarsi...tanto lì sotto non c'era molto da vedere...
Dopo la Torre è stata la volta del Monastero di Jerónimos (Mosteriro dos Jerónimos), e lì abbiamo scoperto la prima "fregatura" dei musei di Lisbona, fossimo prima andate al monastero e poi alla torre avremmo potuto fare un biglietto unico andando a risparmiare un po' di soldi, infatti, mentre al monastero il prezzario dei biglietti era completo, alla Torre era stata strappata giusto la parte che riguardava il biglietto unico! ad ogni modo, il "pezzo forte" del monastero è il chiostro dello stesso, il quale, a mio modestissimo parere di ignorante, presenta uno stile architettonico mosto tra occidentale e moresco...altre foto e la macchinetta inizia a lampeggiare che le batterie stanno per scaricarsi...già al secondo giorno!!! penso tra me e me: "vabbè tanto ne ho altre" ma non mi suono molto convinta...
dopo la vista al monastero, nel frattempo si erano fatte le 14.00, ci siamo avviate alla ricerca di un posto dove mangiare un boccone, così mentre io mi cimentavo coi pescetti frittii (che fatica decaparli e togliergli le code!) Daniela si ripassava come chiedere un latte e caffè (pare sia un pezzo forte in Portogallo...ma non mi chiedete nulla io il caffè non lo posso bere!!)... la sera prima, inoltre, i ero fatta spiegare dalla cameriera della bettolina se si diceva "obrigado" o "obrigada", la tipa mi aveva detto che era lo stesso, ma ho scoperto poi dopo che per le femminuccie è "obrigadA" mentre per i maschietti è "obrigadO"...questa mia scoperta linguistica (del resto io sono una linguista molto sotto) avrebbe torturato Daniela per i giorni a venire...
nel frattempo il mio mal di testa sarebbe andato peggiorando...articolavo a stento, e cercavo di non pensarci...ecchecavolo! ero lì a Lisboa non mi potevo mica permettere di stare male!! dopo il pranzo ci siamo avviate, a piedi(!!!) verso la metro, potendo così osservare meglio il quartiere di Belén, che è molto caratteristico, case basse, molte decorate con le mattonelle, abbiamo osservato che le finestre al pian terreno avevano tutte la persiana a metà (così da evitare sguardi indiscreti ma avere un po' di luce)...
arrivate, dopo un lungo cammino dalle parti della metro, abbiamo fatto una capatina al Mercado da Ribeira, che purtroppo era parzailmente chiuso, cioè erano apertis solo i fiorai ed un negozio che era per metà libreria e per metà vendità di prodotti tipici portoghesi... il mal di testa mi stava abbattendo, ma testardamente continuavo...
tappa successiva Praca do Restauradores...
Praca do Restauradores è uno dei posti da vedere secondo la guida...secondo il mio mal di testa no, in realtà il quartiere di Restauradores è uno dei quartieri più "vivi" della città, interamente ricostruito dopo il terremoto del 1755, è uno dei primi esempi di pianificazione urbanistica... tutto questo è pedissequamente riadattato dalla guida, io mi ricordo solo un casino di gente, tanti negozi, ricordo che Dani ha comprato delle cartoline (credo fossero cartoline) ricordo di aver comprato qualcosina da mangiarmi dopo...ma poi il resto è annegato nel mal di testa... ma ricordo bene di essere stata da H&M (su 4 piani...ebbene sì) e di essermi comprata la maschera per i capelli in sostituzione del balsamo lasciato a Roma...lo so è inutile ai fini di questa pseudo guida ma è utilissimo per comprendere che tipo sono...
come è ovvio che sia siamo state poi costrette a rimanere in albergo la sera, a causa proprio del mio mal di testa, che ha avuto la cortesia di andarsene intorno alle 22.00...
mercoledì 03/09/2008 visita al Castelo de São Jorge, situato nella parte alta dell'Alfama il Castelo domina dall'alto la città...e noi, folli, abbiamo provato ad andarci a fette...rinunciandoci poi per provare a prendere il caratteristico tram di Lisboa...aspettando il tram una signora (una simpatica vecchietta che ci ha parlato in potroghese e che non abbiamo per niente compreso) ci ha suggerito di prendere invece un autobus, perchè saremmo arrivate al Castelo in modo più diretto...
del Castelo rimangono le mura esterne, e parte di quelle interne, le torri di cui una (quella di Ulisse) è stata trasformata in camera oscura: tramite un gioco di specchi e di luce si riesce a vedere la città a 360° pur essendo all'interno della torre al buio... sfiga ha voluto che non c'era abbastanza luce, era troppo coperto il cielo, e quindi si vedeva a stento un'immagine sfocata (sforzandosi tanto tanto)... girando su e giù per scale e mura di cinta, scattando foto a raffica, ad un certo punto ho deciso di andare a vedere dove portava uno dei muri (non di quelli da "passeggio") con Dani che mi diceva "io non voglio dire a tua madre che hai finalmente 'preso il volo'!!"...ovviamente il muro non portava da nessuna parte interessante, in compenso dopo quel giretto ho parlato con un vecchietto francese che mi ha chiesto cosa c'era e perchè poi non ero saltata giù, gli ho ovviamente risposto che se lui mi precedeva l'avrei seguito...battute forse un po' salaci in francese, ma così ho potuo constatare che non è andato ancora a farsi friggere...
nel scendere giù dal Castelo abbiamo girovagato un po' per l'Alfama, su e giù da tram ed autobus, a piedi... mentre stavamo ammirando il panorama da una delle terrazze dell'Alfama ho visto una panchina con la saudade...bellissima...allora, in piena comprensione dei suoi sentimenti, l'ho fotografata...
la sera, dopo esserci rinfrescate in albergo, avevo pensato di provare a vedere com'era La Casa do Alentejo, un ristorante con all'interno un patio neomoresco con una fontana.. ma prima di andarci ho chiesto a "Joao" alla reception che ne pensava, se sapeva com'era...lui ha storto la bocca ed ha detto: "è ok, ma io ve ne consiglio un altro che preferisco..." come???? niente patio? niente fontana? niente neomoresco??? devo dire che mentalmente stavo già facendo i capricci, quando poi ci ha detto che bisognava per forza prendere un tassì per andare al ristorante che voleva lui (e lui manco ci veniva!!! vabbè qui esagero) ho guardato Dani, la quale, per fortuna, era sulla mia stessa lunghezza d'onda... abbiamo ringraziato ed abbiamo aggiunto che c'avremmo pensato... siamo andate lo stesso a vedere la "Casa", ma vedendo che il ristorante era vuoto ci siamo fatte prendere dallo scoramento, e così, dopo aver fatto un migliaio di foto al patio, con la pancia vuota, abbiamo iniziato a passeggiare lungo la strada per decidere sul da farsi...
ovviamente lì era pieno di ristoranti, con i camerieri appostati per carpire i turisti fessi e portarli a mangiare da loro, e noi ovviamente eravano due perfette turiste pronte allo spennamento...il piano però era di andare al "macello" con le nostre gambe, e non essere trascinate... così ci siamo affidate al naso e...abbiamo scelto il ristorante "di" James che, guarda caso, era proprio di fronte alla Casa...avevamo fatto avanti ed indietro per tornare sui nostri passi come due fesse! ad ogni modo, James, il nostro cameriere, era simpaticissimo, non avendo capito che eravamo italiane (c'è rimasto malissimo dopo quando l'ha scoperto ed ha iniziato a parlare in italiano) ci ha parlato tutto il tempo in inglese, fornito spiegazioni culinarie, brevi lezioni di sopravvivenza di portoghese (boa dia, boa tarde, boa noite, obrigada...) e servizio meteo... uno spasso...così alla fine della serata gli ho voluto scattare una foto col cellulare...con Daniela...la quale mi ha odiata a morte per averla incastrata!!!!
al ritorno abbiamo preso l'elevador di S.ta Luzia per tornare su al Baixa Chiado, e lì Daniela ha fatto un po' òa "sborona" con gruppo dei signori dei Castelli, fornendo loro tutte le indicazioni per vivere meglio Lisboa...così quelli credevano che noi eravamo in città da un mese!!!
giovedì 04/09/2008 gita a Sintra!!!
le previsioni di James purtroppo si sono rivelate veritiere... e proprio il giorno della gita fuori porta!! le nostre due turiste per caso infatti avevano in programma una gitarella in questa cittadina carinissima sui monti...ed il tempo aveva in programma di essere umidissmo, piovoso, nebbioso...una chiaveca...tutti i programmi sono stati tutti rispettati...
così mentre le nostre eroine arrivavano a Sintra col loro bel trenino, chiedendosi come funzionavano quei maledettissimi biglietti comprati quella mattina (e che somigliavano stranamente alla tesserina della metro..."avremo mica speso soldi inutili??") il tempo volgeva al grigio e freddo. arrivate a Sintra non avevamo idea di dove andare, la cartina era inutile se non si sapeva dove eravamo, alla fine abbiamo deciso di seguire un gruppo di persone, all'apparenza turisti, ed abbiamo iniziato a salire...l'ennesima salita della vacanza...
intenzionate ad andare a vedere il Castelo dos Mouros, a piedi!!!, le due fesse incominciano il cammino rimpiangendo gi abiti caldi (ma anche solo asciutti) lasciati a casa
Sintra, la parte più vecchia, è molto carina, unico difetto sono strade in salita, distanze piuttosto lunghe (si passano anche zone prive di abitazioni e molto boschive) ed un tempo di...cacca (vabbè questo è quello che abbiamo baccato noi...) mentre passeggiavamo cercando di capire dove ci avrebbero portato i nostri passi abbiamo potuto ammirare sculture moderne e non, la Fonte Moresca Volta do Duche, ville private decorate nelle maniere più bizzarre (una testa di mucca per scolo delle acque piovane) ed interessanti, dopo una quarantina di minuti di passeggiata montana siamo fotuitamente capitate ad una fermata dell'autobus proprio mentre passava l'autobus! saremo pure un po' torde, ma non così tanto!!! il nostro intuito ci aveva fatto capire che sarebbe stata una passeggiata un po' fuori dalla nostra portata...
fortuna ha voluto che quel bus facesse il giro delle principali attrazioni di Sintra:
il Castelo do Mouros il posto è bellissimo, purtroppo c'era una nebbia fittissima, ed ovviamente un'umidità paurosa, quando siamo andate alla biglietteria la tipa alla cassa ci ha detto: "beh qui ci si viene per la vista ma oggi non è proprio il giorno giusto...siete sicure di voler andare???", noi ovviamente siamo partite alla ventura, chiedendoci se non stessimo facendo una grossa stupidaggine. certo la nebbia non faceva vedere una mazza ma... era molto suggestiva, sembrava di stare in mezzo al Signore degli Anelli, mi aspettavo di vedere Aragorn da un momento all'altro, oppure (come lo chiama mia madre) "Legoland", quindi passeggiavo roteando l'ombrello chiuso e, ad un certo punto, ho "urlato" "Rohirrimmm!!" (il grido dei cavcalieri di Rohan nb)...
rischiavamo in continuazione di scivolare e cadere giù (ed il fatto di non sapere dove ci saremmo schiantate non rientrava fra le consolazioni), eravamo fradicie a causa del'umidità... ma vi garantisco che ci siamo divertite come matte!!
dopo Rohan...ehm il castelo do Mouros ci siamo dirette al
Palácio da Pena che è caratterizzato da stili architettonici molto distinti...un'acozzaglia di stili che m'è piaciuta molto... visto che siamo due signore (dal culo un po' pesante potrei aggiungere, ma avevamo già camminato molto) appena varcato il cancello ci siamo dirette al mini bus interno i nostri portafogli in mano ed abbiamo pagato per due biglietti a/r...
il palacio sorge sulle rovine di un vecchio monastero geromita (non so cosa sia ma non credo sia un insulto) ed è stato costruito per il principe consorte della regina Maria II, Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha...il quale, furbone, dopo la morte della sua consorte ci andò a vivere con l'amante (non mi ricordo chi era) e poi, ovviamente, l'ha pure sposata (vabbè "e stica?" direte voi...ed io...non saprò come rispondere), il poveraccio non si è mai potuto godere del tutto il palazzo perchè venne ultimato nel 1885, l'anno della sua morte.
ovviamente durante il giro del palacio ha iniziato a piovere a dirotto, quindi, non potendo fare foto all'interno perchè proibito, e potendole fare poco all'esterno perchè jun po' complicato causa tempo, ci siamo sentite un po' limitate nelle azioni...
ad ogni modo il palacio è stata una delle cose viste a Sintra che mi sono piaciute di più, con tutti gli stili usati per decorarla mi sono sentita a casa, con l'accozzaglia che contraddistingue la mia stanza...
ritornando "abbascio" ci siamo fermate a pranzare in un ristorante/pub dove ho preso una bella sopa calda (sopa de natas....mmmhhhh bbbona! e calda) ed il tempo (bastardo!!) si è rasserenato ed aperto
siamo poi andate al Palácio Nacional da Sintra che si riconoscerebbe a km di distanza per un unico motivo: due strani camini conici che s'innalzano sul palazzo reale. costruito nel XIV secolo da Joao I, proprio sopra la roccaforte del governo dei mori, è stato per molto tempo la residenza estiva della famiglia reale... personalmente il palacio non mi ha entusiasmata molto... ma i gusti son gusti...
tornate in albergo abbiamo chiesto a "Joao" se conosceva un posto dove potevamo ascoltare un po' di fado... gli si sono illuminati gli occhi, non gli pareva vero di riuscire a mandarci a...d un posto scelto da lui, colta la palla al balzo ha immediatamente prenotato un tavolo per due povere fe...ehm per due turiste presso quello che avremmo scoperto essere un ristorante costosetto, forse tra i più costosetti di Lisboa...
siamo partite alla volta del ristorante in netto anticipo, arrivando maledettamente in anticipo, a bordo di un tassì, facendo il nostro trionfale ingresso sulla via del ristorante in retromarcai (ovviamente la strada era a senso unico nell'altra direzione!!)
arrivate al ristorante vuoto...c'eravamo solo noi 2 ed i camerier, si sono poi aggiunte una coppia di francesi ed una coppia di tedeschi... erano le 20.30 e lo spettacolo non iniziava prima delle 21.30, come fare per rimanere così alungo senza spendere anche i soldi dei nostri eredi? neò corso della cena, inoltre, Dani mi ha fatto notare come i camerieri (ma anche la coppia francese) ci guardassero e ridacchiassero, confesso che io ho pensato che i miei jeans fossero scesi ulteriormente mostrando il "dindarolo", ma Dani ha aggiunto "non è che ci avranno prese per lesbiche?" ed io le rispondo "secondo me sì..." D: "ma pure Joao?" A"secondo me lo pensano tutti..."
ad ogni modo lo spettacolo (pagato 10€ aggiuntivi oltre alla cena) era molto interessante e bello, un misto oltre al fado c'erano balli regionali di tutto il Portogallo, ed i ballerini (fisico pazzesco visto quello che facevano) oltre a ballare cantavano... io li guardavo e pensavo "mannaja...non c'ho proprio il fisico!!"
finita la cena e pagato il, glab!, conto (che non era salato perchè c'eravamo tenute la fame...Dani s'era pure allenata a spinare il pesce) abbiamo chiesto che ci chimassero il tassì...da signore eravamo e da signore partivamo (col portafogli un pochino più leggero...)
venerdì 05/09/2008 Oceanario di Lisboa
nell'andare all'oceanario siamo passate per il centro commerciale Vasco da Gama, abbiamo visto che il tessto era una specie di "scivolo d'acqua", in altre parole facevano scorrere l'acqua, ho deciso di fare una foto, ma non rendeva bene, allora ho pensato bene di filmare, in quel mentre mi si avvicina una guardia che mi fa (in portoghese) "parli inglese?" r: "sì" g "niente portoghese? merda.. no foto qui!!", ed io, vergognandomi come una ladra ho raggiunto Dani che già s'era avviata...
l'oceanario di Lisbona è...beh...credo non sia più grande di quello di Genova, al suo interno ci sono, oltre a molte specie acquatiche marine, pinguini, lontre...e...basta mi sembra... dopo aver pagato 11€ d'ingresso Dani mi fa: "guarda io non so se resisto, a me fa un po' paura!!", io cinicamente la guardo e le dico: "vabbè allora prima di scappare dammi le batterie di riserva!!"... all'interno ho scattato una marea di foto, molte no sono venute perchè scattando senza flash e muovendosi loro (i pesci) era un po' difficile...mi sono intestardita a fotografare gli squali, e qualche foto per fortuna è venuta (più o meno); bussavo sul vetro e li chiamavo "fiufi" per la gioia di Dani che s'agitava ogni volta e si augurava che i vetri fossero più spessi della Torre di Belém (vedi che succede a vedere certi film!!!), ho tentato come una matta di fotografare le meduse e sono venute delle specie di machie giallo fosforescente su sfondo nero, ho fotografato i pinguini e filmato la toeletta delle lontre..
uscita dall'oceanario mi sono fatta fotografare con la mascotte dell'oceamario, una specie di bimbo dalla testa enorme in muta da sub ed occhiali (o forse è una maschera??) che spaccerò per il mio nuovo fidanzato...
sabato 06/09/2008 il rientro
dopo colazione pantagruelica, check-out e scoperta che la colazione non era inclusa (ne avevo avuto un vaghissimo sentore) abbiamo lasciato l'hotel senza salutare Joao (mi chiedo che diavolo di turni avesse visto che l'abbiamo sempre visto lì alla reception a qualsiasi orario, tranne che alla partenza) e ci siamo preparate all'odissea rientro, visto che ci attendevano l'Iberia e 4h di scalo a Madrid...
ovviamente, con la mia testa bacata, sono riuscita trovare il modo per ammazzare il tempo a Madrid, pensando bene di perdere la mia carta d'identità, appena prolungata di altri 5 anni, all'aeroporto di Madrid... è iniziata allora l'odissea del "vediamo se riusciamo a ritrovarla tramite i vari uffici", siamo, ovviamente, dovute uscire: prima tappa il servizio informazioni dell'Iberia "non possiamo aiutarvi, dovete andare al servizio clienti", servizio clienti "senza carta d'imbarco (andata persa con la ci nb) non possiamo fare nulla", all'ufficio oggetti smarriti "a noi non hanno portato nulla" (ma io sto qui 4 maledettissime ore!! non potete fare un annuncio??) "andate alla polizia" - sembrava di stare ne "Le 12 fatiche di Asterix" - alla polizia: esordisco chiedendo "¿¿¿español, francés, inglés, italiano???", "español es mejor" ok vada per lo spagnolo, gli spiego la situazione "ha condanne pendenti da qualche parte?"(prima che gli spiegassi che avevo COMUNQUE il mio bel passaporto svedese) lo guardo come per dirgli "ehi guardami! ho forse la faccia della terrorista internazionale???" e sono molto tentata di dirgli "sì, per furto di marmellata e per un vaffa che mi sono meritato..." ma mi astengo e gli spiego che COMUNQUE ho il passaporto che voglio solo vedere se si riesce a ritrovare...niente, quello che può fare è farmi compilare (perchè la dovrò compilare io) la denuncia di smarrimento...that's it??? that's it...shit...
finita l'epopea "sonocosìmessamaleche miperdoidocumenticosachenonmieramaisucessoprima" ci accingiamo a passare il resto del tempo a Barrajas tra la gate che non compare mai se non 20 minuti prima dell'imbarco, il mio nervosismo (sono troppo arrabbiata con me e lo stomaco non solo s'è chiuso ma è sottosopra), l'mp3, il libro che mi ha regalato la mia sorellina ("It's just a date") le suore - perchè sì finalmente sono riapparsi gli ecclesiastici - i preti ecc...
quando siamo finalmente in aereo, sul punto di partire, mando un messaggio al cuginastro, sarà lui a sacrificarsi ed a venire a prendermi a Roma-FCO
arrivate a FCO i genitori di Dani sono già lì, del cuginastro neanche l'ombra...avevamo calcolato così bene il ritardo che il nostro quasi essere puntuali ha fatto arrivare lui in ritardo! poco male...
salita sulla sua mini l'ho ringraziato con un bacione (vabbè ero stanca e profondamente grata a quel pezzo di pane che mi sopporta, supporta ed ascolta) e gli ho chiesto di essere portata a casa ((l'alternativa era andare al pub con lui, la sua ragazza ed i loro amici...ma ero stanca, volevo mangiare, volevo una doccia, volevo il mio letto... l'ultimo complimento alla mia valigia è stato del cuginastro: "ma tu sei partita con quella cacatina lì??" a quel punto potevo sentirmi anche solo minimamente orgogliosa...
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the end
Mi piace... è come leggere un romanzo di avventura di Dickens.... aspetto impaziente la seconda puntata... obrigadO.... :D
RispondiEliminaah
RispondiElimina@Seigradi: come vedi è arrivato anche il resto del racconto...spero ti piaccia...no no obrigadA sono io!! :)
RispondiElimina@lian: bhi...o no?
Seeeeeeeeeeeeeeeeeee
RispondiEliminae il lucchetto??? Dove lo mettiamo???
dani